
La prima volta che ci si affaccia sulla Riserva Naturale Statale Gola del Furlo, l’impressione è netta: la potenza della natura ha vinto, scolpendo il paesaggio in modo drammatico e definitivo. Siamo nel cuore delle Marche, in un canyon scavato pazientemente dal fiume Candigliano tra le pareti imponenti del Monte Pietralata e del Monte Paganuccio.
Non è solo una meta, è un’esperienza geologica e storica. Mentre cammini, ti ritrovi a percorrere i resti dell’antica Via Flaminia, un’eredità romana che passa attraverso la roccia calcarea. Questo luogo ti avvolge in un abbraccio di storia e natura selvaggia, rendendolo la destinazione perfetta per chi ama il trekking a Gola del Furlo e cerca un racconto da vivere passo dopo passo.

La Gola del Furlo non è solo un bellissimo tratto di roccia. È un vero e proprio santuario di biodiversità, un luogo dove l’aria ha il profumo della roccia antica e del verde che lotta per la vita.
L’essenza di questo trekking sta nel suo contrasto. Da un lato, il silenzio quasi monastico delle pareti a strapiombo, che si innalzano per centinaia di metri, modellate dall’erosione del Candigliano. Dall’altro, la vita che pulsa: il fiume in basso (spesso di un colore smeraldo intenso), la macchia mediterranea che si arrampica sui versanti soleggiati del Pietralata, e il bosco mesofilo e fresco sulle spalle del Paganuccio.
Ma ciò che rende un’escursione a Gola del Furlo un’emozione unica è il suo simbolo in volo: l’Aquila Reale (Aquila chrysaetos). Una coppia di questi maestosi rapaci nidifica da secoli sulle fessure rocciose del Monte Paganuccio. Camminare qui significa alzare lo sguardo e, con un po’ di fortuna e pazienza, assistere al loro volo elegante e potente, un’esperienza che ti fa sentire piccolo e profondamente connesso alla natura selvaggia.

Il sistema di sentieri a Gola del Furlo è ben organizzato e offre opzioni per tutti i livelli, dal camminatore domenicale all’escursionista più allenato.
Il Monte Pietralata (889 m) è la vetta che ti regala le visioni più ampie, permettendoti di abbracciare la Riserva, la valle del Metauro e, nelle giornate limpide, persino il mare Adriatico.
Il Monte Paganuccio è la parete opposta e il vero “castello” dell’Aquila Reale.
Non tutte le avventure devono essere estenuanti. Se cerchi cosa fare nella Riserva Naturale Statale Gola del Furlo per rilassarti o fare una facile escursione alla Gola del Furlo, puoi restare in basso.

Raggiungere la Riserva è semplice, grazie alla sua posizione strategica tra l’entroterra e la costa.
Vivere il Furlo da vero trekker significa rispettarne le regole silenziose.
La Riserva Naturale Statale Gola del Furlo è molto più di un’opzione per una giornata all’aperto; è un luogo dove la storia millenaria si fonde con la potenza del selvaggio. Dalla galleria romana che ha visto passare imperatori, fino al cielo pattugliato dall’Aquila Reale, ogni passo è una lezione.
Se ami camminare con lentezza, cercando non solo la fatica fisica ma anche l’ispirazione, il Furlo ti aspetta. Lascia a casa la fretta. Porta con te curiosità, rispetto e un buon binocolo. Solo così scoprirai l’anima di questo canyon marchigiano, trovando il tuo angolo di avventura tra la natura.

Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 della gestione editoriale del sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor
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