Una grande oasi nel cuore delle Marche: qui potrai fare trekking tra aquile e natura

Alessio Gabrielli  | 30 Ott 2025

La prima volta che ci si affaccia sulla Riserva Naturale Statale Gola del Furlo, l’impressione è netta: la potenza della natura ha vinto, scolpendo il paesaggio in modo drammatico e definitivo. Siamo nel cuore delle Marche, in un canyon scavato pazientemente dal fiume Candigliano tra le pareti imponenti del Monte Pietralata e del Monte Paganuccio.

Non è solo una meta, è un’esperienza geologica e storica. Mentre cammini, ti ritrovi a percorrere i resti dell’antica Via Flaminia, un’eredità romana che passa attraverso la roccia calcarea. Questo luogo ti avvolge in un abbraccio di storia e natura selvaggia, rendendolo la destinazione perfetta per chi ama il trekking a Gola del Furlo e cerca un racconto da vivere passo dopo passo.

Perché fare trekking alla Gola del Furlo: l’energia del canyon

La Gola del Furlo non è solo un bellissimo tratto di roccia. È un vero e proprio santuario di biodiversità, un luogo dove l’aria ha il profumo della roccia antica e del verde che lotta per la vita.

L’essenza di questo trekking sta nel suo contrasto. Da un lato, il silenzio quasi monastico delle pareti a strapiombo, che si innalzano per centinaia di metri, modellate dall’erosione del Candigliano. Dall’altro, la vita che pulsa: il fiume in basso (spesso di un colore smeraldo intenso), la macchia mediterranea che si arrampica sui versanti soleggiati del Pietralata, e il bosco mesofilo e fresco sulle spalle del Paganuccio.

Ma ciò che rende un’escursione a Gola del Furlo un’emozione unica è il suo simbolo in volo: l’Aquila Reale (Aquila chrysaetos). Una coppia di questi maestosi rapaci nidifica da secoli sulle fessure rocciose del Monte Paganuccio. Camminare qui significa alzare lo sguardo e, con un po’ di fortuna e pazienza, assistere al loro volo elegante e potente, un’esperienza che ti fa sentire piccolo e profondamente connesso alla natura selvaggia.

I migliori sentieri e percorsi nella Riserva Naturale Statale Gola del Furlo

Il sistema di sentieri a Gola del Furlo è ben organizzato e offre opzioni per tutti i livelli, dal camminatore domenicale all’escursionista più allenato.

L’ascensione al Monte Pietralata: tra mare e montagna

Il Monte Pietralata (889 m) è la vetta che ti regala le visioni più ampie, permettendoti di abbracciare la Riserva, la valle del Metauro e, nelle giornate limpide, persino il mare Adriatico.

  • Sentiero 440 (anello del Monte Pietralata): È l’itinerario classico, perfetto per un anello di una giornata. Partendo nei pressi del Centro Visite, il percorso si inerpica sui versanti della montagna, offrendo pendenze a tratti impegnative, ma ripagando con soste leggendarie. Cerca la Terrazza Bassa e, se hai energie, la Terrazza Alta per i panorami più mozzafiato sulla forra e sulla diga. È un trekking classificato come Escursionistico (E).
  • Sentiero 446 (Spelonca Bassa – Pietralata): Una variante che permette di esplorare il versante ovest. Questi percorsi richiedono passo fermo e abitudine al dislivello, ma ti immergono in boschi di faggio e querce che, specie in autunno, si accendono di colori indimenticabili.

L’anello del Monte Paganuccio e il nido dell’aquila

Il Monte Paganuccio è la parete opposta e il vero “castello” dell’Aquila Reale.

  • Sentiero 450 (La Pradella – Monte Paganuccio): Questo sentiero ti porta in vetta attraverso boschi misti. La cima del Monte Paganuccio è il punto migliore per l’osservazione dei rapaci. Non dimenticare il binocolo: è l’unica vera attrezzatura “extra” di cui hai bisogno qui per goderti lo spettacolo del volo nuziale o di caccia dell’aquila.

Passeggiate storiche e a fondo valle

Non tutte le avventure devono essere estenuanti. Se cerchi cosa fare nella Riserva Naturale Statale Gola del Furlo per rilassarti o fare una facile escursione alla Gola del Furlo, puoi restare in basso.

  • La passeggiata fluviale: Segui il corso del Candigliano, un percorso suggestivo che conduce fino all’Abbazia di San Vincenzo al Furlo. È un’esperienza lenta, all’ombra, perfetta per l’estate o per riflettere sull’opera costante dell’acqua.
  • Il Chiavicotto: Un’antica galleria romana, un passaggio basso e affascinante che offre un punto di vista eccezionale sulla Gola stessa, unendo storia e natura in pochi metri.

Come arrivare e muoversi nella riserva del Furlo

Raggiungere la Riserva è semplice, grazie alla sua posizione strategica tra l’entroterra e la costa.

  • In auto: L’opzione più comoda. Il Furlo si trova lungo la Via Flaminia (SS 3). Se si arriva dall’Autostrada A14, l’uscita più vicina è Fano.
  • Mezzi pubblici: L’area non è servita in modo capillare come le città, quindi l’auto resta il mezzo consigliato per chi vuole raggiungere l’imbocco dei vari sentieri in autonomia.
  • Muoviti con lentezza: Molti sentieri partono direttamente dal fondovalle e, una volta in quota, le auto sono bandite. La bellezza di muoversi tra i sentieri a piedi o, per i ciclisti, in mountain bike (alcuni percorsi sono adatti), è parte integrante dell’esperienza.

Consigli pratici per un trekking responsabile

Vivere il Furlo da vero trekker significa rispettarne le regole silenziose.

  • Preparazione e attrezzatura: Scarponi da trekking robusti sono essenziali, specialmente per i sentieri sui monti Pietralata e Paganuccio.
  • L’indispensabile binocolo: Se l’obiettivo è scorgere l’Aquila Reale, il Falco Pellegrino o il Gufo Reale, porta un binocolo. I punti panoramici sono perfetti per l’osservazione naturalistica.
  • Rispetto ambientale: La Riserva è un’area protetta. Vige la regola “Lascia solo impronte, porta via solo foto e ricordi”. Smaltisci i rifiuti in modo appropriato e non accendere fuochi.

La Riserva Naturale Statale Gola del Furlo è molto più di un’opzione per una giornata all’aperto; è un luogo dove la storia millenaria si fonde con la potenza del selvaggio. Dalla galleria romana che ha visto passare imperatori, fino al cielo pattugliato dall’Aquila Reale, ogni passo è una lezione.

Se ami camminare con lentezza, cercando non solo la fatica fisica ma anche l’ispirazione, il Furlo ti aspetta. Lascia a casa la fretta. Porta con te curiosità, rispetto e un buon binocolo. Solo così scoprirai l’anima di questo canyon marchigiano, trovando il tuo angolo di avventura tra la natura.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 della gestione editoriale del sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor

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