Una fiaba appoggiata su lago: questo borgo in Toscana è immerso in un paesaggio naturale avventuroso senza pari

Adriano Bocci  | 18 Mag 2024
Isola Santa, in Toscana, dall'alto
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In provincia di Lucca, in mezzo fra Garfagnana e Versilia, c’è una frazione dal nome più coerente che c’è. Ciò che si teorizza sia stato un ospizio medievale, il piccolo borgo abbandonato è stato ristrutturato relativamente da poco. Ci troviamo al centro di un piccolo ma pregevole laghetto, nel borgo chiamato Isola Santa.

Magari può ricordare 4 hotel di Bruno Barbieri, ma Isola Santa è praticamente un albergo diffuso, così rustico e bello che nemmeno il 2021 ne intaccò il turismo. E il paesaggio? Boschi di castagno e acque verdi semplicemente da favola che fanno scorrere placido il tempo. Rifatevi gli occhi, che siamo nelle Alpi Apuane. E prima che ve lo chiediate: il lago di Isola Santa è balneabile!

1 Isola Santa: come un disegno, ma bello quanto triste

Isola Santa, in Toscana, dall'alto
Isola Santa e la vista della diga

Bella quanto triste, Isola Santa ha dell’incredibile, sia a livello di paesaggio che a livello di storia, purtroppo. Seppur si trovi su un vecchio hospitale, come potrete immaginare, era diverso. Isola Santa è un piccolo borgo che si affaccia su un lago artificiale, la cui acqua venne gentilmente “offerta” dal vicino torrente, Turrite Secca. Il borgo stava ai piedi del torrente, ma non più.

A fine anni ‘40 venne costruita un 48m di diga per sfruttare il potenziale idroelettrico, avente come risultante la parziale sommersione di Isola Santa. Ogni decade infatti il bacino si svuota e qualche edificio risorge. Un intero ponte è tutt’ora sul fondo del lago.Ospita una dolce ma antica chiesa, menzionata già nel 1260 ma ormai sconsacrata, dedicata a San Jacopo.

Nominiamo il 1260 perché nasce ben prima, poiché la chiesa era l’hospitale, fino al 1608. Era un amato punto di sosta per i pellegrini, gli ammalati e chiunque passasse di lì, considerata la non semplicità della Garfagnana.

Il borgo dell'Isola Santa con la chiesa di San Jacopo e la diga - Mongolo1984, Wikimedia
Una visione migliore di San Jacopo – Mongolo1984, Wikimedia

E questo, infatti, era un elemento ben presente. Isola Santa era pressocchè collegata, ed era abbastanza strategica, ma era collegata male. Sarà stato anche fortificato in passato, ma i collegamenti erano problematici. Per citare le parole di Costantino De Nobili del 1615, “Strade tanto cattive sono da Castelnuovo in là, che conviene andar la maggior parte a piedi”. Certo, però, qui si pesca a livello sportivo la trota Fario.

E l’avventura? Lo capirete presto. Dopotutto, una buona parte della totalità della popolazione di Isola Santa è quella che dirige le strutture ricettive dell’albergo diffuso. Questo perché nel 75 post-svuotamento gli abitanti si ribellarono per avere nuove abitazioni sicure, che ottennero ben distanti, svuotando il paese. E per chi non sapesse cos’è un albergo diffuso, ha le abitazioni distanti e spesso diverse.

2 Isola Santa: si parte da qui

Il borgo dell'Isola Santa con la chiesa di San Jacopo - Sailko, Wikimedia
Il borgo dell’Isola Santa con la chiesa di San Jacopo – Sailko, Wikimedia

In primis: come arrivare a Isola Santa? Careggine, provincia di Lucca, 55030. Sta sulla strada provinciale SP13, che porta Forte dei Marmi a Castelnuovo di Garfagnana. Per indicazioni, ecco qui Maps.

Isola Santa è l’origine (ma anche una tappa) di diversi sentieri escursionistici tutti da scoprire per le Alpi Apuane e si fanno le cime del gruppo delle Panie, del Freddone, del Monte Penna di Sumbra ed altri. Come potreste prevedere, a Isola Santa il telefono prende molto poco. Prestate sempre prudenza, Goodtrekkers, e se siete nelle vicinanze, andate alle Marmitte dei Giganti, che sono buche a forma di pentolone che sono scavate dai fiumi. Alcune sono al Fosso del Fatonero e al Fosso dell’Anguillaia.

Ora, riguardo il trekking, abbiamo diverse opzioni. Apparte la passeggiata che si fa un sentierino del nord del lago, dove ci sta chi pesca, principalmente c’è il sentiero CAI 145 in mezzo alle Apuane. Il 145 si fa Pania della Croce, Pania Secca, Pizzo delle Saette, monte Corchia, monte Freddone e monte Sumbra. Il sentiero CAI 9 invece porta a Col di Favilla e alla Foce di Mosceta e si fa la salita sul Monte Corchia e Pania della Croce. In alternativa c’è una sequenza di sentieri, 9-127-139, che invece porta a Pizzo delle Saette e Pania della Croce. Per tutti gli itinerari in dettaglio vi rimandiamo direttamente alla pagina dedicata del sito ufficiale delle escursioni apuane.

Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.



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