La cascata di Trevi è uno dei posti più belli, facili da raggiungere e ancora incontaminati del Lazio. Si trova nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, lungo il corso dell’Aniene. Il luogo ha tanto da raccontare anche dal punto di vista storico, archeologico e culturale. Scopriamo, dunque, come raggiungere quest’area meravigliosa e quali sono le escursioni che consentono di apprezzare le sue bellezze. Sapete che il Cammino di San Benedetto passa per questa meravigliosa cascata?
La cascata di Trevi è il secondo getto d’acqua sull’Aniene, dopo quello di ponte delle Tartare, in località Comunacque. Siamo in provincia di Frosinone, a brevissima distanza dal borgo di Trevi nel Lazio e a breve distanza dalla bella Subiaco. La cascata si trova poco prima del punto di confluenza del Simbrivio con l’Aniene, presso l’area archeologica di Comunacque, “ad communes aquas” come la chiamavano i latini. Qui furono probabilmente realizzate le prime opere per la captazione delle acque dell’Aniene e per la costruzione dell’acquedotto dell’Anio Novus (I secolo d.c.), tra i più importanti dell’antica Roma per quantità e qualità delle acque.
Il salto della cascata non è particolarmente alto e spettacolare. Sono magnifici, però, i colori e la trasparenza dell’acqua e la vegetazione intorno, che regalano la sensazione di trovarsi in un posto incantato, lontano dai suoni e dai ritmi della civiltà. I Monti Simbruini sono un’area estremamente soggetta ai fenomeni meteorici. Il nome Simbruini deriva, infatti, dal latino Sub Imbribus, letteralmente traducibile in “sotto le piogge“. La particolare esposizione alle correnti umide provenienti da occidente ne fa addirittura il luogo più piovoso dell’Appennino centrale, con una media di precipitazioni annue che superano i 2000 mm. Il carsismo della zona ha dato vita a complesse cavità sotterranee, che nelle aree pedemontane danno luogo a innumerevoli sorgenti e alle arterie principali Aniene e Simbrivio.
Presso la cascata di Trevi sono visibili i ruderi di una villa romana e di imponenti opere idrauliche, realizzate con blocchi megalitici di tipo quadrato, risalenti probabilmente all’epoca dell’imperatore Claudio. L’area di Comunacque (la cascata di Trevi è conosciuta anche come cascata di Comunacque) ospitava uno dei sette castelli di Trevi e il primo monastero fondato da San Benedetto da Norcia. Il castello, come riportato da Domenico Antonio Pierantoni era “chiamato Commune Aque poi detto Comminaco ed infine Comminacchio” e si trovava “fra i due ponti di pietra a tre miglia da Trevi e nell’anno mille nella zona vi fioriva anche l’antico Monastero di San Salvatore“. Oltre ai resti di epoca romana e medievale, sono visibili i resti di archeologia industriale. Qui, infatti, fu realizzata una delle prime centrali idroelettriche, in parte ancora visibile a ridosso del ponte sul torrente Simbrivio.
La cascata di Trevi è raggiungibile percorrendo il sentiero turistico, che parte nei pressi del ponte sulla Provinciale 29 per Trevi nel Lazio. Qui trovate il tracciato dell’itinerario da seguire. Il sentiero T1 è lungo 700 metri e ha un dislivello praticamente inesistente. La breve passeggiata è adatta a tutti, ma in presenza di terreno fangoso è opportuno indossare scarpe da trekking (meglio se in goretex) con un buon grip.
In questa area dei Simbruini ci sono moltissimi percorsi per gli escursionisti, partendo dalle cascate e/o passando per esse. Il sentiero della Sottacciara ha inizio dagli Altipiani di Arcinazzo e, tagliando trasversalmente tutta la montagna, arriva a ridosso del ponte sul fiume Aniene, in località Comunacque. Viene utilizzato dai pellegrini per raggiungere il Santuario della SS Trinità e, un tempo, anche per raggiungere i mulini ad acqua.
Alla breve passeggiata per le cascate di Trevi si può unire l’escursione alla Sorgente del Cardellino e a quella delle Tartare. Si può proseguire, poi, fino alla Mola vecchia di Jenne o, ancora, fino al meraviglioso laghetto di San Benedetto, nei pressi della Villa di Nerone a Subiaco, da cui risalire fino all’Abbazia di Santa Scolastica. Qui trovate il tracciato completo del percorso lungo l’Aniene che dalle cascate di Trevi prosegue per le Sorgenti delle Tartare e la Mole Vecchia di Jenne. Il tratto che dal laghetto di San Benedetto arriva alla cascata di Trevi, invece, è più lungo e misura 18 chilometri, ha una media difficoltà e un dislivello inferiore a 500 metri (link al tracciato).
Trevi nel Lazio, a cavallo tra i monti Simbruini a nord e i monti Ernici a sud, è un bellissimo borgo da visitare. Il castello Caetani sorge nella parte più alta del paese, al centro della parte più antica, detta “Civita“. Un’esperienza suggestiva da non perdere è il cammino di San Pietro Eremita, che parte da Rocca di Botte, nella Marsica occidentale, dove nel corso dell’XI secolo nacque San Pietro l’eremita, soprannominato il “cavaliere itinerante“. Il cammino ripercorre la peregrinazione e i luoghi in cui l’eremita divulgò la fede cristiana, i paesi della piana del Cavaliere e dell’alta valle dell’Aniene.
Anche il cammino di San Benedetto passa per Trevi e percorre i luoghi di San Benedetto e dei monasteri benedettini del Lazio. A Subiaco, dopo avere visitato l’Eremo di San Benedetto, si raggiunge facilmente l’omonimo laghetto e le sue acque trasparenti. Il lago fa parte dei resti della Villa di Nerone sull’Aniene.
Percorrendo una parte dell’A24 da Roma e prendendo, poi, l’uscita per Subiaco, si prosegue lungo la Strada Provinciale 193. Le indicazioni per il sentiero sono pressoché assenti. Si prosegue utilizzando il tracciato che abbiamo segnalato del sentiero turistico T1.
L'ampia zona tra Castiglione della Pescaia e Follonica è considerata una delle aree ...
Cime incontaminate, vette apparentemente irraggiungibili, panorami mozzafiato ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur