Una cremagliera di oltre 100 anni che caratterizza questo borgo ligure dal grande fascino

Antonia Festa  | 08 Ott 2025
434377378

La Liguria strega i turisti con posti incantevoli e sorprendenti. Se avete voglia di un’ondata ondata di magia e di essere travolti dal ricordo del passato, Granarolo Alta è il luogo perfetto. Si tratta di un piccolo quartiere collinare di Genova, da cui è possibile godere di una vista che toglie il fiato sull’intera città e la  zona circostante, regalando emozioni forti. Partiamo alla scoperta di questo scorcio suggestivo.

Granarolo Alta: l’antichissima macchina del tempo, anche detta cremagliera

1688766409

L’unico modo per raggiungere Granarolo Alta è la cremagliera, un mezzo di trasporto che sembra quasi una macchina del tempo. In effetti, potrebbe esserlo, visto che si tratta di un marchingegno datato 1928, costituito da una carrozza sola con 45 posti, completamente realizzata in legno. La guida di questo affascinante veicolo si effettua tramite un volante a leva, simile a quello di una nave

Una volta arrivati, in cima al quartiere, la nostra visita si snoda tra le mura antiche, la porta di Granarolo e le torri ottocentesche. Le mura vennero costruite tra il 1626 e il 1632, a seguito della fallita invasione del duca di Savoia Carlo Emanuele I, al fine di difendersi da eventuali future minacce. Dove c’è l’antica strada per la Val Polcevera, all’interno delle mura, si erge la porta di Granarolo Alta. Per anni è rimasta in stato di abbandono, sino a quando è stata ripulita dai volontari del C.A.I. di Sampierdarena. Le torri ottocentesche, invece, sono al di fuori delle mura e fu il governo sabaudo a pianificane la costruzione attorno al 1820.

La storia di Granarolo Alta: dal principio al Novecento

La tradizione vuole far risalire il toponimo “Granarolo” alla famiglia Ariolo. Anticamente, erano i benestanti genovesi a risiedere in questo luogo, situato lungo la via medioevale che, dall’antica porta di San Tomaso, portava verso la Val Polcevera. Come anticipato, tra il 1626 e il 1632, furono costruite le mura del borgo e, invece, durante l’epoca fascista, venne installata una radio, dalla quale la mattina del 26 aprile 1945 il comandante partigiano Pittaluga dichiarò la resa della guarnigione tedesca che occupava Genova. Sino alla metà del Novecento, questo quartiere viveva principalmente della vendita di prodotti contadini. È stato il secondo dopoguerra a portare espansione edilizia e modernità a Granarolo Alta. Ad ogni modo, qualunque modernizzazione non potrà mai portare via quell’aura di mistero ed antichità. Ci basta osservare le mura e le torri, per capire che ci troviamo in uno dei borghi più magici della Liguria. L’esperienza di arrivare a Granarolo Alta con la cremagliera, poi, è una prova dell’immortale aura di passato che non se ne andrà mai.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

In evidenza


Articoli più letti

©  2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur