
A soli cinquanta chilometri a nord di Roma, incastonato tra le verdi colline e le imponenti montagne dell’Appennino, si trova un tesoro nascosto che pochi conoscono: il Sacro Speco di San Benedetto, il monastero di San Benedetto a Subiaco. Questo antico eremo, immerso nella natura rigogliosa, rappresenta uno straordinario luogo di spiritualità, storia e bellezza paesaggistica, una vera e propria gemma dell’Italia centrale.

[foto @jackbolla/Shuttersrock.com, solo per uso editoriale]
Il Sacro Speco di San Benedetto a Subiaco è un posto di profonda importanza storica e religiosa. Fondato nel VI secolo dallo stesso San Benedetto, creatore dell’ordine benedettino, il monastero (o meglio, il santuario) è un simbolo di fede e devozione. Innanzitutto, la sua posizione isolata, circondata dalla tranquillità delle montagne, offre un rifugio spirituale perfetto, lontano dalla frenesia della vita moderna.
Per raggiungere il Santuario di San Benedetto, bisogna intraprendere un viaggio suggestivo attraverso i pittoreschi paesaggi dell’Appennino laziale. Da Roma, si può prendere un treno regionale per Subiaco, godendo di un viaggio panoramico che attraversa colline e valli. Poi, dalla stazione di Subiaco, una breve corsa in autobus o taxi conduce i visitatori alla base del Santuario. Alternativamente, chi ama l’avventura può optare per un’escursione a piedi attraverso i sentieri che salgono tra gli alberi secolari. In quest’ultimo caso, è necessario munirsi di scarpe da trekking.
La storia del Santuario di San Benedetto è intrecciata con la vita del santo eremita. San Benedetto visse per diversi anni in una grotta vicino a questa struttura, dedicandosi soprattutto alla preghiera e alla meditazione. La sua presenza attirò altri discepoli, dando inizio alla fondazione del monachesimo benedettino. Il santuario attuale, costruito nei secoli successivi, conserva le tracce di questa storia millenaria, dalle antiche murature ai dipinti sacri che adornano le pareti.
Ovviamente, l’architettura del Santuario di San Benedetto riflette lo spirito dell’ordine benedettino, caratterizzato dalla sobrietà e dalla ricerca della bellezza intrinseca. La chiesa, con la sua facciata in pietra e il campanile che si erge verso il cielo, si fonde armoniosamente con il paesaggio circostante. L’interno, arricchito da affreschi e opere d’arte sacra, trasmette una sensazione di serenità e devozione.

[foto @Betofoto/Shutterstock.com, solo per uso editoriale]
Il Sacro Speco di San Benedetto si trova nelle vicinanze del pittoresco borgo di Subiaco, un gioiello storico che merita davvero di essere esplorato. Le strette vie lastricate, le case colorate e i piccoli negozi artigianali creano un’atmosfera accogliente. Il paesino conserva la sua autenticità medievale, offrendo ai visitatori una finestra sul passato. La visita a Subiaco è un viaggio nel tempo, con la possibilità di esplorare antiche chiese, monasteri e piazze pittoresche.
Subiaco offre numerose attrazioni oltre al Santuario di San Benedetto. Il Monastero di Santa Scolastica, fondato anch’esso da San Benedetto, è un luogo di preghiera e studio ancora attivo oggi. La Rocca Abbaziale di Subiaco, con la sua imponente struttura, offre panorami mozzafiato sulla valle sottostante. Il Ponte di San Francesco, meglio conosciuto come Ponte Vecchio, un suggestivo antico ponte in pietra che attraversa l’Aniene, è un luogo veramente perfetto per una passeggiata tranquilla.
Subiaco è anche famosa per la sua cucina tradizionale. I ristoranti del borgo offrono piatti tipici, dai primi piatti a base di pasta fatta in casa alle specialità di carne provenienti dalle aziende agricole locali. Il tutto può essere accompagnato da un bicchiere del rinomato vino dei Colli Albani, una delizia per il palato. Ciò che, inoltre, rende il borgo un luogo davvero speciale è l’accoglienza calorosa dei suoi abitanti.
E le cose più buone e caratteristiche, quali sono? Senza dubbio, la polenta sublacense, sottile, morbida e condita col sugo rosso e pezzetti di carne (di solito sono spuntature di maiale). Immancabili, poi, la sagna, uno specifico taglio di pasta fatta in casa, acqua e farina, condita con un semplice sugo pomodoro e basilico, e le pezzole e fagioli, piatto unico di pasta fresca e fagioli con i Buccitti, un legume autoctono. Vanno assaggianti anche i Ju Pappaciuccu (cavoli neri lessi, impastati coi tozzi di pizza di granturco raffermi e pane casereccio, poi ripassati in padella con aglio e olio) e i subiachini, dei dolcetti di mandorle, albumi, miele e zucchero, glassati e a forma di rombo.
La comunità locale è orgogliosa delle proprie radici e felice di condividere la bellezza e la storia del luogo con i visitatori. Le passeggiate nei vicoli del borgo offrono l’opportunità di fare amicizia con gli abitanti, ascoltare racconti di generazioni passate e scoprire gli angoli più autentici di Subiaco. Insomma, con le sue vie acciottolate, le chiese antiche e le delizie culinarie, si rivela come un tesoro da scoprire, un invito a esplorare la vera essenza dell’Italia centrale.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
A dicembre in Val Gardena riapre la stagione invernale e il territorio si ...
Il Monte Soratte mai immagineresti che si possa trovare a circa un'ora di auto dal ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur