
In mezzo, un po’ nascosto fra le belle montagne della Lombardia, in provincia di Brescia, c’è un tesoro che lascia di stucco chiunque abbia la fortuna di scoprirlo. Si tratta del Lago della Vacca, un gioiello tutto alpino e caratterizzato da bellezza e tranquillità senza pari. Siamo oltre il Lago d’Idro e sulla parte meridionale del massiccio dell’Adamello, l’acqua è cristallina e l’atmosfera sembra quella di un dipinto. Curiosi di conoscere nel dettaglio questo straordinario posto?

Il Lago della Vacca è un bacino artificiale che sorge a 2.358 metri di altitudine, nella Valle del Caffaro. Il nome si rifà al vicino Passo della Vacca, chiamato così perché da lontano sembra, appunto, un bovino. La conca del lago è di origine glaciale ed è circondato da vette oltre i 2.500 metri. Ha un solo emissario, il rio Laione, affluente del Caffaro.
La Diga del Lago della Vacca è stata costruita nel 1927 da Edison S.p.A., per alimentare la centrale idroelettrica del Gaver. Alta 17,5 metri, non impatta quasi per nulla la bellezza del lago. A quest’altezza, la vegetazione è tipicamente alpina: praterie d’alta quota, rododendri e muschi si appoggiano fra le rocce, resistendo a freddo e vento. In estate, invece, la natura si colora coi fiori selvatici, soprattutto genepì, stelle alpine e orchidee di montagna. A livello di fauna, spiccano le marmotte, i camosci e gli stambecchi, ma non è raro scovare anche l’aquila reale o la volpe.
Ci sono due opzioni a livello di percorsi per arrivare al Lago della Vacca. In auto, dista quasi due ore da Brescia passando per Muratello, Vestone, per il Lago d’Idro, e poi da Ponte Caffaro devi andare per Bagolino e salire oltre Valle Dorizzo alla Piana del Gaver.
A piedi, dal Rifugio Bazena (1.800 metri) sono 8 chilometri di sola andata, da fare in circa 3 ore, sul CAI 1, ripido all’inizio, con le viste sui pascoli, ma non molto complesso. La difficoltà è di tipo E (Escursionistico). In alternativa, c’è il sentiero di Corna Bianca (1.800 metri), sui 6 chilometri, ma parte da Malga Cadino della Banca, per circa 2 ore e mezzo (solo andata). Anche questo sentiero è di difficoltà E.
Ci si può arrivare anche in gruppo, ma serve equipaggiamento adeguato e un po’ di allenamento. Il fresco c’è pure in estate, ma salendo non si trovano molti alberi per ripararsi. Occhio, inoltre, al meteo, che cambia velocemente in alta quota.

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.
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