Un piccolo mondo incantato, circondato da montagne sopra quota duemila: ecco i laghi di Cancano, due bacini artificiali che sorgono in piena Valtellina. Ci troviamo nella Val Fraele, un altopiano situato nella parte più a nord della Lombardia. Livigno, città del turismo invernale, è molto vicina, così come il confine con la Svizzera. Da qui si raggiungono facilmente Bormio, la Val Mustair e il Passo dello Stelvio, meta amatissima dai ciclisti. I laghi di Cancano, però, non sono due laghi comuni e ce ne accorgiamo subito dalla limpidezza delle acque. Sarà questa caratteristica, insieme al panorama circostante, a rendere imperdibile l’itinerario proposto.
Lunghezza | 17 chilometri |
Durata | 4 ore |
Principali punti attraversati | Diga di Cancano, Invaso di San Giacomo, Rifugio Val Fraele |
Livello di difficoltà | Facile |
Dislivello | 50 metri |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Ristoro Monte Scale |
L’area dei Laghi di Cancano, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, è anche conosciuta come Valle di Cancano per via di due bacini artificiali, Cancano e San Giacomo, che caratterizzano il posto. Qui si arriva superando Bormio e salendo sulla SS38, tramite punti panoramici ricchi di pini silvestri e mughi, come il Bosco di Arsiccio, fino ai prati di Piano di Prada per, poi, proseguire per una ventina di chilometri di tornanti che portano al cospetto di due edifici davvero particolari: le Torri di Fraele (più o meno a quota 1930 metri). Si tratta di una coppia di sentinelle di pietra, quel che resta di un sistema di fortificazioni a difesa della vallata e della via imperiale d’Alemagna, l’antica strada che passava di qui, nel punto chiamato Passo delle Scale o di Fraele. Sono a pianta quadrata e furono costruite nel 1391. Sono poste su un dirupo conosciuto come il Burrone dei Morti dove, secondo alcune leggende, si tenevano dei sabba organizzati dalle streghe locali.
Dopo aver passato il lago naturale delle Scale, dominato dalla cima omonima (2497 metri), si giunge nel punto da dove può iniziare il nostro trekking dei Laghi di Cancano. Ecco la diga di Cancano (quella con maggiore capacità idrica) e l’invaso di San Giacomo, costruiti alla metà del secolo scorso. Nella prima arrivano le acque di svaso della seconda e del canale Viola, alimentati da una serie di torrenti che partono dal fiume Adda.
Laghi Cancano
Il percorso si svolge soprattutto su terreno naturale e inizia e termina nei pressi del Ristoro Monte Scale (vicino al quale c’è un parcheggio auto), attraverso il sentiero N199. È previsto il giro completo dei due laghi di Cancano, da una parte e l’altra, e il loro attraversamento. Non ci sono difficoltà nella camminata, adatta anche a chi non ha un grosso allenamento; lo scenario, inoltre, è così bello che ci si ferma spesso ad ammirarlo (un buon motivo per riposarsi e riprendere fiato). L’itinerario è ideale pure per le mountain bike. Gli invasi hanno una spettacolare acqua opaca e dalla sfumatura turchese, dovuta al punto su cui sono stati costruiti: l’Orrido della Val Fraele. Si scende verso la diga di Cancano, la si attraversa e si sale fin quasi a raggiungere il Ristoro Solena, nei cui pressi, verso sinistra, ci si indirizza lungo una strada sterrata che, sopra il lago, lo costeggia e fa vedere qua e là anche spiaggette.
Si superano torrenti e si cammina accostandosi a vecchi tunnel con brevi sali-e-scendi per raggiungere il Rifugio Val Fraele. A questo punto, si scende e si attraversa la diga che divide i due laghi di Cancano e San Giacomo. Si sale di nuovo per arrivare sul versante opposto, da dove si prende il tragitto verso il punto di inizio, il Ristoro Monte Scale. Ma, dalla diga di San Giacomo, si può compiere anche una deviazione verso la Val Alpisella: attraverso i sentieri N138 e N138.1, si possono raggiungere le sorgenti del fiume Adda e Livigno.
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