Lago di Anterselva, uno dei gioielli delle Alpi italiane per un trekking in Val Pusteria (e in Alto Adige) davvero da sogno. Immaginate un bosco fitto di verdi abeti, una serie di montagne granitiche alte e severe, un laghetto dalle acque azzurro-verde tendenti allo smeraldo più o meno intenso a seconda delle ore del giorno e della stagione: mica male no? Il lago alpino sta alla ragguardevole altezza di 1.642 metri, occupa circa 44 ettari ed è profondo 38 metri. Oltre che per il suo splendore, il Lago di Anterselva è famoso anche perché qui c’è il Passo Stalle, che collega l’Italia con l’Austria e per la presenza del Centro Biathlon, in cui si svolgono la Coppa del mondo e molte gare a livello internazionale.
Di escursioni in zona, dominata dalle vette delle Vedrette di Ries, che culminano con i 3436 metri del Monte Collalto e che fanno parte del Parco Naturale dedicato, se ne possono realizzare davvero tante, di varia difficoltà, ma abbiamo scelto un “sentiero natura” che gira attorno al lato: facile da percorrere, adatto a tutti, è anche fornito di cartelli con indicazioni su geologia (scoprendo ad esempio qualche notizia in più sulla tonalite delle Vedrette di Ries, che con i suoi 30 milioni di anni d’età è la roccia più giovane della Valle d’Anterselva), flora, fauna, paesaggio in genere (si forniscono anche i nomi di tutte le vette che attorniano il lago e gli antichi nomi dei torrenti locali) nonché leggende di questo straordinario angolo di Trentino Alto Adige. Sono sedici le stazioni che regalano ai visitatori tutto quello che c’è da sapere per conoscere meglio questo grande lago.
Il percorso, consigliato in particolare da giugno a ottobre, dura in genere un’ora e mezza che è però davvero poco: per apprezzare in pieno l’incanto in cui siamo immersi, assaporandone del tutto l’atmosfera rilassante, calcolate anche di più.
Superato il Centro biathlon di Anterselva di Sopra, dopo aver attraversato tutta la valle, si arriva al parcheggio nei pressi della fattoria Tiroler Hütte, ci si avvia verso il lago che verrà girato in senso orario. In questa prima parte di tracciato si percorre una passerella in legno proprio lungo la riva del lago. In estate, quando l’altitudine del luogo permette di “scappare” al caldo delle pianure, trovando refrigerio, è molto facile avere il desiderio di scendere e bagnarsi nelle acque cristalline (uno dei motivi per cui un’ora e mezza… è troppo poco!), magari guardando le cime attorno spruzzate dalla neve.
Si sale verso il bosco, allontanandoci un po’ dal lago che da qui mostra anche un altro suo incantevole lato e inoltrandoci tra i pini giganteschi, sempre guardando verso le montagne attorno che in alcuni punti si intravedono soltanto.
Quindi, si attraversa la strada che porta al Passo Stalle e si sale, con il lago che si vede dall’alto e mostra tutta la sua imponenza, per poi ridiscendere costeggiando le acque e ritornare al punto di partenza non senza prima essersi deliziati con il “lancio delle pigne”, irrinunciabile gioco per piccoli e grandi.
Da ricordare, tra le chicche di questo percorso, anche la possibilità di attraversare un torrente e la presenza in una delle stazioni di due tubi amplificatori dei richiami degli uccelli che si fanno sentire soprattutto in primavera-estate.
Sono Alessio Gabrielli, ho 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Tor vergata. Sto proseguendo gli studi presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo.
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