Nell’alta provincia di Lucca, esiste una regione incantata, incastonata come un quarzo grezzo tra la Liguria e l’Emilia-Romagna, conosciuta come Garfagnana. Attraversata dal fiume Serchio, questa terra di streghe, spiritelli e antiche leggende offre agli appassionati di trekking una vastissima gamma di escursioni, veramente adatte a soddisfare ogni gusto. Tutto questo grazie al suo territorio unico, diviso fra i dolci declivi degli Appennini e le irte guglie delle Alpi Apuane, costola laterale della dorsale appenninica dalla quale però si differenzia nettamente per la sua conformazione, molto più simile alle Alpi dalle quali, non a caso, prende il nome. La vasta gamma di altitudini geografiche, permette anche di poter ammirare una pregevole eco diversità, che va dai boschi di quercia delle colline, ai faggi delle montagne, passando dai fitti castagneti.
Andiamo ora a scoprire le escursioni perfette per un weekend d’autunno per fare del trekking in Garfagnana.
Prima però di addentrarci in alcune delle più affascinanti escursioni disponibili, dobbiamo imparare a orientarci in questa meravigliosa terra. La Garfagnana si suddivide in tre aree, ognuna con proprie peculiarità escursionistiche:
Addossato a una parete rocciosa dall’XI secolo, l’Eremo di Calomini è meta favorita di numerosi pellegrini. È possibile raggiungerlo a piedi dal paese di Gallicano, facendo un’escursione ad anello, di circa 2 ore e mezza e 350 metri di dislivello. Lasciata l’auto nella piazza del Comune, subito dopo aver imboccato l’arco dell’acquedotto e aggirata la galleria, intraprenderemo un sentiero pianeggiante, che si sviluppa lungo la riva destra del torrente Turrite.
Raggiunto il bivio delle Crocette, seguiremo la strada asfaltata verso Verni per imboccare, poco dopo, la sterrato che scende alla località Panicaglia, per poi proseguire in un bosco di castagni e al di là del torrente, attraversando un antico ponte in pietre. Dopo un breve tratto asfaltato, troveremo una mulattiera, ultima fatica prima della meta. Il rientro lo faremo invece sulla riva sinistra del torrente, attraversando Rio Folle e Sant’Andrea.
Calzature consigliate: buone scarpe da trekking.
Alle pendici della Pania di Corfino (1603 m), nel comune di San Romano, troviamo il parco dell’Orecchiella, incantevole riserva naturalistica di più di 5000 ettari. Il Parco offre un fitto percorso di sentieri, percorribili liberamente o con l’assistenza di guide escursionistiche. In particolare, le escursioni sono suddivise in nove percorsi, di diversa difficoltà, creati per soddisfare le esigenze di ogni visitatore.
Potrete infatti scegliere uno dei cinque percorsi facili, tra i 3 e i 7 km di lunghezza, con dislivelli compresi fra i 100 e i 250 metri, e con nomi suggestivi come “Sulle tracce del lupo”, oppure optare per i sentieri Escursionistici che vanno dai 6 km e 500 metri di dislivello della Pania di Corfino ai 30 km e 800 metri di dislivello di “Airone 3”, con pernotto nel Rifugio dell’Orecchiella. Sicuramente necessari dei buoni scarponi abbinati a un’attrezzatura adeguata al tipo di percorso scelto.
Risalendo la strada che percorre la valle del Serchio, ci troveremo a un certo punto sulle rive del lago di Gramolazzo. Suggestivo specchio d’acqua di origine artificiale, in autunno si adorna degli sfavillanti colori della natura circostante, donando allo spettatore una vista incredibile. Lasciata l’auto in uno dei numerosi parcheggi allestiti, si può intraprendere una facile escursione sul perimetro del lago, ideale per ogni tipo di escursionista.
Per chi volesse invece cimentarsi in un percorso leggermente più impegnativo, può imboccare il sentiero che porta alla Chiesa vecchia di Gorfigliano, dove potrete visitare anche il Museo dell’identità dell’Alta valle. Il percorso ad anello si sviluppa per circa 4 km e mezzo, con un dislivello di 190 metri. Il più allenati ed esperti potranno infine intraprendere il sentiero CAI 189 che, attraverso un itinerario per escursioni esperti, vi condurrà nella adiacente Val Serenaia. Ricordate sempre i vostri scarponi, fidati compagni d’avventura.
Dalla valle di Orto di Donna, nel territorio del Comune di Minucciano, si diramano numerosi sentieri, per lo più indicati ai camminatori più esperti. Il paesaggio è caratterizzato da montagne che si stagliano maestosamente contro l’orizzonte, mettendo in mostra quando la nuda roccia, quando un bassa vegetazione sparsa. Uno dei percorsi decisamente più suggestivi e sicuramente la salita a foce Giovo.
Lasciata l’auto nel parcheggio del Rifugio Donegani, intraprenderemo il sentiero CAI 37 (la partenza si trova proprio di fronte al piazzale), percorrendolo fino a foce Giovo, con un dislivello di circa 400 m. Da qui potremo godere di una vista mozza fiato: di fronte a noi potremo vedere la valle di Vinca, alle nostre spalle la conca di Orto di Donna e alla nostra destra il maestoso Pizzo d’Uccello. La scelta dell’attrezzatura giusta qui è ancora più importante: buoni scarponi e bastoni obbligatori.
Anche chi ama il turismo minerario, qui potrà trovare pane per i suoi denti. La valle di Orto di Donna ospita infatti un bacino marmifero. Una volta parcheggiata l’auto nel parcheggio del Rifugio Donegani e imboccato il primo tratto del sentiero CAI 37, nei giorni festivi (durante i feriali è vietato a causa della pericolosità dell’attività estrattiva) sarà possibile fare un escursione attraverso la strada che attraversa le cave di marmo, fino a raggiungere il Rifugio Cava 27; qui potrete ristorarvi, riposarvi e, qualora lo desideraste, anche pernottare.
Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor
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