
Se ami fare trekking in autunno, devi assolutamente scoprire questo luogo questa stagione sorprendente riesce a rivelarsi in tutte le sue sfumature, regalando un paesaggio meraviglioso e in continuo cambiamento: la Foresta Vetusta di Soriano nel Cimino ne è un esempio. Proclamata nel 2017 Patrimonio naturale dell’Umanità dall’Unesco, è una delle aree italiane più ricche di faggi secolari, alcuni con una storia lunga più di 200 anni. Qui, addentrandoti nella foresta, potrai seguire antichi sentieri e percorsi adatti a tutta la famiglia.
Ci troviamo nel Lazio, nel comune di Soriano del Cimino (VT), a un’altezza di circa 1000 metri; questo luogo ha, da sempre, attirato a sé personaggi storici e illustri, che ne hanno raccontato leggende e aneddoti storici. Abitata già nell’età del bronzo, è stata poi lungamente frequentata anche da Etruschi e Romani, che ci hanno lasciato diverse tracce dei loro insediamenti.
Oggi la Foresta Vetusta di Soriano nel Cimino attira turisti e appassionati di vita all’aria aperta durante tutto il corso dell’anno, offrendo scenari sempre diversi che riempiono di meraviglia gli occhi di chi la sa osservare con curiosità. Oltre a offrire tantissimi itinerari per passeggiate di diverse lunghezze, anche ad anelli, e adatte a grandi e piccoli escursionisti, in quest’area è possibile praticare anche altre attività sportive come il boulder, il cicloturismo e i percorsi salute che costellano diversi punti dei sentieri principali.

Una lunga storia dal sapore vagamente medievale circonda l’area del parcheggio che si raggiunge comodamente con una strada ben segnalata. Un enorme masso di trachite, traccia dell’antica attività vulcanica che ha caratterizzato quest’area, attira la curiosità di chiunque raggiunga questo luogo per la sua posizione instabile: appoggiato precariamente su una piccola sporgenza, oscilla ogni volta che viene sollecitato con una leva. Suscitando totale stupore dei bambini e tentativi di approcci più scientifici da parte degli adulti, rappresenta una di quelle espressioni della natura alle quali resta comunque difficili dare una spiegazione concreta.
In autunno la Faggeta si veste dei colori più caldi dell’anno, facendoti vivere un’esperienza del tutto nuova, che non smetterà di stupirti e di regalarti scorci unici. Lasciando la macchina nel parcheggio principale, in prossimità ella Baita, puoi raggiungere facilmente la vetta del Monte Cimino, a circa 1050 metri di altezza. Da qui la vista sulla valle sottostante è magnifica, e si può proseguire seguendo un percorso ad anello che ci permetterà di scoprire i “domi”, dei massi di origine vulcanica dalle forme bizzarre.
Tra ricci di castagne e foglie che scricchiolano a ogni passo, potremo vivere questa escursione rigenerante attorniati dalle meraviglie dell’autunno. La sensazione che ci farà da compagna durante tutta l’escursione sarà quella di entrare in un mondo incantato, che si rivela ai nostri occhi man mano che ci addentriamo nei labirinti di sentieri e percorsi.

Nella Faggeta Vetusta del Monte Cimino ci aspetta molto di più di una rigenerante camminata tra alberi secolari. Punto di partenza e punto di arriva di tutti gli itinerari escursionistici, il Rifugio e Ristorante La Baita ti propone per farti assaggiare i prodotti tipici del territorio, ed è una tappa obbligata per avere una visione a 360 gradi della cultura gastronomica del posto.
Se sei abbastanza fortunato, potrai vedere gruppi di arrampicatori salire sui massi più imponenti della foresta, protetti solamente dai loro crash pad e dalla mani dei loro amici paratori! Il gruppo dei Sassisti Tusciaroli ha valorizzato l’area promuovendo sempre un approccio consapevole dal punto di vista dell’impatto ambientale. Troverai una segnaletica specifica relativa alle aree dei massi arrampicabili e alle difficoltà dei passaggi, così come spunti su un corretto comportamento nel bosco, validi tanto per i boulderisti, quanto per gli escursionisti.

La Faggeta è un ambiente particolarmente adatto alle escursioni in famiglia e a passeggiate non eccessivamente impegnative. Tuttavia il suolo risente dell’origine vulcanica delle formazioni rocciose, presentandosi a tratti sconnesso, come nella maggior parte degli ambienti boschivi. Ti consigliamo quindi di avere con te calzature da trekking adeguate e uno zaino con una capacità media, adatto alle escursioni brevi.
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