Tra chiese in rovina e case in pietra c’è uno dei percorsi più suggestivi di tutto il Lazio: attraversa l’antico borgo bei briganti

Giordano Di Fazio  | 03 Nov 2023
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Chiese in rovina, antiche case in pietra abbandonate e stradine su uno sperone di roccia a 1200 metri sul livello del mare, in una posizione dominante rispetto alla Piana del Cavaliere. Le rovine del borgo abbandonato di Camerata Vecchia, vicino Roma, si raggiungono con diversi sentieri, escursioni e trekking con partenza da Camerata Nuova

1 Camerata Vecchia: tutto quello che c’è da sapere

Di Camerata Vecchia, Enrico Coleman, paesaggista dell’Ottocento scriveva: «È giusto un piccolo paese sulla cima di uno scoglio a 1218 metri sul mare. Venti anni fa l’incendio, ed ora non vi rimangono che pochi abitanti e delle stalle pel bestiame, scusa questa, secondo gli abitanti, per la sua immensa sudiceria.» Il borgo di Camerata Vecchia nasce nel IX secolo, arroccato su uno sperone lontano da tutto, persino da una sorgente di approviggionamento idrico, per difendersi dalle incursioni dei Saraceni nella Valle dell’Aniene.
A confine tra il Regno di Napoli (in seguito delle Due Sicilie) e lo Stato Pontificio, Camerata divenne una sorta di porto franco per i briganti dell’uno e dell’altro territorio. A segnare la fine del piccolo borgo fu un incendio: il 9 gennaio del 1859 distrusse completamente il paese. Camerata Nuova venne costruita solo 10 anni dopo, 400 metri più a valle, e nel frattempo gli abitanti si arrangiarono a vivere nel paese bruciato.

Oggi il borgo abbandonato è ancora su quello sperone impervio e racconta la storia degli abitanti della montagna e della loro vita costellata di fatica, sofferenza e resilienza.

2 Cosa vedere nel borgo di Camerata

Nel borgo abbandonato di Camerata sono ancora visibili i ruderi delle mura di cinta, l’arco di sostegno della Chiesa di San Salvatore e alcune case nei presi della chiesa. Le ultime ricerche hanno portato alla luce i resti di un tempietto di cui sono disponibili solo notizie frammentarie e spesso discordanti tra loro. Alcune case erano parzialmente scavate nella roccia e chiamate camerae, da cui deriverebbe il nome del borgo.

I frammenti delle arche sono visibili tra i ruderi. Le arche sono caratteristiche cassapanche utilizzate per contenere vivande, indumenti e attrezzi da lavoro, realizzate in modo caratteristico da legno di faggio. Si tratta di una tradizione antica che va ancora avanti a Camerata Nuova.

2.1 Come arrivare a Camerata Vecchia

Camerata Vecchia si raggiunge con diversi sentieri ed escursioni da Camerata Nuova. Da Subiaco oppure uscendo al casello autostradale Carsoli-Oricola (A24) si raggiunge facilmente Camerata Nuova. Qui si può parcheggiare in una piazzetta che trovate sulla destra appena arrivati al paese. Il percorso più breve per raggiungere Camerata Vecchia da Camerata Nuova sale per 200 metri dal paese. Da qui parte la sterrata che costeggia il Fosso Fioio. Si prosegue per la Madonna delle Grazie, segnalata. Superato il ponte sul Fosso Luisa si continua sulla mulattiera sulla destra. Dalla chiesa si arriva in poche centinaia di metri alle rovine di Camerata Vecchia.

2.2 Consigli ed escursioni

Il sentiero più breve e semplice sale direttamente a Camerata Vecchia percorrendo a ritorno lo stesso itinerario dell’andata. Si tratta di un’escursione breve e adatta a tutti. Qui trovate il tracciato dell’itinerario da scaricare (5 km e 400 metri di dislivello). Attenzione dopo le grandi piogge, perché alcuni tratti del sentiero potrebbero essere molto scivolosi. Nonostante la facilità del percorso è opportuno indossare scarpe da trekking, meglio se medie o alte, mentre i bastoncini telescopici potrebbero essere un valido aiuto facoltativo.

3 Tracciati e itinerari

Qui trovate il percorso ad anello che sale a Camerata Vecchia da Camerata Nuova (8 km e quasi 700 metri di dislivello). Lo stesso percorso, salendo verso la Madonna delle Grazie fino alle rovine del borgo abbandonato, prosegue poi fino a Camposecco e al rifugio. A ritorno si scende sull’itinerario dell’andata fino alle rovine per poi ridiscendere alla sterrata di partenza da un sentiero ripido in discesa nella faggeta. Qui trovate il tracciato.

Qui trovate invece tutti gli itnerari più belli da fare a piedi nel Lazio e qui un percorso di trekking alle Cascate di Trevi sui monti Simbruini.

Giordano Di Fazio
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