Sulle pendici di questo monte nasce il fiume più grande d’Italia: un magico parco naturale da vivere tutto d’un fiato

Adriano Bocci  | 21 Gen 2025
Pian del Re, Piemonte. iStock-1270602845
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Grande, maestoso, famoso…il Po è conosciuto da tutti, sin dall’antichità. Nei tempi dell’antica Grecia era noto con il nome di Eridanós…ma da dove nasce uno dei fiumi più famosi di sempre? Ecco che la curiosità comincia a salire in noi e ci dirigiamo ai piedi del Monviso per conoscere più da vicino il nostro amato Po. Andiamo a scoprire la fonte che dà vita a uno dei simboli immortali della città di Torino.

Alla scoperta delle Alpi Cozie: la nascita del Po

Sorgente del fiume Po

Per trovarci di fronte alla sorgente che fa nascere il Po dobbiamo arrivare sulle Alpi Cozie (Piemonte). Solo mettere piede su questo paradiso terrestre è un’esperienza incredibile: siamo in località Pian del Re (2.020 m). Sentiamo la presenza della potenza dei monti tutto attorno a noi, mentre camminiamo tra sentieri immersi tra praterie verde speranza, che rinnovano la meraviglia che il nostro cuore crede possibile. Tuttavia, la strada per arrivare a Pian del Re è chiusa in inverno, ossia da ottobre sino a giugno circa, a dipendere dallo stato della neve.

Invece, a partire da fine giugno sino alla metà di settembre, è disponibile un comodo servizio navetta che collega il comune di Crissolo a Pian del Re. La strada è lunga tre chilometri ed è permesso l’accesso a soli 150 automezzi. Questo è il numero massimo di vetture che può essere contenuto nel parcheggio a pagamento (1o € al giorno). Una volta arrivati al parcheggio, una breve, piacevole e pianeggiante passeggiata ci condurrà davanti al famoso punto dove nasce il Po.

Ci troveremo di fronte ad una roccia dalla quale comincia a sgorgare il fiume più lungo d’Italia, ben segnalata da un’incisione. Proprio accanto al parcheggio giace una fontana con una vasca molto antica, da cui possiamo rinfrescarci con la prima acqua del Po. L’acqua è potabile ed è davvero l’apoteosi della freschezza! Durante il nostro percorso saremo completamente immersi nella natura e avremo anche la possibilità di vedere delle graziose marmotte, che potremo avvistare abbastanza facilmente, indipendentemente dall’escursione che faremo.
Le alternative qui sono davvero molte, da trekking più impegnativi a tranquille passeggiate nei dintorni. Ovunque andremo, la natura ci circonderà e ci ricorderemo di come la felicità non si trovi nelle cose più grandi, bensì in quelle più semplici.

Cosa fare nei dintorni di Pian del Re

Dintorni di Pian del Re. IS: 1270603017

La sorgente del Po non è certamente l’unica attrattiva di Pian del Re. La magia di questo luogo ha molto da offrirci. Ad esempio, appena sopra il pianoro ci stupisce il Lago di Fiorenza, raggiungibile comodamente in soli 25 minuti di cammino. Lasciamoci dunque alle spalle la sorgente del Po ed intraprendiamo il percorso ben segnalato che ci porta di fronte a questo meraviglioso specchio d’acqua. Siamo nel luogo perfetto per fare un buon picnic in riva al lago.

Eccoci a 2.113 metri di quota! Una volta ammirato il Lago di Fiorenza possiamo proseguire a sinistra per il Lago Chiaretto, il Lago Lausetto e il Lago Superiore. Un’altra opzione davvero perfetta è quella di arrivare sino al Rifugio Quintino Sella. Ed ecco che ora ci ritroviamo a 2.640 m di quota.
Questo percorso è più impegnativo e dura circa sei ore calcolando i tempi di andata e ritorno. Per raggiungerlo dovremo seguire il percorso dei quattro laghi appena descritto per poi deviare per il rifugio, molto ben segnalato. Saremo in costante salita per arrivare alla nostra meta, ma la soddisfazione dell’arrivo e un buon piatto saziante ci fanno capire che ne è valsa pienamente la pena!

I miti del Po

IS: 1270602900

L’enorme notorietà di questo fiume implica anche la creazione di affascinanti miti sulle acque del Po. La prima menzione della leggenda di Fetonte, ad esempio, risale al III secolo a.C. da parte del poeta greco Apollonio Rodio. Si narra che Fetonte, figlio del dio Febo Apollo, implorò il padre di fargli guidare il suo carro. Ciò accadde perché egli fu sfidato da Efapo, il quale lo esortò a provare la propria discendenza divina. Apollo assicurò il figlio che avrebbe fatto qualunque cosa pur di provare di essere suo padre, dunque gli concesse il permesso di guidare il suo carro per un giorno.

Tuttavia, Fetonte si rivelò inesperto, e non seppe tenere a bada i cavalli. Egli perse il controllo, e il carro si avvicinò troppo alla Terra, asciugandone tutti i fiumi. Le foreste bruciarono, il suolo si incendiò, l’Africa diventò deserta e la pelle degli etiopi diventò nera. Zeus rimase sconvolto, e colpì il carro con un fulmine. Fetonte cadde nelle acque del fiume Eridano (nome antico del Po).

Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.



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