Sembrano le case degli Hobbit, ma è un parco tutto italiano: scopri questa meraviglia della Basilicata

Alessandro Cipolla  | 01 Ago 2025

Pietragalla è un suggestivo borgo della Basilicata, ricco di storia e fascino. È un Comune in provincia di Potenza che conta poco più di 4.000 abitanti, situato a 839 m sul livello del mare su un terrazzamento collinare adagiato sul lato sinistro del torrente Cancellara. Fin qui nulla di strano o particolare, ma c’è una cosa che rende Pietragalla unica: i palmenti. Per chi non lo sapesse stiamo parlando di grotte rupestri usate fino agli anni ’60 per la vinificazione: strutture scavate nel tufo, con vasche per pigiatura, fermentazione e raccolta del mosto.
Il Parco Urbano dei Palmenti di Pietragalla fa parte dei luoghi del cuore del Fai, contando a oggi circa 250 strutture costruite tra il XIX e XX secolo. Il borgo però offre diverse altre attrattive. Come non menzionare infatti le Rutt del centro storico, grotte sotterranee delle abitazioni dove si conservava e invecchiava il vino nelle botti artigianali a temperatura costante (circa 7 °C); poi c’è il Museo della civiltà contadina con la sua esposizione di strumenti rurali, il tutto per approfondire il legame tra comunità locale e tradizioni agricole. Non mancano poi itinerari e percorsi da poter fare a piedi, il tutto in un luogo dove si possono gustare i sapori autentici della cucina lucana.

Perché visitare Pietragalla

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Incastonato nel cuore della Basilicata, Pietragalla è un luogo che unisce storia medievale, valore architettonico e tradizioni vinicole legate al territorio. L’architettura rurale dei palmenti poi offre un’esperienza visiva unica e fuori dai soliti percorsi turistici. Le varietà di architettura, i tetti vegetali e le facciate in pietra danno l’impressione di un villaggio fiabesco, paragonato a “case di hobbit”. All’interno ogni palmento aveva due o tre vasche: l’uva veniva portata a dorso da asini, pigiata dalla popolazione locale – soprattutto donne e bambini – e il mosto fermentava in modo naturale per circa 20 giorni. Anche le Rutt sono delle grotte uniche – sempre legate al vino – che raccontano di una tradizione contadina ormai andata persa in buona parte del Belpaese.

Per rivivere la propria storia ci sono eventi e degustazioni locali che permettono di immergersi nell’enogastronomia locale, anche se oggi solo pochi produttori continuano a vinificare con metodi tradizionali. Per gli amanti delle prelibatezze a Pietragalla si possono gustare piatti tipici della cucina lucana come il calzone con la cipolla, i migliatieddo (involtini) e la cicoria pietragallese. Inoltre il paese è rinomato per i suoi biscotti al miele oltre che per la tradizione vinicola.

I percorsi da poter fare

Non solo luoghi da visitare e piatti da degustare, a Pietragalla ci sono anche diverse belle camminate da poter fare. Naturalmente il percorso più gettonato è quello ad anello che attraversa il Parco Urbano dei Palmenti. Un’esperienza immersiva tra architettura rupestre, natura e tradizione contadina: l’itinerario è lungo più di 8 km che possono essere percorsi in poco più di due ore.

Altro giro ad anello è quello che porta a Monte Carmine passando per Canestrelle, un percorso più impegnativo – quasi 16 km e 600 metri di dislivello -, ma che regala dei panorami meravigliosi. Per chi si trova in zona poi è consigliato anche un trekking a Castelmezzano, uno dei borghi più belli d’Italia ai piedi delle Dolomiti lucane.

Alessandro Cipolla
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