Salite e discese vista mare: il suo centro storico grazioso e curato è perfetto per una gita di trekking urbano

Leonardo Anchesi  | 03 Mag 2025

Il trekking urbano è la moda del momento e una delle cittadine che più si prestano a questa disciplina è certamente Grottammare, una ridente località del litorale ascolano. La piccola città, che conta poco più di 15mila abitanti, si sviluppa tra il litorale e l’immediato entroterra a ridosso della spiaggia; il suo centro storico, grazioso e curato, è in parte costruito sulle alture e caratterizzato da un susseguirsi di piccoli vicoli in salita e discesa. Questa particolarità morfologica la rende il luogo ideale per il trekking urbano, tra salite e discese vista mare, alternando tratti con pendenze interessanti a parti pianeggianti, adatte a chi è ancora alle prime armi. Grottammare, inoltre, vanta un patrimonio culturale di tutto rispetto, perfetto corollario di una sessione di trekking urbano. La breve guida che segue vi condurrà nel cuore di Grottammare, facendovi scoprire tutte le sue bellezze.

Come arrivare a Grottammare

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La graziosa cittadina marchigiana è facilmente collegata al resto della penisola; infatti, si trova proprio sul tracciato dell’autostrada A14 adriatica. Basterà quindi raggiugere la grande arteria che attraversa in senso longitudinale la riviera adriatica e uscire al casello di Grottammare. In alternativa, per gli amanti dei viaggi più lenti ma decisamente più appaganti, sarà possibile raggiungerla tramite la SS 16, la statale adriatica, un tempo collegamento privilegiato su tutta la dorsale, oggi soppiantato dalla più pratica autostrada. Raggiunto il centro abitato il consiglio è quello di parcheggiare sul lungomare e da lì iniziare il vostro tour escursionistico fra le bellezze di Grottammare.

Dal lungomare al Castello, passando per la chiesa di Sant’Agostino

Ogni punto del lungomare sarà perfetto per parcheggiare l’auto e iniziare il vostro itinerario. I meno allenati potranno sfruttare la battigia per quattro passi in tranquillità e, magari, fare di tanto in tanto una sosta sul bagnasciuga, soprattutto durante la bella stagione. Tutti gli altri, potranno iniziare da qui l’escursione, dirigendosi a nord, verso il centro storico della città, che domina la costa dal promontorio a ovest. Sul versante a est, quello che si affaccia sul mare, è collocato l’antico castello della città.

Prima di giungere nel più importante edificio civile della città, il percorso passa proprio davanti all’antica chiesa di Sant’Agostino che merita sicuramente una visita. La chiesa ha origine cinquecentesca e presenta una caratteristica abside merlata e un campanile mozzato. La semplice facciata esalta la lucentezza dei mattoni giallo ocra, ulteriormente valorizzata dal reimpiego antiquario di frammenti di antiche iscrizioni. La semplicità della facciata riprende il sobrio stile interno della chiesa, a pianta longitudinale e a navata unica con tetto a capanna. Sul lato sud della chiesa si trova il chiostro quadrangolare, composto da arcate in muratura a tutto sesto che scaricano su pilastri. All’interno dell’edificio è conservato un affresco raffigurante la Madonna della Misericordia di Vincenzo Pagani e alcune tavole di scuola crivellesca risalenti al XV – XVI secolo.

Uno sguardo al Castello

Lasciata la chiesa di Sant’Agostino, dopo una meravigliosa salita vista mare, si raggiungerà il Castello. Nonostante le fonti riportino notizie relative all’insediamento sul colle a partire dal XI secolo, la sua origine potrebbe risalire indietro nel tempo, circa all’VIII-IX secolo, quando i monaci farfensi edificarono la curtes di San Martino, fortificando anche un’ampia porzione di territorio per difenderlo dalle incursioni saracene. Lo studio della dislocazione delle fortificazioni del paese alto suggerisce che l’insediamento più alto sia quello più antico, mentre quello alle pendici del colle sia più recente.

Il Torrione della Battaglia risale invece alla fase costruttiva del XV-XVI secolo. Tra il 1640 e il 1643 il castello venne perciò rafforzato e munito di cannoni, in occasione della guerra tra Urbano VIII e il duca di Parma Odoardo Farnese per il Ducato di Castro, quando Grottammare divenne punto di passaggio fra Ancona e i confini del regno borbonico. Il castello era completato da una torre che fungeva da faro e si trovava nel punto più alto della rocca, purtroppo abbattuta nel XVIII secolo poiché pericolante.

Una terrazza sul mare: l’Oasi dei frati minori e il centro storico

Continuando tra salite e discese vista mare il vostro trekking a Grottammare, non molto distante  dell’imponente fortificazione è presente l’Oasi dei frati minori di Santa Maria ai Monti, con l’annessa chiesa; la costruzione del complesso risale agli inizi del XVI secolo. L’Oasi, un vero luogo di pace e tranquillità, è il posto ideale per fare una sosta. Proseguirete quindi in direzione ovest, fino a raggiungere l’area archeologica del Bagno della Regina. L’area archeologica, rinvenuta in località San Biagio, la cui struttura principale è rappresentata da una cisterna, si ipotizza sia di epoca romana, in età imperiale. La vasca aveva la funzione di rifornire alcune domus presenti nella zona ed era alimentata dalle sorgenti del fosso di San Biagio, dalle quali si diramava un sistema idrico di cunicoli in laterizio.

Dal Bagno della Regina alla chiesa di San Martino: si torna verso il lungomare

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Terminata la visita al suggestivo Bagno della Regina, proseguirete l’escursione tra le salite e discese vista mare, il vostro trekking vi condurrà verso la zona est di Grottammare, in direzione del lungomare. Non molto distante dal punto di arrivo vi imbatterete nella chiesa di San Martino, una delle più antiche della città, purtroppo chiusa al pubblica a seguito del terremoto del 2016 che ha messo in serio pericolo l’esistenza stessa della struttura. L’edificio vanta una storia antichissima.

Fondata dai monaci benedettini dell’abbazia di Farfa tra l’VIII secolo e il IX secolo, la chiesa è situata fuori dall’antico borgo, in località omonima, e venne edificata sulle rovine di un antichissimo tempio dedicato alla dea Cupra; le fonti attestano la sua esistenza già nel X secolo. La fabbrica è in stile romanico e seppur ristrutturata, conserva ancora la sua pura sobrietà originaria. All’interno è conservato un antico affresco del XII-XIII secolo rappresentante la Madonna del Latte e, sull’altare maggiore, è collocato un affresco staccato risalente ai sec. XV-XVI, che riproduce una crocifissione con Madonna, Papa e Santo Vescovo.

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