Questo borgo in Umbria sembra volersi tuffare in acqua: si trova in uno scenario naturale davvero incredibile

Adriano Bocci  | 22 Mag 2024
Vista di Stifone dall'alto, borghetto medievale in provincia di Terni

Un borgo pittoresco dall’utilità enorme, sin dai tempi antichi, accarezzato dall’acqua. Tanta acqua. Famossimo ai tempi che furono per i suoi tanti mulini ad acqua e le sue gualchiere, non siamo in Olanda, ma in Umbria, vicino alle Gole del Nera. Eccoci a Stifone, quando un nome è una garanzia, per chi è familiare con il termine.

Siamo in un pezzetto di Narni, vicino a Terni. Difatti, stifone è il termine che indicava un luogo dove si costruivano barche, zattere e poi navi vere e proprie. In questo caso abbiamo dalla nostra l’antica Roma, o almeno a livello di utilizzo, ma la genialità intricata di questo luogo andava ben oltre Roma stessa.

1 Stifone e le Gole del Nera

Mole di Narni, vicino Stifone, in Umbria
Mole di Narni, vicino Stifone, anche qui con l’acqua turchesissima

Stifone è un borgo che si costeggia il Nera, alla sua sinistra, creando un’ansa misteriosissima dal colore super turchese. Nato grazie ai Silori, una casata importante di Narni, che fece la maggiorparte delle casette di Stifone, dai vicoletti stretti e caratteristici e sentierini fiabeschi. Il color turchese è vivido, molto acceso, ed è così grazie alla forte presenza di minerali nell’acqua; ciò porta ad immergere tutto Stifone (e le zone adiacenti) in una macchia di verde intenso dove la natura cresce molto rigogliosa. Come potete notare dalle foto, è rimasto in pieno nel suo stile medievale, contando comunque circa una cinquantina di abitanti.

Le fonti d’acqua nascono fra le casette di quello che, praticamente, è un condominio a cielo aperto dove dimenticarsi tranquillamente del proprio telefono nello zaino. Questo perché, comunque, Stifone è una delle tappe di qualche itinerario più grande delle Gole del Nera, come quello che parte da Narni Scalo nel sentiero CAI 659a che è sia pedonale che ciclabile. Diversi percorsi di trekking (come quello delle Mole di Narni) che si fanno le vicinanze di Stifone sono godibili sia a piedi che in bicicletta. Questo implicando che non abbiate comunque voglia d’altro: l’acqua è tanta e le Gole del Nera offrono anche percorsi a cavallo e in canoa.

2 Un ritrovamento estremamente complesso

Narnia, il cantiere navale etrusco usato dai romani, vicino Stifone
Benvenuti a Narnia, il cantiere navale etrusco usato dai romani

Avere tanta acqua ha portato vantaggi a livello economico. Le gualchiere sono strutture dove si faceva la follatura (o gualcatura) della lana, cioè quando la lana viene infeltrita a mano per farla compatta e/o impermeabile. Era un lavoraccio, fatto a mano, fino alla creazione delle gualchiere che praticamente sbattono il panno con magli idraulici. I gualchierai di Stifone custodivano le gualchiere e se le tramandavano di padre in figlio, ma sempre sotto la corporazione dell’Arte della Lana.

Vicino al fiume Nera c’è il porto di Narnia che è stato usato molto dai romani e fino al 18° secolo per spostare persone, legno, provviste e laterizi fino a Roma, ma che in realtà è etrusco. Fu ritrovato a malapena del 1969 e sta in un canalino artificiale a poco meno di un km di distanza dal Nera. Il porto di Narnia sfrutta sorgenti subacquee intricatissime.

Parliamo di centinaia di sorgenti, rigagnoli, fiumi sotterranei (che ancora non si sa da dove nascano) che alimentano il Nera in un punto preciso, facendolo diventare navigabile poco prima dell’incontro col Tevere. Un livello di complessità tutta etrusca, per la precisione. Questo è testimoniato sia da citazioni storiche, da Plinio il Vecchio a Tacito a Virgilio nell’Eneide, sia da dettagli strutturali. Le pietre informi che si trovano lì sono state fatte con poca malta, procedimento ben diverso dall’usare il cemento romano, per dirne una.

Adriano Bocci
Adriano Bocci


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