Percorsi da paura! Ecco i quattro trekking da brividi solo per i più coraggiosi

Emma Valenti  | 14 Nov 2023
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Un brivido che corre lungo da schiena, lo spirito da Indiana Jones. La voglia di essere padroni della paura, mentre il vuoto sotto di noi, in qualche modo, ci fa sentire vivi. Ecco che il trekking da brividi diventa uno stile di vita, un modo per vivere ai limiti del possibile, un modo per vivere al massimo. E allora che i più coraggiosi (e preparati) si preparino ad andare alla scoperta dei quattro trekking più pericolosi del mondo.

1 Un trekking da brividi in equilibrio sui legni: Kokoda Trail, Nuova Guinea

Chiudiamo gli occhi ed eccoci in Nuova Guinea. Siamo nella foresta e riusciamo a sentire rimbombare forte il rumore dell’artiglieria pesante. Qui, tra l’estate e l’autunno del 1.942 si combatté una battaglia sanguinosa per decidere le sorti della guerra sul versante Pacifico. Seguendo le tracce dei soldati, seguiamo un percorso lungo ben 96 km, partendo da Gona per giungere Port Moresby. Camminiamo nella foresta, le nostre gambe sono forti, l’umidità è sempre alta grazie alla presenza di corsi d’acqua lungo tutto il percorso. È meraviglioso, emozionante, siamo circondati dalla natura dal primo all’ultimo centimetro della nostra avventura…ma dobbiamo stare molto attenti. Le passerelle per attraversare i torrenti sono scivolose, dunque dobbiamo tenerci alle funi (ove presenti). Le piogge pomeridiane non sono rare, dunque questo è un altro fattore da prendere in considerazione.

1.1 Un labirinto stregato: perdersi nel Parco Nazionale Canyonlands, Utah

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Ecco che dalla Nuova Guinea, per un altro trekking da brivido ci spostiamo a Utah, immersi nel Parco Nazionale Canyonlands. Uno scenario meraviglioso, roccioso, ci sembra quasi di essere su un altro pianeta. Ma non lasciamoci distrarre da tanta bellezza. Se giriamo in questo labirinto di roccia troppo a lungo potremmo non sapere più come tornare indietro. Infatti, qui non abbiamo un vero e proprio punto di riferimento. Una volta entrati in questo parco, dobbiamo fare estrema attenzione a come ci muoviamo e ricordarci il cammino. Il sentiero non è chiaro e nemmeno segnalato. La posizione di questo luogo è molto remota. Infatti, questo non è di certo un punto a nostro vantaggio. Non a caso il nome di questo parco è “The Maze“, che significa letteralmente labirinto. Insomma, questo è un paradiso roccioso, un trekking da brividi che è meglio affrontare con cautela. Naturalmente, tutto si può fare, e se possediamo il coraggio e l’allenamento non sarebbe giusto rinunciare all’occasione di vedere una meraviglia del genere. Ma possiamo fare tutto con la giusta attenzione.

1.2 Solo palme e sabbia caraibica? Le Hawaii ci presentano il loro trekking da brividi: il Kalalau Trail

18 km, un trekking da brividi che non ci aspetteremmo mai da un luogo solitamente immaginato come un relax fatto isola. Eppure, le sorprese si celano anche alle Hawaii. Se durante una vacanza sotto l’ombrellone volete una sferzata di avventura e siete allenati, allora potete provare il brivido del Kalalau Trail. Cominciamo tranquillamente, su spiagge che non sembrano mai aver conosciuto la presenza umana…per poi arrivare direttamente a strapiombo sul mare. I piccoli fiumi che incontriamo lungo il percorso si trasformano ben presto in scrosci di acqua senza sosta alla minima pioggia. Le cascate che si presentano di fronte ai nostri occhi sono veramente meravigliose, ma faremo meglio a non andare troppo vicini: il pericolo di caduta massi non è indifferente. Siamo sulla costa di Na Pali, nel nord dell’isola Kauai. La nostra avventura dura dalla spiaggia di Ke’e fino alla valle di Kalalau.

1.3 Tra Pakistan e Cina, il monte K2 mette alla prova i più coraggiosi

trekking da brividi

Qui c’è da fare una premessa: se siamo degli escursionisti anche di medio livello, non dobbiamo scalare questa montagna. L’allenamento richiesto è a livelli davvero molto alti. Tra i trekking da brividi, la scalata del K2 è uno dei più pericolosi. La nostra resistenza verrà messa alla prova, ma se riusciremo a conquistare i suoi 8.609 m di altezza sarà una sensazione come poche nel mondo. Si tratta della montagna più alta del mondo dopo l’Everest (che detiene la fama del trekking più pericoloso al mondo). Con questi livelli e su queste cime non c’è da scherzare. Si conta un morto ogni quattro scalatori. Non è un dato che vorremmo sentire, ma ci permette di prendere sul serio la preparazione necessaria per tentare l’impresa. Si parla di decenni di allenamento e dedizione, si parla di una vocazione enorme per l’avventura e il brivido. Detto ciò, chi ha realizzato questo sogno si è ritrovato veramente di fronte all’obiettivo di una vita. Una cosa importantissima da ricordare quando scaliamo queste montagne così alte è di fare una pausa quando lo sentiamo necessario, per praticare la decompressione ed abituarsi gradualmente all’altitudine e all’inevitabile aumento della pressione.

2 Informazioni utili

Ricordiamoci sempre di prendere sul serio tutte le indicazioni di sicurezza e non dare mai per scontato la percorribilità di questi luoghi. Solo facendo massima attenzione in partenza potremo veramente goderci il percorso.

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Emma Valenti
Emma Valenti

Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.



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