Una scenografia verde in cui perdersi tra giochi d’acqua, boschetti, giardino all’inglese tra alberi rari e straordinari: benvenuti nei Giardini della Reggia di Caserta. Una emozionante passeggiata di circa 3 chilometri da percorrere come minimo in una mezza giornata, poiché soste e punti di vista sono tanti e tutti lasciano quegli scorci nel cuore. Dunque, scarpe comode, vestiti a cipolla qualora necessario, bottiglietta d’acqua e via, il giro nei fasti borbonici può iniziare.
Prima, però, un mini “biglietto da visita” su cosa è la Reggia di Caserta e il suo parco: un complesso progettato dall’archistar Luigi Vanvitelli per volontà di Carlo di Borbone, nella seconda metà del 1700. Il re, il primo Borbone realmente indipendente dall’influenza della corte spagnola, era pronto a mostrare tutto il suo potere con un palazzo nuovo all’altezza delle altre residenze reali europee.
Il grande viale che collega la Reggia di Caserta al Giardino inglese
Il parco, 122 ettari, è diviso in due. Uscendo dal Palazzo, c’è una prima parte, caratterizzata da un viale centrale che, attorniato da diversi parterre, conduce alla Fontana Margherita e permette qualche deviazione in diversi sentieri fiancheggiati da comunità prevalenti di tigli, carpini, lecci. Appena a sinistra dalla Reggia si entra nel cosiddetto Bosco Vecchio che esisteva anche prima della costruzione.
Viali aperti portano alla Castelluccia, un edificio del 1500 poi ristrutturato nel 1769. Qui si svagava il successore di Carlo, chiamato a governare la Spagna per questioni dinastiche: il giovane Ferdinando IV vi organizzava finte battaglie e sessioni di riposo dalle battute di caccia.
La Castelluccia è particolare, sembra un castello in miniatura, poiché è a forma di torre ottagonale che in alto diventa cilindrica e si restringe, con tanto di terrazza, un’insolita fortezza dall’aria romantica cinta da siepi floreali e da tanta vegetazione che si specchia nei canali e nelle vasche che la circondano. E l’interno finemente decorato da ramage fioriti: più un luogo di pace… che di guerra.
La Cascata Grande della Reggia di Caserta, che si getta nella Fontana di Diana e Atteone, è alta ben 82 metri
Ci si sposta verso nord per raggiungere un grosso lago artificiale, profondo 3 metri e mezzo, la Peschiera Grande, dotato di un isolotto coperto da vegetazione: anche in questo posto il re veniva addestrato alle battaglie navali (grazie alle sue generose dimensioni: lunghezza di 270 metri, larghezza di 105) ma pure alla pesca, visto che ancora oggi guizzano nell’acqua gli eredi dei pesci portati qui nel 1770 e provenienti da laghi e fiumi vicini.
Lasciando alla sinistra la Peschiera, si entra nella seconda parte del Parco, con la Fontana Margherita. Da qui inizia la lunga e grande Via d’Acqua, cioè la Fontana del Canalone, un bacino nel quale l’acqua sgorga dalle gole spalancate di tre delfini.
Attraverso un susseguirsi di vasche e cascatelle si giunge alla Fontana di Eolo, poi a quella di Cerere, di Venere e Adone, tutto ornato con grande ricchezza di statue mentre attorno i viali sono limitati da boschetti misti, soprattutto lecci e querce.
A questa altezza i viali si allargano per poi riavvicinarsi e ricongiungersi al piazzale di fronte alla vasca dove l’acqua precipita da un’altezza di 82 metri: siamo di fronte alla Fontana di Diana e Atteone, anche detta Grande Cascata, magia di acqua e decori.
Capolavoro naturalistico del tardo Settecento, il Giardino Inglese della Reggia di Caserta è realizzato in modo da unire natura e monumenti in uno spettacolo unico e, solo apparentemente, selvaggio
Accanto alla Grande Cascata, su una superficie di circa 23 ettari, alla fine del Settecento venne creato il Giardino Inglese, uno spazio diverso dal resto, una passeggiata tra rarità botaniche, un vero e proprio orto botanico in cui ammirare le specie vegetali di tutto il mondo, in un contesto di colline, radure, laghetti, canali, aranciere, serre, edifici, strutture incantevoli come il Bagno di Venere.
Si tratta di un criptoportico che è un finto ninfeo circolare con le pareti di tufo arricchito da statue importanti, con la dea dell’amore che esce da un piccolo lago circondato da esemplari monumentali di Taxus baccata. Non uniche specialità verdi, visto che qui arrivarono anche cedri del Libano, canfori, le prime piante di camelie, i primi eucalipti.
Il fascino aumenta con la presenza di finti ruderi di un Tempio dorico e di un labirinto di siepi con il Tempietto circolare. Da ricordare inoltre l’Aperia, struttura a emiciclo, usata come serbatoio d’acqua, poi per l’allevamento delle api (da qui il nome); diventata serra e teatro all’aperto.
Nome | Reggia di Caserta |
Località | Viale Douhet, 2/a, 81100 Caserta CE |
Superficie complessiva | 120 ettari (1,2 milioni di metri quadrati) |
Anno di apertura | Esistente dal 1774 |
Orari di apertura |
(Chiuso il martedì, Capodanno e Natale. Gli orari li trovi qui e variano mese per mese) |
Costo del biglietto d’ingresso |
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Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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