Nella Valle degli Artisti, in Piemonte c’è un meraviglioso borgo da raggiungere a piedi per un fresco trekking in montagna

Giordano Di Fazio  | 16 Lug 2024
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Chi ama l’arte non può non visitare la valle degli artisti. Perdendoci nella polvere fatata che emana questo borgo meraviglioso in Piemonte, camminiamo tra le vie sentendo l’ispirazione artistica proliferare dai muri delle case, dal terreno. Siamo immersi in un incantesimo che non svanisce quando ce ne andiamo. Andiamo dunque a scoprire insieme Craveggia, capiamone la storia e come mai ci strega così tanto.

Un piccolo background: la storia

Siamo in Valle Vigezzo, notoriamente conosciuta come la valle degli artisti. Nomi come Giacomo Rossetti, Bernardino e Lorenzo Peretti, Giuseppe Borgnis, Carlo Mellerio e molti altri, si sono ispirati ai panorami di questa valle per comporre i loro capolavori. Ecco che entrando in questi luoghi sentiamo l’eco di quei respiri lunghi e lenti che hanno portato questi nomi nella Hall of Fame. La storia di Craveggia inizia nel 1.044, quando l’imperatore Enrico II scelse il vescovo di Novara per riceverla in feudo. Tuttavia, dopo le varie diatribe tra i Balcani (guelfi) e i Rossi (ghibellini) che si consumarono tra i secoli XIII e XIV, continuò per un periodo a rimbalzare tra le proprietà del vescovo di Novara e quelle dei conti di Biandrate.  Fu il 1.447 a determinare la sua posizione finale tra le proprietà della famiglia Borromeo. Ciò durò a lungo, ossia fino al secolo XVIII. Oggi spicca nel settore turistico. La Piana di Vigezzo attira molti appassionati sciatori, cosa estremamente positiva per l’economia di questo pittoresco luogo.

I Bagni di Craveggia: l’incidente e gli itinerari

 

Esplorare questa valle così incredibilmente d’ispirazione per gli animi artistici ha spesso inizio dai famosi Bagni di Craveggia, posti a 995 m di altitudine. Siamo sul confine con la Svizzera, in Valle Onsernone. Questo famoso stabilimento termale naturale fu purtroppo vittima di un terribile incendio avvenuto nel 1881. Tuttavia, Craveggia non si perse d’animo e lo ricostruì subito dopo il misfatto…ma la Seconda Guerra Mondiale non chiuse gli occhi di fronte al beneficio di queste acque. Di nuovo, i Bagni di Craveggia riportarono dei danni molto gravi durante questo periodo della storia così buio. Dopo una seconda ricostruzione, la valanga del 1951 portò via la struttura in maniera definitiva, e da allora non venne più ricostruita. Tuttavia, da qui possiamo iniziare molti itinerari, come quello sino all’Alpe Pian del Bazzo, ossia l’Itinerario M21. Parliamo poi dell’Itinerario M23 che giunge sino a Bocchetta di Muino, o ancora quello sino al Lago di Panelatte, anche noto come l’Itinerario M19.

I Bagni di Craveggia oggi

 

Dall’antico albergo a quattro piani che Madre Natura ha deciso di spazzare via, è oggi possibile godere di un bagno termale estremamente benefico. I ruderi, per quanto rimangano tali, sono stati messi in sicurezza e sono state aggiunte delle vasche esterne. I visitatori che desiderano servirsi delle proprietà benefiche delle acque incontreranno un sito immerso tra la natura e il rimbombo forte del passato. I Bagni di Craveggia si contraddistinguono per un’acqua attorno ai 28 gradi, la cui proprietà benefica è veramente indiscussa, specialmente per quanto riguarda le malattie della pelle. Le acque Magnesiache hanno un’incredibile potere anche per le arteriosclerosi, le anemie, le malattie nervose e davvero chi più ne ha più ne metta. Questo arriva a toccare un concetto di benessere che ci permette di prenderci cura del nostro corpo senza arrivare a soluzioni invasive spesso non altrettanto efficaci per risolvere il problema. L’ingresso è gratuito e le due vasche al di fuori si devono riempire autonomamente.

Dai Bagni di Craveggia sino all’Alpe Pian del Bazzo

L’itinerario M21 è certamente uno dei meno frequentati, dunque se cerchiamo un buon luogo dove fare del trekking meditativo senza distrazioni questo si rivela uno dei migliori. Complessivamente, ci troveremo ad affrontare 3 ore e 5 minuti di salita e 2 ore e 25 minuti di discesa. Stiamo parlando di un sentiero Escursionistico (E), dunque non troppo difficile, fattibile con un livello di allenamento medio e con le giuste attrezzature (come scarponi comodi da montagna che aumentino il nostro grip). Purtroppo, la quantità di segnaletica è abbastanza scarsa durante il nostro percorso. Il modo più veloce per arrivare al nostro punto di partenza è di certo arrivare da Spruga, in Svizzera. In appena 40 minuti a piedi saremo ai Bagni di Craveggia. Nonostante non ci troviamo di fronte ad un percorso estremamente complicato (per quanto abbia le sue difficoltà), è di buona norma controllare il meteo. Sia la salita che la discesa possono presentarsi in modo pericoloso se affrontate in condizioni avverse.

Informazioni utili

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Giordano Di Fazio
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