La Valle Vigezzo è conosciuta come la valle degli artisti per buoni motivi. Craveggia, uno dei suoi borghi più caratteristici, offre ai visitatori un’atmosfera un po’ diversa dove arte e natura si fondono in modo naturale, ma in modo insolito. Scopriamo perché, GoodTrekkers? La storia di questo paese piemontese e cosa lo rende meta bersaglio di un possibile trekking è a decisamente poco comune. Andiamo.
Siamo in Valle Vigezzo, notoriamente conosciuta come la valle degli artisti. Nomi come Giacomo Rossetti, Bernardino e Lorenzo Peretti, Giuseppe Borgnis e Carlo Mellerio si sono ispirati ai panorami di questa valle per comporre i loro capolavori. La storia di Craveggia inizia nel 1.044, quando l’imperatore Enrico II scelse il vescovo di Novara per riceverla in feudo.
Tuttavia, dopo le varie diatribe tra i Balcani (guelfi) e i Rossi (ghibellini) che si consumarono tra i secoli XIII e XIV, continuò per un periodo a rimbalzare tra le proprietà del vescovo di Novara e quelle dei conti di Biandrate. Fu il 1.447 a determinare la sua posizione finale tra le proprietà della famiglia Borromeo. Ciò durò a lungo, ossia fino al secolo XVIII. Oggi spicca nel settore turistico. La Piana di Vigezzo attira molti appassionati sciatori, cosa estremamente positiva per l’economia di questo pittoresco luogo.
Esplorare questa valle così incredibilmente d’ispirazione per gli animi artistici ha spesso inizio dai famosi Bagni di Craveggia, posti a 995 m di altitudine. Siamo sul confine con la Svizzera, in Valle Onsernone. Questo famoso stabilimento termale naturale fu purtroppo vittima di un terribile incendio avvenuto nel 1881. Tuttavia, Craveggia non si perse d’animo e lo ricostruì subito dopo il misfatto… ma la Seconda Guerra Mondiale non chiuse gli occhi di fronte al beneficio di queste acque.
Di nuovo, i Bagni di Craveggia riportarono dei danni molto gravi durante questo periodo della storia così buio. Dopo una seconda ricostruzione, la valanga del 1951 portò via la struttura in maniera definitiva, e da allora non venne più ricostruita. Tuttavia, da qui possiamo iniziare molti itinerari, come quello sino all’Alpe Pian del Bazzo, ossia l’Itinerario M21. Parliamo poi dell’Itinerario M23 che giunge sino a Bocchetta di Muino, o ancora quello sino al Lago di Panelatte, anche noto come l’Itinerario M19.
Dall’antico albergo a quattro piani che Madre Natura ha deciso di spazzare via, è oggi possibile godere di un bagno termale estremamente benefico. I Bagni di Craveggia sono ruderi, e per quanto rimangano tali, sono stati messi in sicurezza e sono state aggiunte delle vasche esterne. I visitatori che vogliono servirsi delle proprietà benefiche delle acque incontreranno un sito immerso tra la natura e il rimbombo forte del passato: i Bagni di Craveggia si contraddistinguono per un’acqua attorno ai 28 gradi, la cui proprietà benefica è veramente indiscussa, specie per le malattie della pelle.
Le acque salino-termali possono aiutare per le arteriosclerosi, le anemie, le malattie nervose e davvero chi più ne ha più ne metta. Ciò tocca un concetto di benessere senza arrivare a soluzioni invasive comparativamente efficaci. L’ingresso è gratuito e le due vasche al di fuori si devono riempire autonomamente.
L’itinerario M21 è certamente uno dei meno frequentati, ottimo per chi vuole tranquillità durante un’escursione. Complessivamente troveremo 3 ore e 5 minuti di salita e 2 ore e 25 minuti in discesa. Si tratta di un sentiero di difficoltà Escursionistica (E), quindi accessibile a chi ha un livello di allenamento medio e l’attrezzatura adeguata (scarponi da montagna).
La segnaletica lungo il percorso è piuttosto scarsa. Il modo più comodo per raggiungere i Bagni di Craveggia è partire da Spruga (Svizzera): il tragitto a piedi richiede circa 40 minuti. Come per tutte le escursioni in montagna serve importante controllare le condizioni meteorologiche prima della partenza. Vuoi saperne di più su Craveggia? Vai sul sito ufficiale cliccando qui.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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