Mettiamoci in cammino, immergiamoci nella profondità del bosco e tuffiamoci nei profumi del Parco delle foreste casentinesi…e man mano, camminando, prima da lontano, come in un ricordo, e poi da sempre più vicino sentiamo il rumore dell’acqua scrosciante mentre alcuni schizzi cominciano ad accarezzarci il volto. Sembra un sogno, eppure siamo svegli e siamo faccia a faccia con la poetica cascata dell’Acquacheta. Scopriamone insieme la nascita, la storia e i percorsi da fare per ammirarne la pura bellezza.
Il percorso più semplice, quello ad anello, comincia e finisce ad un borgo incantato: San Benedetto in Alpe. Lo raggiungiamo in auto da San Godenzo, attraversando Passo del Muraglione. Prendiamo il sentiero 407. Avventuriamoci nel bosco, accanto al fiume Acquacheta. Seguendo il rumore dell’acqua arriviamo ad ammirare il mulino dei Romiti. Continuando a sentirci circondati dal ritmo insaziabile ed inarrestabile della natura, la cominciamo a percepire, la sentiamo sempre più vicina…e poi eccola: la cascata dell’Acquacheta, possente ed emozionante, incisa nella storia del mondo nell’indimenticabile capolavoro della Divina Commedia.
La cascata è originata dall’affluente (omonimo della cascata) più importante del Montone. Il salto è veramente alto: parliamo di 70 m. Una volta arrivati alla cascata siamo a metà dell’anello. Un buon panino per recuperare le energie, tutto il tempo necessario per riempire i nostri occhi con gocce di immortale bellezza…e ripartiamo. Camminiamo attraverso la Piana di Romite e il Monte di Londa ed eccoci tornati nella magia fatata di San Benedetto in Alpe. Il giro ad anello si percorre in 4 ore, senza contare le pause. La sua lunghezza è di 11 km circa.
Per raggiungere la cascata dell’Acquacheta intraprendendo un percorso personale che parte dall’anima, tuttavia, il cammino sopra descritto potrebbe distrarci dal nostro obiettivo; infatti, è molto frequentato, e per quanto la natura regni sovrana è più facile trovare sovraffollamento. Per evitare tutto ciò partiamo nei pressi del Passo della Peschiera.
Incontriamo Monte Lavane, fermiamoci un minuto a ricordare: questo luogo è strettamente legato al tragico ricordo della Seconda Guerra Mondiale. Con un cuore un po’ più consapevole, riprendiamo il nostro cammino per incontrare il pascolo di Pian Baruzzoli per poi ammirare, finalmente, la magica cascata dell’Acquacheta. Dalla cascata, saliamo verso la cima del Monte Lavane, percorrendo il sentiero CAI 413. Arriviamo alla casa del Briganzone per poi fare molta attenzione attraversando le incredibili Balze di Cornacchiaia; per quanto offrano una vista mozzafiato bisogna essere cauti a dove si mettono i piedi. Anche con questo percorso camminiamo per circa 4 ore senza contare le pause.
Tuttavia, per affrontare al meglio questo percorso dobbiamo avere una preparazione più abituata alla fatica e a punti difficili. Qualunque percorso sceglierete per andare a riempirvi il cuore della bellezza della cascata dell’Acquacheta, andrete a letto sapendo che ogni fatica ne è valsa la pena.
Specialmente per quanto riguarda il secondo percorso, è consigliabile munirsi di appositi scarponi ed abbigliamento tecnico ed impermeabile.
Le cascate meravigliose sono molte! Dai un’occhiata a queste!
Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor
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