Un pezzo di storia incastrato in una montagna, un luogo che non dimentica. Ad un passo da Roma, il bunker del Monte Soratte ci sussurra segreti inaspettati. Oggi proprietà del Comune di Sant’Oreste, non appena entriamo tra quelle mura sentiamo l’eco di ciò che fu rimbombare da tutte le parti. E allora teniamoci pronti ad ascoltare quelle storie, quelle voci silenziose che aspettano solo qualcuno che riesca a sentirle. Esploriamo questo piccolo pezzo di ieri rimasto per darci un messaggio profondo.
Iniziamo dal principio del bunker del Monte Soratte. Iniziamo dal 1.937…iniziamo da un capitolo oscuro: quello di Benito Mussolini. Per volere del Duce, si costruiscono numerose gallerie che passano attraverso il Monte Soratte. È un rifugio antiaereo pensato per le alte cariche dell’esercito. Ma questo non è ciò che sa la gente. Agli occhi di tutti è una fabbrica di armi della Breda, ossia le “officine protette del Duce“. È il Genio Militare di Roma a realizzare questo capolavoro di ingegneristica militare. E poi arrivano i tedeschi. E poi arriva la Seconda Guerra Mondiale. Il bunker del Monte Soratte diviene un rifugio segreto per le truppe naziste. Incredibilmente, queste gallerie ci possono dire di essere sopravvissute al devastante bombardamento del 12 maggio del 1.944, un’affermazione davvero privilegiata, soprattutto perché l’obiettivo delle bombe era proprio il bunker del Monte Soratte. Prima di scappare, il Feldmaresciallo Albert Kesselring fece incendiare il complesso e sotterrare delle casse (effettivamente mai ritrovate) che contenevano dell’oro sottratto alla Banca d’Italia.
Ecco che dopo il bombardamento, questa struttura diviene un bunker fantasma. Dobbiamo aspettare il 1.967 per vederne una riconsiderazione. Ecco che il bunker del Monte Soratte diventa, durante la Guerra Fredda, un bunker anti-atomico, per volontà della N.A.T.O., ed inizia così la sua rinascita. Questa volta, il suo scopo è quello di proteggere il governo italiano e il presidente della repubblica, nel caso in cui ci fosse stato un attacco atomico sulla capitale. I lavori continuano sino al 1.972…e vengono interrotti di colpo, non ne sappiamo ancora il motivo. Ecco che oggi il bunker del Monte Soratte è di proprietà del Comune di Sant’Oreste, e fa parte di un progetto che vuole recuperare le ex caserme, assieme alla realizzazione di un museo storico denominato “Percorso della memoria“. È grazie alla Libera Associazione Culturale Santorestese “Bunker Soratte” che oggi abbiamo l’onore di poter visitare questa struttura magnifica. Il bunker del Monte Soratte è pronto ad accoglierci e farci innamorare della conoscenza del nostro passato.
In caso di visite, è obbligatoria la prenotazione, e il contributo d’ingresso non è rimborsabile. I gruppi di più di 10 persone devono effettuare il pagamento cinque giorni previ alla visita. Il biglietto intero è del costo di 12 € (adulti), mentre quello ridotto è di 8 € (dai 7 ai 17 anni).
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Credit dell’immagine in evidenza: bunkersoratte.it
Credit dell’immagine nel primo paragrafo: bunkersoratte.it
Ecco il credit dell’immagine nel secondo paragrafo: bunkersoratte.it
Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.
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