Maratea come Rio de Janeiro: ecco come raggiungere a piedi questa statua imponente

Maria Bolettieri  | 16 Ago 2023
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Conoscete la statua del Cristo Redentore di Maratea? Questa iconica scultura è una delle principali attrazioni turistiche della regione Basilicata.
Annoverata fra le statue del Cristo più grandi al mondo, è seconda solo a quella di Rio de Janeiro in Brasile.
Oltre al significato religioso e artistico, essa rappresenta un esempio di ingegneria e architettura che ha sfidato la complessità dell’ambiente montuoso e la maestosità dell’opera stessa.

La sua posizione isolata e la bellezza naturale circostante rendono il trekking per giungere alla scultura, un’esperienza indimenticabile per escursionisti e pellegrini. Dalla sommità del Cristo Redentore il panorama è davvero sorprendente. È infatti possibile godere dello
spettacolo costiero delle tre regioni bagnate dal Tirreno: un punto unico da cui osservare Campania, Basilicata e Calabria.

 

1 Alla scoperta del Cristo Redentore di Maratea

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Dove si trova la statua del Cristo Redentore? Eretta sulla cima del Monte San Biagio, al posto di una croce in ferro battuto, la statua domina Maratea e offre una vista mozzafiato sulla costa tirrenica.
La sua costruzione cominciò nel 1963 e si concluse dopo circa due anni per opera dello scultore Bruno Innocenti. Fu commissionata per volere di Stefano Rivetti di Val Cervo, conte ed erede di una famiglia nobiliare del biellese che si era trasferita nel Golfo di Policastro. Il conte approfittò degli incentivi delle Casse del Mezzogiorno per avviare l’attività industriale e soprattutto turistica. Oltre alla statua, Rivetti fece realizzare uno degli hotel più lussuosi della zona, il Santavenere, dove alloggiarono importanti personalità dell’epoca.
La scultura, realizzata in cemento armato e rivestita con lastre di rame, raggiunge un’altezza di circa 21 metri, mentre la sua base aggiunge altri 3 metri, portando l’altezza totale a circa 24 metri.
La statua è visibile da diversi punti di Maratea e dalla costa circostante, per via della sua posizione elevata. Nel tempo è divenuta il
simbolo della città e attira ogni anno visitatori da tutto il mondo che giungono qui per compiere un cammino di fede o semplicemente per ammirare la bellezza del paesaggio e questa imponente opera d’arte.

 

1.1 Il Redentore gemellato con Rio

“Rio? No, Maratea” citava una vecchia pubblicità che inquadrando dall’alto il Cristo e il mare sembrava trasportarci nella meravigliosa città carioca.
Perché il Cristo di Maratea ha le spalle rivolte al mare? La statua lucana, al contrario di quella di Rio de Janeiro, dà le spalle al mare. Solo giungendo in cima si può effettivamente osservare che il suo viso volge lo sguardo alla città come se volesse vegliare sui suoi abitanti e sul territorio circostante.
La gestualità invece è la medesima, come quella di Rio trasmette un senso di apertura e di accoglienza universale. Invitando le persone a riflettere sulla spiritualità, la fede e la salvezza si erge come un simbolo di pace, speranza e rinnovamento spirituale per coloro che la vedono.

Eretta sulla cima del
monte Corcovado, la statua domina dall’alto dei suoi 38 metri, la città di Rio de Janeiro e offre una vista panoramica spettacolare sulla baia di Guanabara e l’intera città. La costruzione della statua iniziò nel 1922 e fu completata nel 1931. Fu ideata dall’ingegnere brasiliano Heitor da Silva Costa e scolpita dallo scultore francese Paul Landowski. La statua rappresentava un simbolo di gratitudine verso Dio per aver protetto il Brasile da vari disastri naturali e guerre.
Nel 2021 è stato commemorato il novantesimo anniversario del Cristo Redentore di Rio. E proprio per questa occasione è stato promosso il gemellaggio tra le due città con l’obiettivo di condividere e incentivare la scoperta turistica e spirituale.

 

2 Il Cristo che domina sul mare: vediamo come raggiungerlo

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La sua imponente presenza e la bellezza del panorama circostante rendono la statua di Maratea un luogo di contemplazione e meditazione, oltre che una destinazione turistica molto popolare.
Come si raggiunge il Cristo Redentore di Maratea? Per chi volesse giungere qui in auto, vi è una strada provinciale che sale sul Monte san Biagio tra curve e tornanti. Vi è un parcheggio in cui si può lasciare la macchina e usufruire della navetta a pagamento che vi condurrà in cima, mentre l’accesso alla statua è gratuito e non ha orari. Se si decide di andare a piedi vi sono diverse alternative. La prima è data dal tragitto che da Contrada Santa Caterina, passando per il punto panoramico si congiunge con Via di Castello e vi conduce direttamente alla statua.
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La seconda parte dal centro storico di Maratea, passa per la Chiesa dell’Annunziata e si sviluppa nel bosco dei Carpini. Giungerete alla Madonna degli Ulivi e quindi alla Basilica di San Biagio e avrete, dopo 2,4 chilometri, la meravigliosa statua di fronte a voi. Se volete allungare la passeggiata, partite dal Porto Turistico risalendo la città. Se siete davvero impavidi l’altra alternativa è la suggestiva via ferrata inaugurata nel 2021 in sospensione tra i ponti tibetani!
Il Monte San Biagio oltre a ospitare l’imponente scultura è sede della piccola Basilica di San Biagio che merita sicuramente una visita. Qui sorgeva inoltre la città vecchia di cui ancora oggi si possono ammirare i ruderi. Fate un salto anche alla Grotta dell’Angelo, una cavità naturale con affreschi che sembra essere una delle prime chiese cristiane del territorio.
Se amate i cammini spirituali tra viste mozzafiato su cime e vallate, scoprite anche il cammino del Cristo pensante, per lasciarvi avvolgere da un’atmosfera di relax e serenità!

Maria Bolettieri
Maria Bolettieri

Lucana di nascita e nomade per vocazione, ama viaggiare a 360°. Da sempre affascinata dalla scrittura e dal mondo del turismo, ha realizzato itinerari e audioguide per diversi Tour Operator, agenzie di viaggio e musei. Come web editor racconta le sue passioni (Travel, Food e DIY) collaborando con blog a tema. Dal trekking urbano alle passeggiate nella natura, è sempre un buon momento per godere della bellezza che ci circonda e trasmetterla con le parole.



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