Situate nel
Mare Adriatico, le
Bocche di Cattaro sono il più grande fiordo dell’Europa del Sud. Questi ambienti creano un’area di 12 mila ettari, tra i pendii fitti di vegetazione dei
monti Lovćen e
Vrmac. Il sito geografico è detti anche “
la sposa dell’Adriatico“, per la bellezza naturalistica che si presenta agli occhi dei visitatori. Ma partiamo alla scoperta di questo modo fatato!
Bocche di Cattaro: un’escursione davvero particolare

Il look così aspro e variegato delle Bocche di Cattaro è dovuto alle
rocce calcaree che la natura modella con il fenomeno del carsismo. Qui l’acqua piovana scompare nel sottosuolo, originando fiumi sotterranei che diminuiscono la salinità del mare. L’ambiente è davvero unico, tra pini, oleandri, allori, grazie al clima che varia, nel giro di qualche chilometro, da mediterraneo a subalpino. È, dunque, possibile ammirare molti habitat per flora e fauna, tra cui diverse specie endemiche come la
Clausilia catharensis. Si tratta di una lumaca che vive sulle antiche mura della città di Kotor-Cattaro. La bellezza naturalistica è certamente dovuta alla posizione delle Bocche di Cattaro, tra Oriente e Occidente, in un mix di culture riconosciuto anche dall’UNESCO.Dal punto di vista geomorfologico, le bocche sono
valloni fluviali invasi dal mare e occupano una superficie di 87 chilometri quadrati. Sono il risultato di più bacini: a nord, verso la Croazia, sono delimitate dalla penisola di Vittaglina (in slavo
Prevlaka) e dalla Punta d’Ostro (o
Punta Acuta), a sud dalla Punta d’Arza. Scendendo, il
canale di Combur (
Kumbor) “traghetta” verso il bacino più grande, che è la
baia di Teodo (
Tivat). Da qui, attraverso lo
stretto delle Catene, largo solo 300 metri e lungo 2 chilometri, si accede agli altri bacini più piccoli, cioè il
golfo di Risano e il
golfo di Cattaro nel cui punto più meridionale è stata costruita l’omonima città. Per la loro particolare conformazione, le Bocche di Cattaro sono uno strategico luogo militare; questa zona è stata utilizzata comebase navale militare sia dai veneti sia dall’Impero austro-ungarico.
Kotor-Cattaro non è tanto grande, ma entrando dalle sue antiche mura (esempio ben conservato di fortificazione urbana) è possibile ammirare il centro storico che ricorda un po’ leatmosfere veneziane (del resto il Montenegro è stato governato dalla Serenissima). Ci sono circa
trenta chiese, di cui quattro medioevali, come
San Luca del 1195, e la
cattedrale di San Trifone, la cui costruzione è iniziata addirittura nel IX secolo, e
dodici piazze (la più grande è Piazza d’Armi).
Bocche di Cattaro: l’itinerario
Alle Bocche di Cattaro si giunge da nord, attraverso la litoranea che proviene dalla Croazia. Un viaggio lungo, di immersione naturalista, tra paesaggi incantevoli. Suggestivi anche i collegamenti marittimi dall’altra sponda dell’Adriatico: da Bari e Ancona partono i traghetti per
Bar, che dista un’oretta di bus dalla baia. C’è pure l’aeroporto di
Tivat, a una decina di chilometri di distanza. Dopo un giro per la baia, si consiglia di lasciare la costa e dirigersi verso
l’entroterra montenegrino. Tornanti, rocce e tanti pini neri: un paesaggio molto dolomitico, se non fosse per le rocce scure. Dall’alto, lo sguardo sulle Bocche, il cui profilo sembra un ricamo sull’acqua, è impareggiabile. E non è possibile non citare la frase del poeta
Ljuba (Ljubomir) Nenadovic: “
Mi sembra strano che il sole possa tramontare su tale bellezza”.