L’incredibile Lago Nero del Trentino: esperienza di trekking oltre il confine dell’immaginazione

Antonia Festa  | 24 Ott 2025

Un’illusione? Un trucchetto dei nostri occhi? Eccoci al cospetto del Lago Nero, in Trentino. La vista di questo lago ci lascia a bocca aperta, immerso in una paesaggio incontaminato tra i più belli delle Dolomiti, tra alberi secolari e panorami rocciosi maestosi e affascinanti. Ripercorriamo insieme la magia del percorso per raggiungere questa bellezza naturalistica unica al mondo.

L’inizio di un percorso magico: andiamo al Lago Nero

La nostra avventura inizia al parcheggio della Malga Vallina d’Amola, dopo aver percorso tutta la Val Nambrone in auto. Nei pressi della malga un segnavia ci indica due sentieri, che conducono entrambi a Rifugio Segantini, tappa obbligatoria per arrivare al Lago Nero. È consigliabile seguire il sentiero 311B, denominato anche sentiero Mattasoglio, poiché è il meno frequentato. Ecco che seguiamo il rumore dei torrenti, percorrendo tutta la valle. Ci troviamo immersi nel verde, nella parte dell’Adamello del meraviglioso Parco dell’Adamello Brenta.

Il rumore dell’acqua ci riempie i timpani. Seguiamo il sentiero ed ecco che dominiamo la parte più alta di tutta la valle. Svoltiamo a destra per vedere di fronte a noi Rifugio Segantini. Passiamo tra i torrenti per raggiungerlo e, dopo una buonissima pausa pranzo, passiamo su un ponte sospeso e ci rimbocchiamo le maniche: si sale. Dobbiamo giungere alla Bocchetta de l’Om prendendo il sentiero 216, sempre in salita ripida. Successivamente, iniziamo la nostra discesa verso il Lago Nero, scorgendo anche i laghi di Cornisello. IUna volta giunti a destinazione, ci troveremo a 2233 metri di quota.

Il colore intenso di questo lago magico: quale mistero nasconde?

Ma perché si chiama Lago Nero? Ebbene, il blu di questo specchio d’acqua meraviglioso è talmente intenso da sembrare quasi nero all’occhio, per via della sua profondità: siamo di fronte ad un bacino di 33 metri. Ovviamente non ci appare sempre e solo di questo colore estremamente intenso, poiché lo spettacolo delle Dolomiti di Brenta si specchia in questa meraviglia naturale.

Le rocce cadono precipitosamente verso il fondo, lasciando la loro superficie visibile ai nostri occhi da esploratori. È come se guardassimo la punta di un iceberg: pensiamo che sia meraviglioso e grande, ma a volte le cose più belle sono anche le più nascoste. Ciò che possiamo vedere è, invece, la sua estensione di ben 200 metri, con la sua larghezza di 160 metri. Quando arriva il momento del tramonto, possiamo maggiormente godere della magnificenza di questo incredibile posto, perché il sole che scompare all’orizzonte fa sembrare il lago ancora più scuro. Scomparendo, la luce lascia spazio al mistero.

Informazioni utili

Il percorso per arrivare al Lago Nero non è particolarmente difficile, dunque è adatto a chiunque indossi un paio di scarpe da trekking adeguate anche all’alta quota. Nonostante vi siano dei punti più impegnativi, come la salita per arrivare al Bocchetta de l’Om, una gamba leggermente allenata può tranquillamente affrontare questa meravigliosa camminata. La durata totale del trekking varia in base al passo di ognuno, ma dura circa 4-5 ore. Per completare il giro, arriviamo al Rifugio Cornisello per, poi, seguire la strada asfaltata verso la Malga Vallina d’Amola. Ecco che, pieni di meraviglia, torniamo alla macchina.

Segnaliamo, inoltre, che il caratteristico colore quasi nero del lago si ammira meglio in condizioni di copertura del cielo. Dobbiamo, dunque, sperare che le nuvole ci accompagnino. Ma non disperate, perché anche quando splende il sole ci troviamo davanti a un colore blu molto intenso, che ci fa percepire la profondità di questo magnifico lago. È, forse, l’unico posto che assume un carattere così particolare, apparendo più blu o più nero in base alla luce.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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