Un castello che racchiude in sé la magia del Medioevo e della leggenda di un amore impossibile. Siamo nel castello di Gradara, in un borgo affascinante per la sua storia e la sua elegante antichità. Proprio qui, si trova la camera di Francesca, ove la leggenda narra che si svolse il punto culminante del tradimento che ella inflisse a suo marito, con il suo amato Paolo. Entriamo dunque nelle mura della storia e della leggenda raccontata con così tanta passione da Dante nel V Canto dell’Inferno.
Come tutti i castelli medievali, questo castello si trova su un colle. La pratica di collocare i castelli nei punti più alti era funzionale per un’attività di controllo dei dintorni. L’origine di questa imponente meraviglia si radica nel XII secolo. Il castello fu costruito dalla famiglia de Grifo, la quale deteneva al tempo il potere di Gradara. Nel corso del tempo, i seguenti feudatari lo ingrandirono sempre di più. Tra le famiglie più famose ricordiamo gli Sforza, i Malatesta e i Della Rovere. Con questi nuclei famigliari estremamente potenti il castello di Gradara divenne sempre più maestoso, anche all’interno, raccogliendo le opere degli artisti più famosi. Tra questi potremmo ad esempio citare il celeberrimo Andrea della Robbia, che realizzò una meravigliosa scultura in terracotta. Non dimentichiamoci della pala Santa Sofia di Giovanni Santi. Il castello di Gradara detiene un fascino che lo ha reso un museo statale.
Oltre alla famosa camera di Francesca, vi sono molti altri ambienti all’interno del castello di Gradara che ci fanno rimanere a bocca aperta. Ecco che entriamo nel perimetro di una delle strutture medievali meglio conservate in assoluto. Ci troviamo di fronte a due cinte murarie merlate davvero massicce, entrambe di pianta quadrangolare. La più lunga misura ben 800 m. Il Mastio si innalza per ben 30 m di altezza. Il Cortile d’Onore ci racconta le storie degli episodi mitologici e di epoca classica che ci rubano il cuore, per poi entrare nel Salone di Sigismondo e Isotta. Esploriamo la meravigliosa Sala della Passione, il Camerino di Lucrezia Borgia, la Stanza del Vescovo e la Sala dei Putti. Ci sorprendono poi la Sala del Consiglio, la Cappella Gentilizia e la Sala del Corpo di Guardia. Insomma, durante una visita (si consiglia sempre con una guida) al castello di Gradara non ci si può sicuramente stufare.
Quando entriamo nella camera di Francesca non possiamo che ricordare il canto V dell’Inferno di Dante. Ecco che il castello di Gradara muove anche le anime meno propense alla cultura. Questa vicenda così famosa diventa ancora più drammaticamente meravigliosa nella Divina Commedia. Siamo nel secondo cerchio dell’Inferno, nel girone dei lussuriosi. Coloro che sono stati condannati a questo girone hanno generalmente compiuto il peccato del tradimento, lasciandosi andare al piacere umano contro le norme sociali. Queste anime travagliate devono continuare a girare in un vortice per l’eternità, simbolo del vortice incontrollabile che li ha spinti a compiere il loro peccato. Tutte le anime dei condannati sono imprigionate in un unico vortice. In breve, sono tutti coloro che hanno preferito il piacere carnale rispetto a Dio. Tuttavia, con grande curiosità, Dante nota un vortice che contiene ben due anime: quelle di Paolo e Francesca. Spinto dal voler sapere la loro storia, Dante si avvicina a loro.
La storia che Dante ascolta causa il primo svenimento del Poeta nella Divina Commedia. Francesca era parte della famiglia dei da Polenta, mentre suo marito Gianciotto era figlio dei Malatesta. Paolo era il fratello di Gianciotto, ed era detto “il bello”. Costretta in un matrimonio combinato per portare un’alleanza tra le due famiglie, Francesca non era innamorata di suo marito. Tuttavia, Paolo perse completamente la testa per lei. Anche la bella Francesca si invaghi di lui, ma ciò successe per un malinteso: credeva che fosse lui il suo futuro sposo. Ciò non sarebbe però mai potuto accadere, perché Paolo era già sposato. Il marito di Francesca era brutto e crudele. L’amore impossibile tra i due si realizzò mentre, da soli, stavano leggendo Galeotto. In quel momento, il desiderio diventò più forte di qualunque pudore e quel bacio condannò entrambi al girone dei lussuriosi. Furono colti nell’atto da Gianciotto, il quale uccise sia la moglie che il fratello.
Credit dell’immagine di Paolo e Francesca: it.wikipedia.org
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Sono Alessio Gabrielli, ho 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Tor vergata. Sto proseguendo gli studi presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo.
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