L’Italia è un mosaico di paesaggi che sorprendono per la loro varietà, dalle cascate che interrompono il silenzio dei boschi, alle valli alpine incorniciate da pareti di granito, fino ai sentieri che attraversano antiche gallerie etrusche. Spesso, però, le bellezze più autentiche non si trovano sulle copertine delle guide turistiche, ma lungo cammini meno battuti, nascosti tra montagne e colline che custodiscono storie millenarie. Camminare in questi luoghi significa lasciarsi guidare dal ritmo lento dei passi, scoprendo un’Italia intima e sorprendente, lontana dai circuiti più conosciuti. In questo viaggio ti portiamo in tre scenari unici, l’energia selvaggia dell’Acquacheta, il silenzio granitico della Val di Mello e il fascino archeologico e naturale del Parco di Veio. Tre percorsi che forse non pensavi di conoscere, ma che una volta vissuti resteranno impressi nel tuo cuore come de trekking insoliti d’Italia.
La piattaforma Wikiloc ha lo scopo di far connettere gli utenti tra loro. Un’ampia gamma di percorsi creati per l’appunto dagli utenti a beneficio di altri escursionisti, esperti e non, che hanno voglia di intraprendere un itinerario di trekking. Wikiloc permette, grazie alla sua tecnologia, di scaricare la traccia GPS e di navigare il percorso tramite l’app, scaricabile sia su iOS che Android. Uno strumento molto utile soprattutto per utenti meno esperti che non conoscono bene la zona e i dettagli dei sentieri.
Wikiloc permette anche di creare da zero la propria escursione e tenerne ugualmente traccia per il proprio itinerario. Una volta fatto questo potrà essere messa a disposizione della community e avere la soddisfazione di trasformarla in una guida di trekking per chi deciderà di intraprenderla. Anche questi 3 percorsi non proprio famosissimi sono scaricabili dall’app Wikiloc per partire subito all’avventura.
Powered by Wikiloc
Un sentiero ad anello che parte dal piccolo borgo di San Benedetto in Alpe, incastonato tra le colline dell’Appennino tosco-romagnolo, ti conduce verso la celebre Cascata dell’Acquacheta, la cui potenza ha ispirato perfino Dante nel XVI canto dell’Inferno.
Il cammino si apre quasi subito nel Sentiero delle Foreste Sacre, tra faggi, cerri e roverelle secolari, in un silenzio interrotto solo dal lieve fruscio delle foglie e dal rumore dell’acqua che scorre sotto il sentiero. L’itinerario è ben segnalato e piacevole da seguire, e lungo il tragitto si incrociano punti informativi, il suggestivo bivacco Ca’ del Rospo e il silenzioso Mulino dei Romiti, testimonianze di antiche presenze umane immerse nella natura.
Superato il bosco, il paesaggio si apre sul bellissimo salto d’acqua: una cascata che precipita per oltre 70 metri, frammentando il torrente in rivoli luminosi che si gettano su un massiccio arenario modellato e stratificato. È uno spettacolo che idrata l’animo, con l’eco di Dante che sembra risuonare tra le rocce.
Proseguendo, si scorge anche la più piccola ma ugualmente incantevole Cascata delle Lavane, dove l’acqua disegna scivoli lucidi che sfociano in un laghetto verde-smeraldo, una nicchia d’acqua quasi magica. Poco oltre, un pianoro — la Piana dei Romiti — restituisce istanti di pace, in un luogo dove il tempo sembra rallentare, sospeso tra il presente e un passato immaginifico fatto di fronde, pietre antiche e storie narrate dal vento.
Scarica da qui la traccia e inizia a navigarla in app.
Powered by Wikiloc
Affacciata sulla Valtellina, la Val di Mello si rivela come un gioiello alpino da percorrere a piedi, un luogo dove la granitica imponenza delle pareti incontra la delicatezza dei laghetti, dei torrenti e delle radure verdi. Un sentiero ad anello parte da San Martino, un borgo tranquillo dove si lascia l’auto per inoltrarsi in un ambiente che pare custodire un segreto antico.
Il percorso si snoda lungo il torrente Ca’ Panscer, alternando tratti di mulattiera e ampi spazi aperti. In breve, la valle si apre mostrando la sua anima: pareti lisce di granito che si innalzano verticali, racchiudendo un fondovalle silencioso e potentemente scenografico, spesso descritto come la “piccola Yosemite italiana”.
Ben presto il cammino conduce al celebre Laghetto del Qualido, uno specchio d’acqua immobile e trasparente nato da una frana nel 2009, in cui cielo e montagne trovano un doppio riflesso. Poco dopo si arriva al suggestivo Bidet della Contessa, un altro laghetto minuscolo ma sorprendentemente fotografato, incastonato tra massi dalle forme morbide e romantiche.
Si attraversa quindi Cascina Piana, il nucleo di case più grande della valle, dominato da pareti verticali che spesso ospitano cordate di arrampicatori. Qui si trovano i rifugi Mello e Luna Nascente, tappa ideale per un ristoro panoramico.
Chi desidera proseguire più in alto raggiunge Rasica, dove molti si fermano, e da qui il sentiero si addentra in un bosco fitto di conifere. Dopo una breve salita zigzagante, si scorge uno scorcio ampio che apre la vista su tutta la valle: un punto panoramico perfetto per fermarsi a contemplare lo spettacolo disegnato dai torrenti, dai massi e dagli alberi.
Infine, si giunge all’Alpe Pioda, una radura erbosa dove risuona il torrente, contornata da silenziose placche di granito e da massi erratici che raccontano la storia glaciale del luogo. È un posto che emana calma, sospeso tra cielo e pietra, dove si percepisce forte l’anima alpina del paesaggio.
L’anello si chiude rientrando verso sud, seguendo una traccia alternativa lungo il lato opposto del torrente: un sentiero nel bosco che conduce dolcemente alla base della valle, fino al parcheggio, con il cuore ancora rapito dall’incanto della Val di Mello.
La traccia gps del percorso può essere scaricata da questo link e navigabile in app.
Powered by Wikiloc
Il cammino inizia al fresco abbraccio della Cascata della Mola, nascosta tra la vegetazione del Parco Regionale di Veio: una piccola cascata che, da terra tufacea, si tuffa in un laghetto ombroso, quasi un sipario liquido che accoglie chi arriva. Da qui si prosegue attraversando un bosco rigoglioso, dove il verde scuro dei lecci si alterna al marrone dei sentieri terrosi, mentre si intravedono resti antichi come quelli della villa romana di Campetti o alcuni segmenti della Via Francigena, memorie di un passato che convive con il bianco della roccia e il silenzio del Cremera.
Poco dopo si arriva al misterioso Ponte Sodo, una galleria scavata nel tufo dagli Etruschi per deviare le acque del torrente Cremera: un cunicolo artificiale lungo circa 70 m e largo quasi 3 m, che conduce in una dimensione sospesa tra storia e natura. Qui si ha l’impressione di attraversare il tempo, dove solo la luce delle torce (o delle frontali più audaci) traccia il confine tra il visibile e l’oscuro.
Usciti dal Ponte Sodo, il percorso si sbocca in una radura, il Fosso degli Olmetti appare in tutta la sua suggestione, fra ruscelli che scorrono placidi e architetture idrauliche antiche. L’atmosfera cambia: le acque scorrono quasi eterne, e la geologia del luogo, così plasmata dall’uomo, restituisce una pace diversa, più solenne.
La passeggiata continua, sorgendo tra sentieri erbosi, boschetti e i segni di civiltà scomparse — vecchi mulini, tombe etrusche, vestigia nascoste — fino al punto di partenza, in un pernottamento ideale tra storia, natura e un silenzio che sa di origine.
La traccia gps del percorso può essere scaricata da questo link e navigabile in app.
Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor
Con l’arrivo dell’autunno l’aria comincia a farsi più frizzante e le giacche ...
Scalare il Kilimangiaro, la vetta più alta del Continente Nero, è il sogno di ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur