Tre ore e mezza per sognare, tre ore e mezza per tornare indietro nella storia ed assaporare la conoscenza.
Napoleone Bonaparte ci ha lasciato una fortezza, la cosiddetta Rocca d’Anfo, una delle reliquie più preziose che abbiamo di quel tempo. Tramite il percorso che stiamo per esplorare, la nostra vista rimarrà sempre fissa su quel meraviglioso pezzo del passato. Un percorso rigenerante, affascinante, che ci permette di attraversare un momento che oscilla tra natura e storia.
Andiamo insieme alla scoperta di questa meraviglia sulle tracce di Napoleone Bonaparte.
Il percorso Napoleonico inizia incontrando la nostra guida e la nostra prima meta sarà Caserma Zanardelli. Da qui, ci avventureremo per un sentiero abbastanza stretto, immerso nella natura, portandoci ad affrontare una scala abbastanza ripida. Si tratta di una parte affascinante del percorso sulle tracce di Napoleone Bonaparte. Arriveremo innanzitutto alla Batteria Veneta, alla riserva delle munizioni, e successivamente accanto al Corpo di guardia.
Grazie a quest’ultimo, si poteva accedere alla strada del Soccorso. Passiamo poi alla parte più semplice del percorso, su strada talvolta cementata che ci conduce alla parte francese. Si tratta di una parte voluta da Napoleone Bonaparte in persona, la cui costruzione iniziò nel 1.802. L’idea che egli aveva era quella di fortificare la Rocca d’Anfo a tal punto da renderla una delle fortezze più potenti d’Europa, come ad esempio il Forte di Bard.
Tuttavia, l’impero napoleonico cadde prima che la parte inferiore potesse essere completata. Raggiungiamo successivamente la Batteria Bonaparte ed il Belvedere. Raccogliamo le energie e saliamo 400 scalini per arrivare ad un osservatorio che controlla l’intera struttura, donandoci una vista spettacolare sul Lago d’Idro. Un sentiero con scalinata ci porterà alla fine del percorso.
L’origine della Rocca d’Anfo risale al 1.450, per volontà della Repubblica di Venezia. Ciò fu possibile grazie al potere di Venezia sul territorio di Brescia della Val Sabbia. Tale potere durò dal 1.426 al 1.797. Affidando la costruzione al conte Gian Francesco Martinengo, andarono nel dimenticatoio i progetti dei Visconti di Milano, i quali dominavano questi luoghi precedentemente.
Quando poi furono i francesi a prendere il controllo della zona, la Rocca cominciava di già a mostrare segni di invecchiamento, e Napoleone Bonaparte ordinò al suo generale François De Chasseloup-Laubat di iniziare il processo di restauro. La struttura della fortificazione venne adattata alla natura molto pendente del terreno. Ecco che la Rocca d’Anfo venne quasi completamente messa a nuovo. I francesi finirono con lo spendere ben 2,5 milioni di franchi per, come abbiamo già detto, rendere la Rocca d’Anfo una delle strutture fortificate più potenti d’Europa.
Scoprire tutto su Rocca d’Anfo, i futuri eventi e le iniziative da non perdere!
Giornalista pubblicista, laureata in lettere. Scrivo da sempre, prima per passione, poi anche per lavoro, prima sulla carta stampata e ora sul web per raccontare brand, luoghi ed esperienze.
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