Il borgo-terrazza della Sicilia è l’esperienza di trekking urbano che stavi cercando

Violetta Silvestri  | 31 Dic 2025
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Lasciarsi il mare alle spalle e addentrarsi nella Sicilia dell’entroterra è un’esperienza da non perdere, soprattutto se la meta è Erice. Questo borgo dalla storia antica affascina per la sua posizione invidiabile e per l’incanto dell’architettura normanna e medievale. Arroccato sul monte San Giuliano con imponenza, il paese domina dall’alto il bellissimo tratto costiero del trapanese. La vista dal punto panoramico è senza eguali: le saline, le isole Egadi, la punta di San Vito lo Capo.

Erice si raggiunge in automobile da Trapani seguendo una strada in salita e piena di tornanti. Per un’esperienza più suggestiva, però, il consiglio è quello di procedere con la funivia che parte sempre dalla città. Mentre si sale la vista è sorprendente.

Giunti a destinazione, la passeggiata entro il cuore antico di Erice risulta davvero unica. Poiché il borgo si sviluppa su un monte, per arrivare fino al Castello di Venere – tappa assolutamente imperdibile – si affronta un vero e proprio percorso di trekking urbano. Una delle tante possibilità di scoprire la Sicilia è proprio quella di addentrarsi tra i suoi paesi. Le soste suggerite sono diverse, tutte con lo scopo di godere della bellezza autentica di questo scorcio siciliano.

Alla scoperta di Erice, tra chiese e castelli dalla storia antica

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La bellezza di Erice è indiscutibile. Lo si capisce sin da subito, appena ci si immerge nel centro storico. Il percorso classico indica l’inizio della camminata da Porta Trapani, chiamata così perché rivolta proprio nella direzione della città marittima siciliana. Da lì la passeggiata diventa un ritorno indietro nel tempo: le strade sono strette e lastricate da antici intrecci di pietre lisce; i vicoli rimandano all’atmosfera medievale; i cortili di palazzi e case ricordano la vita dei secoli passati; le piazze abbracciano i visitatori e le chiese sono piene di storie da tramandare.

La città è una salita di stradine circondate da mura, con il trecentesco Duomo dell’Assunta e la Torre campanaria vicina a offrire uno dei tanti scorci di straordinaria bellezza. Le chiese di Erice sono tante e tutte meritevoli di una sosta all’insegna dell’arte e della cultura: la chiesa Matrice, la chiesa di S.Giuliano, la chiesa di S. Cataldo sono alcuni esempi di quel patrimonio ineguagliabile che ha portato a indicare Erice come la “città delle cento chiese”.

Inoltre, tra una salita e una sosta, vale la pena soffermarsi in una delle diverse pasticcerie tipiche del paese. I golosi dolci a base di mandorle sono esposti nelle vetrine e invitano a una pausa di puro piacere. Tante sono anche le botteghe artigianali lungo le stradine del centro. Il trekking urbano a Erice è il giusto mix di stupore, tranquillità e storia. Dulcis in fundo è la salita fino al Castello di Venere, gioiello del borgo.

L’incanto del castello, dei giardini, del panorama

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Su una rupe vertiginosa, il Castello di Venere domina Trapani con l’austerità delle iconfondibili torri merlate. La fortezza normanna venne realizzata dove prima sorgeva il tempio romano dedicato proprio a Venere.

L’edificio fu la sede dei rappresentanti dell’autorità regia. Qui risiedevano il Castellano e il Bajulo, addetti alla giustizia penale, alle carceri e alla mautenzione del palazzo il primo e agli affari di giustizia civile il secondo. Il termine Bajulo è stato utilizzato per nominare tutta l’area cicostante, nota come “Balio”. Quest’ultimo è il nome dato al bellissimo parco che si sviluppa tutto intorno al Castello. Dotato di panchine e ricco di piante e di piacevoli sali e scendi, il giardino è una sosta di benessere per il visitatore. Da questo punto è possibile inoltre ammirare il panorama stupendo sul trapanese.

Incantevole anche la Torretta Pepoli che si nota sotto il Castello di Venere. Voluta dal conte Agostino Pepoli nel 1870 presenta uno stile moresco accattivante, oltre che godere di un panorama davvero unico. Sia il Castello che la torre sono visitabili.

Violetta Silvestri
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