Affascinante escursione sulle Alpi Centrali, il Sentiero Roma è una traversata di alta quota e un percorso di trekking speciale. Dal Lago di Mezzola, a nord del Lago di Como, arriva al cospetto delle cime granitiche della Val Masino. Siamo nella Valtellina nordoccidentale, al confine tra Valchiavenna e Val Bregaglia, nelle Alpi Retiche occidentali.
L’itinerario è impegnativo, si svolge attorno ai 2500 metri di quota, ci si ferma nei diversi rifugi del tracciato e si compie di solito in 5 giorni (per un totale di circa 55 km) su percorsi attrezzati con corde fisse e catene e vie ferrate: pertanto è indicato a escursionisti esperti, anche senza una vera e propria preparazione alpinistica, che devono affrontarlo con una strumentazione adeguata, moschettoni e cordini per scavalcare alcuni tratti e per assicurarsi a corde fisse predisposte.
È consigliabile effettuare l’escursione in compagnia e, soprattutto, evitare giornate con condizioni meteorologiche instabili (soprattutto in caso di pioggia e/o neve). Il periodo consigliato per questo trekking è da luglio inoltrato a settembre. È particolare trovare un itinerario che omaggia la capitale, proprio qui in mezzo alle Alpi, ma la spiegazione si deve al tempo della sua realizzazione, voluta dalle guide della Val Masino nel 1928, anno in cui il fulgore di Roma era decisamente in prima linea nelle politiche di allora.
Per arrivare in zona, da Milano si raggiunge la città di Lecco, imboccando la Lecco-Colico (SP36) e si seguono le indicazioni per la Valchiavenna, quindi per Novate Mezzola e l’omonimo lago.
Rifugio Luigi Brasca
Durata | 4 ore e mezza |
Livello di difficoltà | Difficile |
Dislivello | 1000 metri |
Tipologia di itinerario | Trekking di alta quota |
Partenza e arrivo | Novate Mezzola, Rifugio Brasca |
Si parte a nord di Novate Mezzola, a quota 316 metri, dirigendosi verso il ripido sentiero che sale per la Val Codera, tra boschi e curve. La pendenza è notevole, fino in località Avedeè, 780 metri, quando il percorso diventa più dolce fino al paese di Codera, sugli 825 metri: il tutto si fa in circa 2 ore.
Quindi si prosegue verso la località Piazzo, 1140 metri, quindi Bresciàdega, 1214 metri e il suo rifugio. Ma la tappa finale è il Rifugio Luigi Brasca, 1304 metri, 48 posti letto, aperto da giugno e settembre (ma controllate sempre sul sito).
Rifugio Gianetti
Durata | 6 ore |
Livello di difficoltà | Difficile |
Dislivello | 1.290 metri |
Tipologia di itinerario | Trekking di alta quota |
Partenza e arrivo | Rifugio Luigi Brasca, Rifugio Gianetti |
Il secondo giorno dal Rifugio Luigi Brasca si prende il sentiero che entra nel bosco fitto di abeti in modo piuttosto ripido che sale un po’ tortuoso.
Si continua a salire per l’Alpe Averta, 1950 metri, e ancora verso il Passo del Barbacan, 2598 metri. Da qui la pendenza si addolcisce e, lasciata alla spalle la Val Codera, si entra in Val Masino, esattamente siamo in Val Porcellizzo, con un po’ di sali e scendi per circa un’ora fino al Rifugio Gianetti, a 2534 metri: 92 posti letto, aperto da giugno a settembre. Controllate sempre sul sito.
Rifugio Allievi Bonacossa
Dal Rifugio Gianetti si parte verso est, occhieggiando gli splendidi giganti granitici del Pizzo Badile e Cengalo. Si inizia con un tratto pianeggiante, un sali e scendi e poi una impennata decisa nella salita, con tratti attrezzati e la presenza di corde e catene, soprattutto nell’ultimo tratto di questa tappa cioè Passo del Camerozzo, 2765 metri.
Quindi si scende verso la Valle del Ferro, anche questa parte è caratterizzata da catene fisse: è piuttosto difficile, portare l’attrezzatura da ferrata. Si arriva dopo altri sali e scendi al Bivacco Molteni Valsecchi, siamo a quota 2510 metri, 12 posti letto e presenza di acqua.
Si prosegue ancora sempre salendo e scendendo verso il Passo del Qualido, 2647metri, scendendo poi nella valle omonima per raggiungere a quota 2600 il Passo dell’Averta. Per arrivare alla meta finale ci sono tratti attrezzati con corde e camminamento su pietraia. Il Rifugio Allievi Bonacossa, 2835 metri, ha 100 posti letto, anch’esso è aperto da fine giugno a settembre.
Rifugio Cesare Ponti
Durata | 6 ore e mezza |
Livello di difficoltà | Difficile |
Dislivello | 1100 metri |
Tipologia di itinerario | Trekking di alta quota |
Partenza e arrivo | Rifugio Allievi Bonacossa, Rifugio Cesare Ponti |
Il sentiero che parte dal Rifugio Allievi è ghiaioso-pietroso, direzione sud est per raggiungere senza difficoltà il Passo Val Torrone, 2518 metri. Da qui però cambia tutto, si avanza con catene scendendo in un ripido e stretto canale, risalendo poi verso il Bivacco Manzi-Pirotta, 2540 metri, 9 posti letto e presenza di acqua.
Superata questa struttura inizia il nevaio (quel che resta), lo si oltrepassa fino a raggiungere un canalone prima di arrivare al Passo di Cameraccio, 2950 metri: qui è tutto un tratto attrezzato, con catene, la situazione non è facilissima. Ma dopo il percorso si fa meno pesante fino al Bivacco Kima (6 posti letto), sede ideale per fermarsi ad ammirare le cime del Monte Disgrazia e la Val di Mello. Siamo a 2787 metri.
Quindi si scende e poi si risale verso la Bocchetta Roma, 2840 metri. Ci sono catene lungo la risalita in questo tratto piuttosto impegnativo. Siamo entrati nella Valle di Preda Rossa da cui si scende tra i sassi per giungere al Rifugio Cesare Ponti, 2559 metri e 60 posti letto.
Lago di Mezzola, o meglio di Novate-Mezzola
Durata | 5 ore |
Livello di difficoltà | Difficile |
Dislivello | 380 metri |
Tipologia di itinerario | Trekking di alta quota |
Partenza e arrivo | Rifugio Ponti, Chiesa in Valmalenco |
L’ultima tappa del Sentiero Roma, inizia oltrepassando la morena del ghiacciaio lasciato il Rifugio Ponti. C’è anche da guadare un torrente per poi risalire tra sassi e pietrame al Passo di Corna Rossa, dove si può vedere quanto resta dell’ex rifugio Desio.
Si tratta di un tratto faticoso. Superato il passo, 2836 metri, è tutto in discesa: si lascia la Val Masino e si fa la conoscenza della Valmalenco, scendendo verso il Rifugio Bosio Galli, 2086 metri (50 posti letto), raggiungibile attraverso una parte di tracciato con catene di ausilio.
Da questo punto si scende di nuovo in direzione nord-est per raggiungere Primolo, 1274 metri, e Chiesa in Valmalenco, 960 metri di altezza. Ci sono diversi sentieri che dal rifugio portano a queste località.
Crediti foto:
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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