Ha lo stesso nome della Capitale, ma si trova nel cuore delle Alpi Centrali: una bellissima traversata ad alta quota

Adriano Bocci  | 25 Mar 2025
Sentiero Roma. Pizzo Badile e Rifugio Gianetti, in Val Masino. Foto di Ggambaro rilasciata in licenza CC BY-SA 3.0

Affascinante escursione sulle Alpi Centrali, il Sentiero Roma è una traversata di alta quota e un percorso di trekking speciale. Dal Lago di Mezzola, a nord del Lago di Como, arriva al cospetto delle cime granitiche della Val Masino. Siamo nella Valtellina nordoccidentale, al confine tra Valchiavenna e Val Bregaglia, nelle Alpi Retiche occidentali.

L’itinerario è impegnativo, si svolge attorno ai 2500 metri di quota, ci si ferma nei diversi rifugi del tracciato e si compie di solito in 5 giorni (per un totale di circa 55 km) su percorsi attrezzati con corde fisse e catene e vie ferrate: pertanto è indicato a escursionisti esperti, anche senza una vera e propria preparazione alpinistica, che devono affrontarlo con una strumentazione adeguata, moschettoni e cordini per scavalcare alcuni tratti e per assicurarsi a corde fisse predisposte.

È consigliabile effettuare l’escursione in compagnia e, soprattutto, evitare giornate con condizioni meteorologiche instabili (soprattutto in caso di pioggia e/o neve). Il periodo consigliato per questo trekking è da luglio inoltrato a settembre. È particolare trovare un itinerario che omaggia la capitale, proprio qui in mezzo alle Alpi, ma la spiegazione si deve al tempo della sua realizzazione, voluta dalle guide della Val Masino nel 1928, anno in cui il fulgore di Roma era decisamente in prima linea nelle politiche di allora.

Per arrivare in zona, da Milano si raggiunge la città di Lecco, imboccando la Lecco-Colico (SP36) e si seguono le indicazioni per la Valchiavenna, quindi per Novate Mezzola e l’omonimo lago.

Sentiero Roma

Prima tappa

Rifugio Luigi Brasca. Foto di Ras78 rilasciata in licenza CC BY-SA 3.0
Rifugio Luigi Brasca

Durata 4 ore e mezza
Livello di difficoltà Difficile
Dislivello 1000 metri
Tipologia di itinerario Trekking di alta quota
Partenza e arrivo Novate Mezzola, Rifugio Brasca

Si parte a nord di Novate Mezzola, a quota 316 metri, dirigendosi verso il ripido sentiero che sale per la Val Codera, tra boschi e curve. La pendenza è notevole, fino in località Avedeè, 780 metri, quando il percorso diventa più dolce fino al paese di Codera, sugli 825 metri: il tutto si fa in circa 2 ore.

Quindi si prosegue verso la località Piazzo, 1140 metri, quindi Bresciàdega, 1214 metri e il suo rifugio. Ma la tappa finale è il Rifugio Luigi Brasca, 1304 metri, 48 posti letto, aperto da giugno e settembre (ma controllate sempre sul sito).

Seconda tappa

Rifugio Gianetti, o Rifugio Luigi Gianetti, Val Porcellizzo. Foto di Ras78 rilasciata in licenza CC BY-SA 3.0
Rifugio Gianetti

Durata 6 ore
Livello di difficoltà Difficile
Dislivello 1.290 metri
Tipologia di itinerario Trekking di alta quota
Partenza e arrivo Rifugio Luigi Brasca, Rifugio Gianetti

Il secondo giorno dal Rifugio Luigi Brasca si prende il sentiero che entra nel bosco fitto di abeti in modo piuttosto ripido che sale un po’ tortuoso.

Si continua a salire per l’Alpe Averta, 1950 metri, e ancora verso il Passo del Barbacan, 2598 metri. Da qui la pendenza si addolcisce e, lasciata alla spalle la Val Codera, si entra in Val Masino, esattamente siamo in Val Porcellizzo, con un po’ di sali e scendi per circa un’ora fino al Rifugio Gianetti, a 2534 metri: 92 posti letto, aperto da giugno a settembre. Controllate sempre sul sito.

Terza tappa

Rifugio Allievi Bonacossa. Foto di Massimo Dei Cas, rilasciata in licenza CC BY 3.0
Rifugio Allievi Bonacossa

Dal Rifugio Gianetti si parte verso est, occhieggiando gli splendidi giganti granitici del Pizzo Badile e Cengalo. Si inizia con un tratto pianeggiante, un sali e scendi e poi una impennata decisa nella salita, con tratti attrezzati e la presenza di corde e catene, soprattutto nell’ultimo tratto di questa tappa cioè Passo del Camerozzo, 2765 metri.

Quindi si scende verso la Valle del Ferro, anche questa parte è caratterizzata da catene fisse: è piuttosto difficile, portare l’attrezzatura da ferrata. Si arriva dopo altri sali e scendi al Bivacco Molteni Valsecchi, siamo a quota 2510 metri, 12 posti letto e presenza di acqua.

Si prosegue ancora sempre salendo e scendendo verso il Passo del Qualido, 2647metri, scendendo poi nella valle omonima per raggiungere a quota 2600 il Passo dell’Averta. Per arrivare alla meta finale ci sono tratti attrezzati con corde e camminamento su pietraia. Il Rifugio Allievi Bonacossa, 2835 metri, ha 100 posti letto, anch’esso è aperto da fine giugno a settembre.

Quarta tappa

Rifugio Cesare Ponti - Preda Rossa SO. Foto di Ras78 rilasciata in licenza CC BY-SA 3.0
Rifugio Cesare Ponti

Durata 6 ore e mezza
Livello di difficoltà Difficile
Dislivello 1100 metri
Tipologia di itinerario Trekking di alta quota
Partenza e arrivo Rifugio Allievi Bonacossa, Rifugio Cesare Ponti

Il sentiero che parte dal Rifugio Allievi è ghiaioso-pietroso, direzione sud est per raggiungere senza difficoltà il Passo Val Torrone, 2518 metri. Da qui però cambia tutto, si avanza con catene scendendo in un ripido e stretto canale, risalendo poi verso il Bivacco Manzi-Pirotta, 2540 metri, 9 posti letto e presenza di acqua.

Superata questa struttura inizia il nevaio (quel che resta), lo si oltrepassa fino a raggiungere un canalone prima di arrivare al Passo di Cameraccio, 2950 metri: qui è tutto un tratto attrezzato, con catene, la situazione non è facilissima. Ma dopo il percorso si fa meno pesante fino al Bivacco Kima (6 posti letto), sede ideale per fermarsi ad ammirare le cime del Monte Disgrazia e la Val di Mello. Siamo a 2787 metri.

Quindi si scende e poi si risale verso la Bocchetta Roma, 2840 metri. Ci sono catene lungo la risalita in questo tratto piuttosto impegnativo. Siamo entrati nella Valle di Preda Rossa da cui si scende tra i sassi per giungere al Rifugio Cesare Ponti, 2559 metri e 60 posti letto.

Quinta tappa

Lago di Mezzola. Shutterstock_627651680
Lago di Mezzola, o meglio di Novate-Mezzola

Durata 5 ore
Livello di difficoltà Difficile
Dislivello 380 metri
Tipologia di itinerario Trekking di alta quota
Partenza e arrivo Rifugio Ponti, Chiesa in Valmalenco

L’ultima tappa del Sentiero Roma, inizia oltrepassando la morena del ghiacciaio lasciato il Rifugio Ponti. C’è anche da guadare un torrente per poi risalire tra sassi e pietrame al Passo di Corna Rossa, dove si può vedere quanto resta dell’ex rifugio Desio.

Si tratta di un tratto faticoso. Superato il passo, 2836 metri, è tutto in discesa: si lascia la Val Masino e si fa la conoscenza della Valmalenco, scendendo verso il Rifugio Bosio Galli, 2086 metri (50 posti letto), raggiungibile attraverso una parte di tracciato con catene di ausilio.

Da questo punto si scende di nuovo in direzione nord-est per raggiungere Primolo, 1274 metri, e Chiesa in Valmalenco, 960 metri di altezza. Ci sono diversi sentieri che dal rifugio portano a queste località.

Crediti foto:

  • Rifugio Luigi Brasca. Foto di Ras78 rilasciata in licenza CC BY-SA 3.0
  • Rifugio Gianetti. Foto di Ras78 rilasciata in licenza CC BY-SA 3.0
  • Rifugio Allievi Bonacossa. Foto di Massimo Dei Cas, rilasciata in licenza CC BY 3.0
  • Rifugio Cesare Ponti – Preda Rossa SO. Foto di Ras78 rilasciata in licenza CC BY-SA 3.0
  • Lago di Mezzola. Shutterstock_627651680
  • Sentiero Roma. Foto di Ggambaro rilasciata in licenza CC BY-SA 3.0
Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.



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