Fra rovine millenarie e strade storiche, questo percorso ti porta dai Castelli fino al Circo Massimo

Leonardo Anchesi  | 04 Mag 2025
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Sapevate che è possibile raggiunger il Circo Massimo, nel cuore della Roma antica, partendo dai Castelli romani, con un percorso completamente dedicato a storia, cultura e paesaggio? Grazie al percorso creato sulla Via Appia Antica, sarà possibile raggiungere il centro di Roma attraverso prati verdi e interessantissimi siti culturali. Questa breve guida che segue vi aiuterà a scoprire i 20 chilometri di un percorso che non ti aspetti, fra rovine millenarie, per rivivere i fasti della Roma imperiale.

La Via Appia, Regina Viarum

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La via Appia è una delle antiche vie consolari romane, costruite durante la fase di espansione della Repubblica di Roma per garantire il rapido spostamento di truppe e merci. L’Appia, in particolare, collegava Roma alla città di Brindisi, importante porto sul mar Adriatico. La costruzione iniziò nel 312 a.C. per volere del censore Appio Claudio Cieco. Per il primo tratto fu sfruttata l’antica strada che conduce ai colli albani, per poi proseguire fino a Capua. A mano a mano che la Repubblica espandeva i propri confini, l’Appia veniva via via adattata alle nuove esigenze: Capua, Maleventum (poi Benevento) e Taranto furono le tappe intermedie sino al completamento del tracciato sino a  Brindisi nel 190 a.C.

Uno degli episodi storici più famosi legati all’antica strada consolare riguarda la rivolta degli schiavi guidati da Spartaco, nel 71 a.C.. I Romani, una volta soffocata nel sangue la ribellione, crocifissero i 6000 schiavi ribelli ai lati della via Appia nel tratto fra Roma e Capua, come monito per gli altri schiavi presenti sul territorio.
Adesso però è giunto il momento di abbandonare la storia per andare alla scoperta di questo percorso che non ti aspetti dai Castelli al Circo Massimo.

Tre tappe per attraversare secoli e secoli di storia sulla Via Appia

Il percorso, che attraversa il Parco Regionale dell’Appia Antica, si sviluppa tutto sull’antico tracciato della via Appia, restaurato e nuovamente valorizzato a partire dal XIX secolo con i restauri curati dal Luigi Canina. L’itinerario consigliato si struttura in tre tappe:
1. Da Frattocchie/Santa Maria delle Mole al Mausoleo di Casal Rotondo
2. Dal Mausoleo di Casal Rotondo alla Tomba di Cecilia Metella
3. Dalla Tomba di Cecilia Metella a Porta Capena
Se è vero che il punto di partenza dell’antica via era Roma, farla in senso inverso è il miglior modo per scoprire questa parte della Capitale metro dopo metro, a mano a mano che ci si spinge dalla periferia verso il centro e restarne letteralmente sbalorditi.

Prima tappa: via dalla campagna alla volta dell’Urbe

Punto di partenza è nella località di Frattocchie, dove il percorso storico della via si perde inesorabilmente all’interno dell’Appia Nuova. Risalendo il corso in direzione di Roma, all’altezza dell’XI miglio, incontrerete la Torre Secchi, il primo dei numerosi punti di interesse disseminati lungo il tracciato, costruzione di epoca moderna costruita sul basamento di un antico sepolcro risalente all’epoca del primo impero. Attraverso il lunghissimo rettilineo dell’Appia, calpestando lo stesso suolo che i calcavano gli antichi, si potranno ammirare moltissimi monumenti di epoca romana, riconducibili a diverse epoche: le tabernae, il mausoleo circolare “La Mola”, il sepolcro a croce greca, la tomba dell’imperatore Gallieno, la tomba a edicola e il sepolcro a torre sono solo alcuni dei numerosissimi siti che andrete a visitare. Molti di essi sono sepolcri di origine imperiale e tardo repubblicana. Era costume dei più abbienti e dei nobili farsi seppellire ai lati delle più importanti vie consolari.

La seconda tappa inizia a entrare nel cuore della Roma antica

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Se la prima tappa è servita a sciogliere il ghiaccio, nella seconda proseguirete questo vero e proprio viaggio nel tempo. Al VI miglio si incontrerà subito il mausoleo detto di Casal rotondo, una struttura sepolcrale della prima età augustea. Risalendo, non molto distante, sarà invece possibile ammirare le rovine di un antico impianto termale; questo tipo di strutture erano particolarmente diffuse nella Roma dei Cesari in quanto frequentemente utilizzate dai romani delle caste abbienti. L’imponente complesso della villa dei Quintili fa bella mostra di se ai margini della via; proseguendo oltre sarà un continuo susseguirsi di monumenti affascinanti ed evocativi, che vi proietteranno, come per magia, nel degli antichi romani.

Lungo questo cammino intriso di una storia gloriosa, giungerete, quasi al termine della seconda tappa, nel complesso di Capo Bove, una lussuosa villa costruita negli anni Cinquanta. Sotto i suoi pavimenti gli archeologi hanno rinvenuto numerosi resti di edifici del II secolo d.C. e per questo la Soprintendenza romana ha posto il vincolo sull’edificio.

Con la terza tappa si entra nel cuore di Roma, sino al Circo Massimo

La terza e ultima tappa conduce fino al Circo Massimo, cuore della Roma degli imperatori. A mano a mano che ci si addentra nell’Urbe, i monumenti diventano via via sempre più importanti e i sepolcri lasciano il passo alle chiese e agli imponenti complessi imperiali. Dopo la chiesa di San Nicola, di cui oggi restano solo i muri perimetrali, sarà la volta dell’imponente mausoleo di Cecilia Metella, della prima età augustea, e del Castello Caetani, risalente agli inizi del XIV secolo, fusi in un abbraccio lungo ben sette secoli.

Il complesso di Massenzio è un altro pezzo della storia di Roma che non può non essere visitato; costruito per volere dell’imperatore Massenzio, poi sconfitto da Costantino, agli inizi del IV secolo d.C., gli imponenti ruderi lasciano ancora intuire l’originario splendore del compendio. Non avrete difficoltà, infatti, a immaginare il lusso che doveva certamente caratterizzare la faraonica costruzione.

In un continuo susseguirsi di chiese, famosi sepolcri, catacombe e cappelle, raggiungerete il complesso delle terme di Caracalla, quasi alla fine di questo entusiasmante percorso. Il complesso fu costruito, molto probabilmente, per volere dell’imperatore Settimio Severo ma entrò in funzione più tardi, durante il regno dell’imperatore Marco Aurelio. Era ben noto già durante l’antichità come una delle sette meraviglie di Roma, grazie al lusso e alle opere magnifiche che lo adornavano. Vi lascerete alle spalle l’imponente complesso per raggiungere Porta Capena, a ridosso delle antiche mura severiane, arcaico punto di accesso al centro della Capitale e punto di arrivo di questo magnifico tour fra i Castelli e il Circo Massimo.

Leonardo Anchesi
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