Un ambiente incontaminato e unico per un percorso avventuroso ed incredibile, il Selvaggio Blu. Andiamo nella Sardegna orientale per il trekking più impegnativo d’Italia, tra mare e falesie, fiumi e grotte, cale e macchia mediterranea. È considerato tra i più belli ed originali al mondo. Il Selvaggio Blu si trova lungo il Supramonte di Baunei, nella Sardegna orientale.
Se cercate un itinerario che vi faccia staccare la spina questo è proprio quello che fa per voi. Diversi giorni di totale isolamento dalla frenesia quotidiana sospesi tra il mare sardo e le sue cale, tra montagne con boschi secolari e panorami mozzafiato. Qui passeggerete lungo antichi sentieri percorsi da carbonai e pastori. Impervi viottoli, antiche mulattiere e ingegnose scale renderanno ancora più avvincente questo percorso.
Per la prima tappa si va da Pedra Longa a Cuile De Us piggius. Il tempo di percorrenza è dalle 3 alle 4 ore per un tragitto di 12 km ed un dislivello di 800 metri. Nessuna difficoltà tecnica. Tappa non molto impegnativa.
La seconda tappa invece va da Cuile De Us piggius a Porto Quau. Vi aspettano ben 6 ore di cammino per un percorso di soli 8 km. Dislivello più lieve, di 120 metri. Anche questa non è una tappa particolarmente impegnativa ma attenzione a qualche difficoltà di orientamento.
La terza tappa parte da Porto Quau a Cala Goloritzè. Lunga tappa di 6/7 ore per percorrere 12 km. Il dislivello si fa nuovamente sentire (650 metri). Percorso non particolarmente impegnativo ma occhio ai sentieri che non sono sempre facilissimi. Molto bello il pernottamento nella meravigliosa Cala Goloritzè.
Per la quarta tappa si riparte da Cala Goloritzè a Grotta del Fico. Tappa molto impegnativa della durata di 6/7 ore percorrendo 13 km. Dislivello considerevole, di circa 700 metri, tra ardue arrampicate che richiedono l’uso delle corde.
La quinta e ultima tappa? Da Grotta del Fico a Cala Sisine. Questa è la tappa dei boschi e delle discese che vi porteranno fino alla cala. Non mancano neanche qui le arrampicate impegnative e molto esposte, dunque attenzione. La tappa si percorre in 6/7 ore per affrontare gli ultimi 16 km del percorso.
Selvaggio Blu
Il Selvaggio Blu nasce tra il 1987 e 1988, su intuizione dei due amici Mario Verin e Peppino Cicalò. L’idea è di unire antichi sentieri per formare un unico e nuovo percorso che valorizzi le bellezze sarde. Un percorso selvaggio che per 40 chilometri si addentra nei posti più impervi della Sardegna, dall’Ogliastra al Golfo di Orosei, addentrandosi nel cuore del Supramonte.
Il blu, invece, richiama, la via del mare che passo dopo passo costeggia incessantemente il tracciato. Qualcosa di spettacolare dunque ma che richiede molta attenzione. Il Selvaggio Blu non è per tutti. Potremmo definirlo come un itinerario “per veri duri”.
Bisogna essere allenati, riuscire a camminare per molte ore al giorno ed essere in grado di affrontare percorsi impegnativi. Serve sapersi arrampicare, saper usare le corde, avere un ottimo senso dell’orientamento. E poi non bisogna dimenticare il giusto equipaggiamento, portare sempre dietro una cartina e la traccia GPS.
La scelta consigliata è di affidarci alle guide locali, persone che mettono a disposizione il loro bagaglio di conoscenze storiche e culturali oltre che la loro professionalità.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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