È possibile che questo castello cambi colore a seconda delle stagioni? Scopri il suo curioso segreto

Antonia Festa  | 01 Dic 2025

I castelli sono un piccolo frammento di tempo che non è scomparso nell’oblio del passato. Il Castello di Celsa non è un’eccezione. Ecco che qui la Via Francigena che porta a Siena e questa meraviglia di ingegneria umana si incontrano, creando un riflesso di emozioni a dir poco intenso. Si tratta di una via secondaria del lunghissimo pellegrinaggio, che nasconde una serie di straordinarie sorprese. E allora entriamo in contatto con questo frammento di tempo che è rimasto per farsi ammirare.

Il Castello di Celsa: una storia affascinante

Le prime sembianze di un castello nascono nel XIII secolo. Inizialmente, era una fortezza cupa che aveva lo scopo di controllare la vallata che guarda Siena. La sua rinascita è da attribuirsi alla volontà della famiglia dei Celsi, intenta a “liberare la casa imprigionata e farla impregnare di sole e di luce“.

Tale citazione viene dalla penna di Shepherd e Jellicoe, che entrarono nel Castello di Celsa negli anni ’20 del ‘900. La  ristrutturazione dell’edificio fu commissionata all’architetto Baldassarre Peruzzi e “ la magia delicata della mano del Peruzzi ha toccato le mura originali, accentuando la loro forza attraverso la leggerezza delle aggiunte in una maniera che è una rivelazione nell’arte di mutare il formale in informale”.

L’architetto Baldassarre Peruzzi cambiò la conformazione del Castello di Celsa in maniera talmente profonda da tramutarlo completamente. La mano di questo maestro si vede nella cappella circolare e nel muro di terrazzamento che presenta delle nicchie degne di nota. Con le modifiche, le forme medievali si rivoluzionano. Il cortile interno assunse la forma trapezoidale e furono creati bellissimi portali ad arco sul meraviglioso giardino all’italiana.

Nel Castello di Celsa vi sono molti ambienti che ci riportano indietro nel tempo. Bisogna, però, ricordare che nel 1554 le truppe dell’imperatore Carlo V devastarono Celsa e il castello passò nelle mani della famiglia De Vecchi di Siena. Alla fine dell’Ottocento, divenne di proprietà di Maria Antinori (figlia di Giuseppe De Vecchi) e del marito, il principe Giuseppe Aldobrandini. Quest’ultimo incaricò l’architetto Mariani di realizzare ulteriori modifiche al castello, come l’apertura delle bifore. Fu la moglie del figlio Clemente Aldobrandini, Luisa von Welczeck, a riportare il giardino e il parco alla loro leggendaria bellezza originale.

Ma perché il castello cambia colore?

La particolarità di questo luogo risiede nella fusione tra genialità umana e natura. In autunno, il Castello di Celsa diventa un luogo di straordinaria e indescrivibile bellezza.

Le piante che si arrampicano sulla struttura non sono più di colore verde fosforescente, ma diventano di un colore rossiccio, arancione e giallo. Stiamo parlando di una particolare specie di vite rampicante, che abbraccia il Castello di Celsa rendendolo un luogo davvero misterioso. Eccola la magia di questo posto: un gigante scrigno che racchiude secoli di storia e giardini meravigliosi. Per questo motivo, ruba sempre il cuore di ogni visitatore. Il parco del castello è visitabile previa prenotazione all’indirizzo info@castellodicelsa.com. Poiché il parco e il castello si estendono su una superficie abbastanza vasta, consigliamo di indossare sneakers comode. Per tutte le informazioni sulle visite guidate, invitiamo a consultare il sito ufficiale della struttura.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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