È la prima città ideale del Rinascimento e ti sorprenderà in ogni suo angolo come tutta la Val d’Orcia

Adriano Bocci  | 16 Apr 2025
Pienza vista dall'alto
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La città “ideale” nata per amore di un Papa, che tutti abbiamo conosciuto, in questa vita o nell’altra. Siamo nella cittadina più famosa della Val d’Orcia, bella quanto conosciuta: Pienza. Dal pensiero di Enea Silvio Piccolomini, Papa Pio II, si è arrivato alla trasformazione del borgo di Corsignano organizzato “in modo razionale” a livello di spazio.

E se volete sapere com’è, beh… Pietre rosa che si scaldano al sole, e… un orto che profuma di erbe il giorno, e di gelsomino la notte. Oltre il cancello c’è un gigantesco pioppo. Fichi, meli, peri… Il terreno, Marco, è nero. Nero come i capelli di mia moglie. Vigne sui declivi a sud, olivi su quelli a nord, cavallini giocano con mio figlio, che vuol essere uno di loro.

Com’è Pienza

I famosi Campi Elisi in Val d'Orcia, Pienza, set del Gladiatore
I famosi Campi Elisi in Val d’Orcia, Pienza, set del Gladiatore

Perché tutto questo? Perché Pienza è la patria dei Campi Elisi e di una parte de Il Gladiatore. Ormai del vecchio borgo rimane giusto la Pieve di Corsignano, che vedremo più avanti. Corsignano è l’antico nome di Pienza, che venne trasformata così in a malapena 4 anni da un architetto, Matteo Gambardelli detto il Rossellino, a fine anni ‘50 del Quattrocento.

Cosa vedere a Pienza? Siamo in piazza. Al corso Rossellino c’è la piazza con due accessi laterali (che danno prospettive diverse). In primis c’è Palazzo Piccolomini di Pienza con una meravigliosa biblioteca, opere e antico mobilio, famoso per il giardino. Al centro di Pienza, davanti al Duomo di Santa Maria Assunta , c’è il Palazzo Comunale (Palazzo Pretorio) fatto sempre dal Rossellino con un grosso loggiato sulla facciata e la sua torre con l’orologio. Oltre loro c’è Palazzo Massaini su una collina, dove andare a degustare il puro local e prendere dell’ottimo Vinsanto da riportare a casa. Andate ovviamente di Chianina, bruschette con l’Aglione e di pici. E in ultimo, ma non ultimo, la cattedrale che sta sulla punta della roccia di Pienza, fatta in travertino e con la pittura di Giovanni di Paolo, Vecchietta e Matteo di Giovanni.

Che Pieve sia patrimonio UNESCO dal ‘96 non sorprende, data l’armonia con cui i palazzi abbracciano la piazza centrale. La città ideale rinascimentale, dopotutto, è nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza, come la descrive Giovanni Pascoli. Un’altra cosa da vedere è sicuramente la Pieve dei Santi Vito e Modesto a Corsignano.

Trekking da Gladiatore

La cattedrale di Pienza
La cattedrale di Pienza

Come già detto, i Campi Elisi si trovano a Pienza e fanno parte di alcune iconiche scene de Il Gladiatore. Bonaparte del trekking che si fa in queste zone, per l’appunto, passa per quelle zone e si fa giri ad anello più o meno larghi, a seconda di cosa vedere. Un consiglio? Se andate specificatamente per vedere i Campi Elisi assicuratevi di vederli poco prima del tramonto, quando sembrano dorati. Unica cosa: la strada non è illuminata, quindi se finite per dovervi accampare, fate attenzione.

Il trekking generalmente spazia da poco meno di una 15na di km fino a quasi una 40na, a seconda di quel che si vuole vedere. Si può partire direttamente da Pienza o dalla chiesetta dove furono battezzati i papi, sulla strada comunale della Pieve di Corsignano (qui su maps) per farsi il Cammino del Gladiatore (qui su maps). Troverete sia i Campi Elisi che la casa del gladiatore, tra panorami grandi e grandiosi, campi coltivati (forse a grano), fiori e cipressi. La prima cosa che troverete sarà sicuramente la vecchia Pieve di Corsignano e fra un campo e l’altro qualche casolare. Non è impegnativo, anzi, è solo un po’ lungo, ma allungate a vostro piacimento: è ben segnalato ma ci sono pochi punti coperti, ergo attenzione alle giornate molto soleggiate.

I segnali della Rete Escursionistica Toscana cominciano già dalla Pieve dei Santi Vito e Modesto a Corsignano (la Pieve di Corsignano, quella di prima). Ha la torre un po’ cilindrica, che ricorda più il torrione di un castello che altro, anche se Pio II (e suo nipote, Pio III) vennero battezzati qui. Proseguendo si arriva alla Cappella della Madonna di Vitaleta (siamo a San Quirico d’Orcia), sul picco di una collina, fra due piccoli filari di cipressi. Lì vicino c’è proprio il Viale dei Cipressi (e San Quirico con la Porta Cappuccini).

Porta a Cappuccini di Pienza
La Porta a Cappuccini di Pienza

Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.



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