
Per parlare di Bressanone si può partire da una celebre massima di José Mourinho, “Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio“. Questo perché chiunque possa pensare di sapere tutto sul Südtirol solo perché ha fatto tante escursioni tra i boschi o le montagne della regione, allora ha capito ben poco di questo splendido territorio. Le meraviglie naturali e paesaggistiche dell’Alto Adige sono ben note a tutti e rappresentano un autentico “tesoro” che le autorità locali proteggono e preservano in maniera quasi maniacale, ma senza conoscere e comprendere la storia del Südtirol non si riuscirà mai a comprendere a pieno l’essenza di questo territorio.
Bressanone così è una delle chiavi per scoprire a fondo l’Alto Adige. Siamo nel cuore della Valle Isarco, poco più a nord-est rispetto a Bolzano e lungo l’A22 che poi dal Brennero porta fino in Austria. Sui libri di storia così si legge che questa città – a oggi conta circa 22.000 abitanti, la terza per popolazione dell’Alto Adige dopo Bolzano e Merano – è stata fondata nel 901, ben tre secoli prima della costituzione della Contea del Tirolo. Cuore della potente diocesi di Bolzano-Bressanone, gran parte della sua bellezza è dovuta proprio alla dominazione ecclesiastica che ha segnato la cittadina dal punto di vista architettonico e monumentale.

Tra trekking e passeggiate, Bressanone è l’ideale per passare una giornata diversa durante le vacanze e scoprire un lato a molti poco noto del Südtirol. Già prima del citato anno 901 esistevano insediamenti dove oggi sorge Bressanone, ma da quel momento la città divenne sede vescovile e uno dei principali centri religiosi e culturali dell’area alpina. Un prestigio però non solo spirituale. Durante il Medioevo i vescovi di Bressanone infatti non furono solo guide spirituali, ma anche potenti signori feudali: il territorio si estendeva fino al Brennero, prosperando in ogni campo.
Dopo secoli di dominazione austriaca la città come tutto l’Alto Adige passò all’Italia dopo la Prima Guerra Mondiale, mantenendo comunque un perfetto bilinguismo. Oggi Bressanone è la città più antica di tutto il Tirolo. Il suo centro storico – con le sue case colorate, le belle facciate e i vicoli stretti – è un autentico gioiello che lascia a bocca aperta i visitatori. Chi arriva per la prima volta fa sempre lo stesso commento “non immaginavo fosse così bella“. Il Duomo di Bressanone è l’attrazione principale del centro storico: la chiesa barocca appare piuttosto semplice, ma l’interno è incredibilmente elaborato. Imperdibile poi è il chiostro interamente affrescato. Ugualmente affascinante è l’Hofburg, l’antica residenza dei vescovi che oggi è un edificio storico che ospita il Museo Diocesano: se ci capitate, non perdetevi il meraviglioso cortile interno.

Tra i tanti momenti dell’anno per visitare Bressanone, l’autunno è uno dei più speciali. Lo scorso anno l’Alto Adige ha fatto registrare qualcosa come oltre 8 milioni di arrivi. Nel periodo d’alta stagione così spesso sono tanti i turisti che decidono di visitare la città affollando il centro storico. Nel periodo autunnale invece c’è meno folla nei luoghi di maggiore interesse storico e architettonico, oltre al fatto che generalmente potrebbe costare qualcosa in meno alloggiare in una delle tante strutture ricettive.
L’autunno però soprattutto tinge di colori caldi la natura circostante e quella urbana. I vigneti e i frutteti che circondano la città assumono mille sfumature di rosso e oro, mentre l’aria fresca di montagna rende piacevoli le passeggiate tra i vicoli del centro storico o lungo il fiume. Se le giornate sono buone si può anche fare qualche escursione nelle vicinanze – importante però è avere le giuste scarpe da trekking -, mentre per sciare ancora è un po’ troppo presto e occorre aspettare l’inverno.

Giornalista pubblicista laureato al D.A.M.S., ama da sempre la montagna e la natura, ma non chiedetegli di prendere una funivia...
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