Siamo in Toscana, tra aria di mare, profumo intenso di pini marittimi e un’atmosfera che sussurra: relax…e se pensiamo al relax ci viene presto in mente il nostro spirito esploratore, ed ecco che salpiamo alla scoperta delle tre cascate più belle della Toscana.
Eccoci nelle Apuane, per arrivare alla Cascata dell’Acquapendente; quest’ultima viene data alla luce da un ramo del canale Deglio che salta ad originare la cascata. Il canale Deglio è un affluente del Canale Versilia (il quale deriva dal fiume Vezza). La roccia sulla quale scivola delicatamente l’acqua è molto ricca di materiali di origine ferrosa, il che permette al sole di giocare con i propri riflessi, che prendono una sfumatura rossiccia.
La cascata è alta circa una ventina di metri ed è ammirabile nei periodi piovosi. Si raggiunge tramite un sentiero molto ben segnalato (anche se non numerato) che ha origine dal paese di Pruno (468 m). Dal parcheggio, il sentiero 122 porterà successivamente ad un sentiero giallo non numerato per la Fania che seguiremo passando per Collemezzana, Colle dell’Orzale per poi tornare a Pruno e deviare per la cascata. Erano una volta presenti delle pozze in cui si poteva fare il bagno, ma la catastrofica alluvione del 1996 le ha trasformate in un deposito di detriti.
Eccoci ora a Colle Val d’Elsa, all’interno del Sentierelsa, un itinerario che vede il suo principio a Gaggiano di Colle di Val d’Elsa. A sud dell’abitato, dal ponte di San Marziale, dopo soli 200 metri ci troviamo davanti alla cascata del Diborrato. Si può lasciare l’auto nei parcheggi gratuiti del campo sportivo di San Marziale. La cascata effettua un salto di 15 metri di altezza, con una profondità di più di 10 metri.
Questa piccola ma suggestiva cascata è il risultato di un tuffo del fiume dell’Elsa. È anche denominata “tonfo del carro armato” poiché una leggenda racconta che un carro armato sia caduto dalla cascata precipitando sul fondo del fiume. A causa di questa leggenda negli anni ’30 e ’40 i ragazzi si tuffavano dalla cascata per dimostrare il proprio coraggio.
Ultima ma non ultima. Siamo nel Mugello, e per raggiungere la cascata del Rio Rovigo ci tuffiamo a picco nella natura più selvaggia ed incontaminata percorrendo la val d’Inferno. Partendo da Badia Moscheta (600 m) il percorso ha una lunghezza di 14 km e, pur richiedendo attrezzatura adeguata, come le scarpe da trekking, ha un livello di media difficoltà. Il dislivello è di 750 md.
Arrivati finalmente ai piedi della cascata troviamo una profonda piscina naturale di acqua fresca ed estremamente pulita ove ci possiamo lanciare per l’esperienza di un bagno molto rinfrescante con una cornice di imponenti alberi dei quali possiamo quasi sentire il respiro.
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Sono Alessio Gabrielli, ho 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Tor vergata. Sto proseguendo gli studi presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo.
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