Il Laghetto di San Benedetto nel comune di Subiaco è una delle destinazioni naturalistiche top del Lazio. Soprannominato i Caraibi di Roma, l’area verde dista solamente 70 chilometri dalla capitale e rappresenta una meta ideale per fughe dalla città o dalla calura estiva.
Destinazione amata anche dagli appassionati di trekking, in questo articolo vogliamo suggerirvi un itinerario adatto a tutti per godere a pieno delle meraviglie naturalistiche del Laghetto.
Il Laghetto di San Benedetto è facilmente raggiungibile dal rinomato Monastero di Santa Scolastica, una delle attrazioni principali di Subiaco, e si trova all’interno del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, lungo la strada che scende costeggiando il fiume. Qui l’Aniene si getta da un precipizio di moderata altitudine, dando origine ad una vera e propria piscina naturale dalle acque cristalline.
Il Laghetto è inoltre in prossimità della Villa di Nerone. L’imperatore romano fece infatti costruire una residenza in questa zona, di cui oggi sopravvivono solo pochi resti, con tanto di tre laghetti artificiali per pescare. Sembrerebbe che proprio questo piccolo specchio d’acqua fosse il suo preferito, oltre ad essere l’unico ancora conservato.
L’itinerario parte da Subiaco. Qui prendete la strada per Jenne e superati i ruderi della Villa di Nerone, svoltate a destra nella piccola strada in discesa. Dopo circa quattrocento metri arriverete al bivio per i monasteri di San Benedetto e di Santa Scolastica, svoltate a destra e parcheggiate l’automobile nello spiazzo che vi si aprirà dinnanzi.
Partendo a piedi dalla Chiesetta di San Michele, dovete seguire il percorso segnalato come ST2 e lungo circa 2 km. Il sentiero in discesa arriva fino al fiume. Lo scrosciare dell’acqua anticipa la visione del laghetto, ma una volta superato un ponte in legno che oltrepassa l’Aniene. Altri 100 metri per risalire il fiume e sarete finalmente arrivati al laghetto. Una splendida cascatella alimenta il bucolico specchio d’acqua in una gola ai piedi del Monastero benedettino del Sacro Speco.
Proseguendo il sentiero sterrato, tra tratti ombrosi e punti esposti al sole, potrete giungere alla “Mole Vecchia”: un mulino dell’XI secolo edificato dai monaci benedettini. Qui si trova anche l’ultima area pic-nic attrezzata. Inoltrandosi ancora lungo questa strada sterrata, incorrete in una nuova sorgente caratterizzata da zampilli e rivoli: la cosiddetta “Fonte dei Cardellini“. Tornando sui vostri passi lungo l’Aniene, potete scoprire un’altra chicca: la Fonte delle Tartare. Da qui tornate indietro fino al parcheggio dove avrete lasciato al vostra automobile.
Scoprite anche il Cammino di San Benedetto da Norcia a Montecassino.
Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor
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