Anche l’Italia ha le sue piramidi: scopriamole in questo bellissimo trekking a due passi da Lecco

Maria Bolettieri  | 25 Apr 2024
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Situate a mezz’ora da Lecco, queste meravigliose alture sembrano essere state quasi plasmate dagli antichi popoli Egizi: scopriamo le Piramidi di Montevecchia in un fantastico trekking!
L’Italia, famosa per i suoi monumenti e i paesaggi spettacolari, riserva numerose sorprese che ci fanno fare un vero e proprio tuffo nel passato.
Un’attrattiva naturale davvero unica, numerosi trekker e studiosi giungono qui richiamati dal suo fascino suggestivo e dall’interesse geologico. Circondate da un bellissimo panorama con sentieri immersi nel verde, permettono agli escursionisti di passeggiare alla loro scoperta, godendo di viste mozzafiato sulla natura della campagna lombarda. Esploriamole insieme!

Piramidi di Montevecchia: alla scoperta di un antico passato

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Panorama del Parco Regionale di Montevecchia
Siamo in provincia di Lecco, a nord della Pianura Padana, nei comuni di La Valletta Brianza e Rovagnate tra la Valle del Curone e la Valle Santa Croce.
A far da sfondo vi è il bellissimo Parco Regionale di Montevecchia. In un territorio di circa 2.360 ettari, le colline terrazzate si alternano alla lussureggiante vegetazione. Le verdi alture sono costituite da roccia sedimentaria plasmatasi in differenti epoche geologiche. È proprio in questo contesto che si collocano le 3 straordinarie Piramidi di Montevecchia! Divenute ormai simbolo locale del parco, nel corso della storia sono state oggetto di svariate leggende e narrazioni che ne hanno aumentato l’incredibile fascino. Inoltre, sono state approfonditamente studiate da scienziati, archeologi e architetti per comprendere al meglio i processi che hanno portato alla loro formazione. Di certo all’architetto Vincenzo di Gregorio va il merito di averle portate alla luce nel 2001.
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Terrazzamenti delle Piramidi di Montevecchia
La domanda che sorge spontanea è “Sono state costruite dall’uomo o modellate dalla natura?”. Il verde che le ricopre dà l’impressione di farle sembrare delle formazioni naturali, ma grazie all’osservazione satellitare della zona a opera dell’archeoastronomo Adriano Gaspani sono risultate opera dell’ingegno umano! La disposizione a gradoni, le pendenze e le angolazioni hanno infatti evidenziato il carattere artificiale delle Piramidi di Montevecchia. La testimonianza è data anche dalla dislocazione in relazione alla Costellazione di Orione, che paragonata alle piramidi di Giza, ne ha confermato l’orientamento. La scoperta fatta è anche di natura archeologica per via del ritrovamento di un menhir probabilmente di origine celtica usato come punto di osservazione astronomica. Queste costruzioni sarebbero addirittura più antiche delle piramidi egiziane di Saqqara di ben 600 anni. Quale miglior modo per ammirarle se non in uno splendido trekking a due passi da Lecco!

Trekking nel Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone: tra storia e natura a mezz’ora da Lecco

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Piramide detta “Collina dei cipressi”
Raggiungere le Piramidi di Montevecchia è facile. Se arrivate da Lecco impiegherete circa mezz’ora. Potete lasciare l’auto nel parcheggio municipale e incamminarvi nella bellissima campagna lombarda che caratterizza il parco della Valle del Curone.
Tra le vigne e i fitti boschi che dominano il paesaggio, giungerete quindi alla prima delle piramidi. Nota anche come Collina dei cipressi, è la più piccola venendo da sud. La seconda piramide, il Belvedere Cereda, è posta al centro. Sarebbe proprio il luogo del ritrovamento del monolite lungo 6 metri e mezzo, che avrebbe dato fondamento alle teorie dell’architetto di Gregorio sull’uso astronomico del terrazzamento da parte degli antichi celti. Avvolta da un fitto querceto, a circa 200 metri in linea d’aria si trova l’ultima delle 3 piramidi, giunti qui potrete dire di aver viaggiato indietro nel tempo al 3230 a.C.!
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Santuario della Beata Vergine del Carmelo
Cosa vedere nelle vicinanze? Prima di tornare al parcheggio di certo meritano una visita, anche dall’esterno, il Palazzo Archinti Vittadini con la sua facciata color arancio e la meravigliosa Villa Panigarola Agnesi risalenti entrambi al XVIII secolo.
Ma ciò che più vi sorprenderà è la ripida “scala santa” che vi conduce al panoramico Santuario della Beata Vergine del Carmelo. Sebbene l’affresco di Sant’Antonio da Padova rechi l’anno 1697, una prima costruzione dell’edificio risalirebbe addirittura al XIII secolo. Per arrivare alla sommità dovrete affrontare ben 180 gradini, ma il paesaggio che la avvolge renderà meno dura la fatica.
In cerca di altri trekking in provincia di Lecco? Scopri il sentiero che ti porta al Castello dell’Innominato!

Maria Bolettieri
Maria Bolettieri

Lucana di nascita e nomade per vocazione, ama viaggiare a 360°. Da sempre affascinata dalla scrittura e dal mondo del turismo, ha realizzato itinerari e audioguide per diversi Tour Operator, agenzie di viaggio e musei. Come web editor racconta le sue passioni (Travel, Food e DIY) collaborando con blog a tema. Dal trekking urbano alle passeggiate nella natura, è sempre un buon momento per godere della bellezza che ci circonda e trasmetterla con le parole.



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