Ai piedi delle Piccole Dolomiti c’è un’affascinante percorso da scoprire sia con i piedi che con gli occhi: passerai al cospetto di veri e propri giganti

Adriano Bocci  | 30 Apr 2024
Recoaro Terme - Sentiero dei Grandi Alberi - Wikimedia Michela183

GoodTrekkers, vi piace la calma? Il silenzio? La pace dei sensi? Se vi trovate nei pressi di Recoaro, ai piedi delle Piccole Dolomiti, c’è un sentiero di tutto rispetto che guarda dal basso tanti giganti silenziosi: il Sentiero dei Grandi Alberi, che finisce a Cesare Battisti.

Siamo sull’altopiano delle Montagnole, nelle Prealpi Vicentine, immersi nel verde e nella quiete. L’inverno è ormai passato ed è giunta la primavera: le giornate si allungano, il sole splende e le vacche pascolano. Restate con noi (sul percorso 120) e preparate gli zaini per farvi una delle zone più ricche di alberi di tutto il Vicentino.

Una scelta non proprio obbligata

Recoaro Terme - Sentiero dei Grandi Alberi - partenza Case Asnicar - Wikimedia - Maurizio Moro5153
Le case Asnicar. Maurizio Moro5153, wikimedia

Prima le cose importanti: siamo in zona Recoaro, a 1000 metri sul livello del mare, a Recoaro Mille vicino la Trattoria La Gabiola (qui su Maps). Comunque, dopo un centinaio di metri (asfaltati) potete fare una piccola deviazione per la borgata delle Case Asnicar, quelle caratteristiche della valle. Queste case hanno i tetti a falda spiovente, coperti di paglia. O almeno così era in passato: di recente sono stati sostituiti con la lamiera.

Non appena fate diciamo qualche metro, tornati sul sentiero vi troverete a un bivio. Emozionevole, vero? In realtà la scelta è semplice: alla vostra destra i passeggiatori troveranno il percorso semplificato, sui 250 metri di dislivello. Alla vostra sinistra i gentili passeggeri troveranno il percorso non semplificato, ma che comunque ha un dislivello di 425 metri che è tutto tranne che ripido.

Recoaro Terme - Sentiero dei Grandi Alberi - Wikimedia Michela183
Michela 183, wikimedia

Ci sono sui 10 km e 200 metri di camminata, per il percorso semplice; rimane comunque un sentiero turistico. Il percorso panoramico, ad ogni modo, poi finisce per ricongiungersi con quello di default. Prendete, ovviamente, il sentiero turistico, quello che fiancheggia i piedi del monte Anghebe. Come già anticipato nell’introduzione, ci riferiamo al percorso 120 e che finisce al Rifugio Cesare Battisti (questo qui) che dura sulle 3 ore – 3 ore e mezzo.

Per tutto il percorso potrete godervi il gruppo del Carega, la Valle dell’Agno e la Catena delle Tre Croci, ma non solo. Se vedete dei grandi alberi, e ne vedrete a bizzeffe, fategli una foto. Se beccate delle grandi vacche che pascolano fategli una carezza o due. Siete ai piedi delle Piccole Dolomiti, dove oltre al verde (e alle vacche che pascolano) regnano pace e tranquillità.

Malga Morando, laghetto Xea del Risso e Cesare Battisti

 

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Dopo 4 km e mezzo (a 4.3 km in effetti) sul Sentiero dei Grandi Alberi vi potrete fermare alla Malga Morando, a 1105 metri s.l.m. Poco prima della malga troverete anche una ghiacciaia, e se la scambiate per una casa degli Hobbit non vi dò torto. La usavano alla Malga per tenere il cibo al fresco. Dopo la malga c’è una stradina vicino alle pozze d’alpeggio, che si fa prati e boschi dove dovete assolutamente fare delle foto.

Questo percorsino porta fino alla malga di Podeme; qui c’è un sentiero non segnalato che porta ad un laghetto chiamato erroneamente Creme (che in realtà si chiama Xea Del Risso). Siete a 1050 metri sul livello del mare, per adesso; il laghetto è una zona di pesca regolamentata, se vi interessa. Tirando dritto sul Sentiero dei Grandi Alberi si arriva a Malga Pace e Malga Rove, continuando su un sentiero in mezzo al bosco.

 

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Qui, bivio numero due. Anche qui, scelta di prima, ma prendete quello panoramico con l’unica salita ripida più in alto che porta fino al rifugio, passando sulla ghiaia e su un bosco di pino mugo. Siete nella parte finale del Sentiero dei Grandi Alberi.

Il sentiero più easy invece sta a valle, che poi riporta su, andando oltre ad alcuni tratti franosi, franabili, friabili, in cui non potete né scendere e né salire. Arrivati a Cesare Battisti alla Gazza (qui), potete riposare. Nota di riguardo: il rifugio è una bellissima baita. A seconda di quando andate (e arrivate) la baita potrebbe essere quasi una vera protagonista… oppure lo sfondo di una foto piena di persona. In sintesi, potreste trovare il pienone. Portatevi qualche barretta proteica, che non si sa mai.

Poi tornate indietro con lo stesso percorso dell’andata, o meglio, fatevi le alternative. E anche un po’ di vin brulè o una cioccolata calda. E comunque, vicino a Cesare Battisti c’è un percorso secondario che con una trincea della Grande Guerra.

Se non siete nei dintorni

Se non avete modo di arrivare fino a Recoaro, prendetevi 20 minuti e prendete le cuffiette per farvi comunque un giro.

Adriano Bocci
Adriano Bocci


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