A pochi passi dal Parco Nazionale del Gran Sasso si trova un lago dalla forma particolare da cui intraprendere numerosi percorsi e avventure

Leonardo Anchesi  | 31 Mar 2024
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Dalla forma bizzarra, che sembra quasi ricordare una lettera “V”, non lontano dal Parco Nazionale del Gran Sasso c’è un grande lago artificiale che prende il nome di lago di Campotosto, da uno dei paesi che si affacciano sulle sue sponde. Nato sfruttando la sede di un antico bacino lacustre di origine glaciale, l’attuale invaso artificiale è nato tra gli anni ’30 e ’40 del XX secolo per il funzionamento delle centrali idroelettriche delle valli del Vomano. Cessata questa esigenza industriale, oggi l’area dell’invaso è il luogo ideale dove passare una giornata diversa dal solito, lontano dalla città e immersi nella natura più pura e incontaminata. Diventa pressoché obbligatorio per noi amanti del trekking prendere in considerazione una delle numerose escursioni che il lago di Campotosto vi può offrire, con l’aggiunta di poter raggiungere rapidamente anche il Parco del Gran Sasso. Vediamo in dettaglio cosa ci propone questo magnifico lago.

1 Anello del Coppo e delle Pianocche

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Cominciamo quindi la nostra esplorazione dell’area adiacente al lago con qualcosa di particolarmente facile. Dal nome particolarmente invitante, questo giro ad anello è veramente facile e adatto a tutti. Quindi prendetelo seriamente in considerazione qualora foste escursionisti alle prime armi oppure qualora non voleste impegnarvi più di tanto. Si parte poco più a sud-est rispetto a Campotosto e si imbocca subito il sentiero che risale il pendio dentro il bosco, in direzione opposta alla riva del lago. La pendenza non è particolarmente marcata ma comunque si fa sentire; ergo, non forzate l’andatura altrimenti rischiate di rimanere senza fiato. Una volta passati nei pressi dell’hotel abbandonato, la salita si farà un pizzico più dura per circa 15 minuti per  poi tornare dolce e condurvi fino al Coppo, il punto più alto del giro.

La discesa è comoda e senza particolari difficoltà e vi regalerà scorci sul lago di Campotosto, degni di essere immortalati e lasciati ai posteri.

2 Da Poggio Cancelli a Campotosto, facendo il giro largo


Perché noi la strada più breve di solito non ci piace. E quindi faremo un giro un pochino più impegnativo, già dedicato a chi ha già un po’ di allenamento sulle spalle. Vi fornisco qualche numero giusto per darvi qualche indicazione in più: 4 ore di percorrenza, quasi 14 km, il tutto condito con 290 m di dislivello che, tutto sommato, è il dato più confortante. Partiremo quindi dal borgo di Poggio Cancelli per puntare diretti a nord. Mezz’oretta di tranquillità e poi la salita si scatena per circa mezz’ora (o poco più) per portarvi nel punto più alto, appena sotto la cima del Monte Coculle. Da qui inizia la parte più bella: un lungo anello che vi riporterà al punto di partenza che, molto gradualmente, scende dai monti sino alle rive del lago, lasciando riposo alle gambe e al fiato.


Passerete anche da Campotosto, il paese da cui il lago trae il nome; qui potrete fare una pausa lunga, dedicandovi alla visita del borgo, prima di intraprendere l’ultimo tratto che, tutto lungo il litorale lacustre, vi condurrà al punto di arrivo.

3 Salita al Monte Mascioni

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Concludiamo in bellezza con un’ascensione vera e propria nei pressi del lago. Ma non spaventatevi: si tratta sempre di un’escursione semplice, seppur sia comunque necessario essere discretamente allenati per poterla affrontare. La salita la Monte Mascioni, difatti, non presenta particolari difficolta; tuttavia il dislivello, circa 360 m sui 14,3 km di percorso, è tutto concentrato nei 2 km che precedono la cima della montagna. Quindi, in quel punto, sarà necessario dosare bene le energie, per far sì di non  terminarle anzitempo. Si parte dal paese di Mascioni per andare a nord-est; un lungo giro panoramico tutto sulle sponde del lago precede l’attacco alla vetta.

Le prime due ore sono, quindi, tutte in quota, senza particolari strappi, poi inizia il bello (vedi riga sopra). Dopo una lunga pausa riposante in vetta, iniziate la discesa con calma, perché la pendenza, anche qui, si sviluppa tutta in poco tempo. Quindi, leggeri sulle gambe e godetevi il panorama; vedrete che il lago di Campotosto vi rimarrà nel cuore. Ah, quasi dimenticavo, Buona Pasqua a tutti voi, lettori, ma soprattutto amici di GoodTrekking!

Credit foto:
Campotosto – Wikipedia
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Leonardo Anchesi
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