A piedi nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, da Corleto Monforte alla Grotta di San Michele Arcangelo

GoodTrekking  | 23 Lug 2024

Gusto e Natura del Cilento è il tour che attraversa il cuore e i fianchi di un inestimabile patrimonio UNESCO, quello del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in cui natura, cultura e cibo convivono in grande armonia. L’itinerario, organizzato con il contributo dell’ARETUR – Agenzia Regionale Campania Turismo –, e sostenuto da Confagricoltura Salerno, da anni attiva nella promozione e nel rilancio delle realtà locali, ha toccato i punti più identitari di questo prezioso territorio: bellezze paesaggistiche, luoghi di culto, prodotti tipici.

Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è un territorio ricco di meraviglie naturali, storiche e culturali. Esteso per oltre 180.000 ettari, è il secondo parco nazionale italiano per dimensioni e rappresenta un vero e proprio scrigno di biodiversità e tradizioni secolari. Al suo interno, borghi pittoreschi come Corleto Monforte e Ottati offrono ai visitatori un mix unico di esperienze: dalle prelibatezze gastronomiche alle testimonianze storiche, passando per itinerari naturalistici di rara bellezza. Uno dei percorsi più affascinanti è quello che, partendo da Corleto Monforte, conduce alla vetta del monte Panormo, passando per la mistica Grotta di San Michele Arcangelo, un luogo sacro avvolto nel mistero e nella leggenda. In questo articolo, vi accompagneremo in un viaggio dettagliato attraverso sentieri immersi nella natura incontaminata, ponti romani e boschi secolari, fino a raggiungere panorami che abbracciano l’intero panorama appenninico.

Corleto Monforte: un borgo tra storia e sapori

Situato a circa 600 metri sul livello del mare, Corleto Monforte è un antico borgo che affonda le sue radici in epoche remote. Le strette viuzze lastricate, le case in pietra e le chiese medievali raccontano storie di un passato ricco di cultura e tradizione. Passeggiando per il centro storico, è possibile ammirare la Chiesa Madre di San Teodoro e il Museo Naturalistico degli Alburni, che ospita una vasta collezione di fauna locale. Ma Corleto Monforte non è solo storia: la sua tradizione gastronomica offre piatti tipici come i fusilli al ragù di cinghiale e formaggi stagionati, delizie che rendono ogni sosta un’esperienza culinaria indimenticabile.

Verso la sorgente dell’Auso e il Ponte Romano a schiena d’asino

Lasciando il borgo, si apre un mondo fatto di natura selvaggia e paesaggi mozzafiato. Uno dei primi luoghi da visitare è la sorgente dell’Auso, un’oasi naturale dove l’acqua cristallina sgorga tra le rocce calcaree, creando piccoli ruscelli che alimentano la flora e la fauna locali. Questo luogo incantato è ideale per una pausa rinfrescante, immersi nel silenzio della natura interrotto solo dal suono dell’acqua.

Proseguendo il cammino, si incontra il Ponte Romano a schiena d’asino, un capolavoro di ingegneria antica che un tempo collegava Ottati con Sant’Angelo a Fasanella. Questo ponte, con la sua caratteristica forma arcuata, testimonia l’importanza storica della regione come crocevia di civiltà e culture diverse. Attraversarlo è come fare un salto indietro nel tempo, ripercorrendo le orme di antichi viaggiatori e mercanti.

Il Rifugio Panormo: porta d’accesso alle alte vette

Per gli amanti del trekking, la vera avventura inizia dirigendosi verso il Rifugio Panormo. Dal centro di Corleto Monforte, si percorrono circa dieci chilometri in direzione di Campo dei Farina, preferibilmente in auto per risparmiare energie. Situato a un’altitudine di 1326 metri, il Rifugio Panormo è immerso in un maestoso bosco di faggi che offre un clima fresco anche durante le calde giornate estive. Il rifugio non è solo un punto di ristoro ma anche un luogo dove assaporare piatti iconici della tradizione cilentana, come la “ciambotta” (una zuppa di verdure) e la carne alla brace, preparati con ingredienti locali di alta qualità.

Ed è proprio dal rifugio che si parte per raggiungere la cima più alta dell’intera catena degli Alburni, la vetta del Monte Panormo. Procedendo sul versante est dalla zona dei Campo dei Farina, immerso in una faggeta che si estende a perdita d’occhio e si alterna con un suggestivo tracciato di pietrisco, si arriverà alla località nota come Lauro Fuso. Da lì, una volta attraversato il Varco dei Cavalieri, fra sterrati e sentieri più rocciosi, si giungerà fino alla cima più alta del Panormo. Vi trovate infatti a 1742 metri d’altitudine. La vista di cui si può godere abbraccia i Monti Lattari, verso la costiera amalfitana e sorrentina, i Picentini e, infine, l’Appennino Lucano..

La Grotta di San Michele Arcangelo: tra sacro e profano

La Grotta di San Michele Arcangelo è un luogo carico di spiritualità e fascino. Secondo la leggenda, qui apparve l’Arcangelo Michele, rendendo la grotta meta di pellegrinaggi fin dal Medioevo. All’interno, stalattiti e stalagmiti creano un’atmosfera mistica, amplificata dalla luce delle candele e dal silenzio che avvolge l’ambiente. La grotta ospita anche un altare e alcune statue dedicate al santo, testimonianze della devozione popolare che persiste ancora oggi. Ogni anno, il 29 settembre, si celebra una messa solenne che richiama fedeli da tutta la regione.

Una volta visitata la grotta, vale la pena proseguire l’escursione fino alle alture circostanti. Da questi punti panoramici, la vista è semplicemente spettacolare: si possono ammirare i Monti Lattari, che si estendono verso la costiera amalfitana e sorrentina, i Monti Picentini e, nelle giornate più limpide, l’Appennino Lucano. Il paesaggio è un mosaico di montagne, valli e borghi che si stagliano all’orizzonte, offrendo un senso di libertà e di connessione profonda con la natura.

Consigli utili per l’escursione

Per affrontare al meglio questo itinerario, è fondamentale equipaggiarsi adeguatamente. Si consiglia di indossare scarponi da trekking con una buona aderenza, abbigliamento a strati per adattarsi alle variazioni climatiche e di portare con sé una giacca impermeabile. Non dimenticate acqua in abbondanza, snack energetici come frutta secca o barrette ai cereali e una mappa del percorso. È preferibile partire al mattino presto per godere delle ore più fresche e avere il tempo necessario per eventuali pause lungo il tragitto. Inoltre, informate sempre qualcuno sul vostro itinerario e sull’orario previsto di rientro.

Durante l’escursione, avrete l’opportunità di immergervi in un ambiente naturale ricchissimo. Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ospita una varietà di specie vegetali e animali protette. Tra le piante, oltre ai faggi, si possono trovare aceri, lecci e piante aromatiche come il timo e la lavanda. La fauna è altrettanto diversificata: oltre ai già citati lupi e volpi, è possibile avvistare il gatto selvatico, la martora e numerose specie di uccelli. Rispettare l’ambiente è fondamentale: evitate di lasciare rifiuti e mantenete un comportamento discreto per non disturbare gli animali.

L’escursione da Corleto Monforte alla vetta del monte Panormo è un’esperienza che va oltre il semplice trekking. È un viaggio nell’anima del Cilento, un territorio che sa offrire emozioni uniche attraverso la sua natura incontaminata, la sua storia millenaria e le sue tradizioni vivaci. Che siate appassionati di montagna, amanti della storia o semplicemente in cerca di un’esperienza autentica, questo percorso saprà regalarvi momenti indimenticabili. Non resta che preparare lo zaino e partire alla scoperta di uno dei luoghi più affascinanti del sud Italia.

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