A picco sul Lago di Garda c’è un sentiero scavato nella roccia! Il magico tunnel dei contrabbandieri

Antonia Festa  | 22 Ott 2025

Le avventure che viviamo tramite il trekking lasciano un segno profondo…ma ci fu un tempo in cui le avventure potevano determinare un destino, come quello dei contrabbandieri che occupavano il lago di Garda. Al fine di aggirare la legge, infatti, scavarono un tunnel, oggi noto come “il sentiero dei contrabbandieri“, dal quale controllavano il traffico di tabacco tra il Regno d’Italia e l’Impero Asburgico. Scopriamo insieme questo spettacolare luogo storico sul lago di Garda.

Il percorso dei contrabbandieri sul lago di Garda

Scheda tecnica

  • Tempo di percorrenza: 4-5 ore
  • Distanza: 6 km
  • Dislivello: 600 m
  • Difficoltà: sentiero alpinismo
  • Segnavia percorso: Regina Mundi, sentiero tracciolino, segnavia Pregasina
  • Periodo adatto: primavera e autunno
  • Dove parcheggiare: Pregasina

Itinerario di andata

Per arrivare al nostro punto di partenza, dal lago di Garda dovremo prendere la SS 240 verso il lago di Ledro e svoltare a sinistra verso Pregasina. Percorreremo una lunga galleria, alla fine della quale si trova una statua della Madonna, proprio su un punto panoramico meraviglioso. Subito dopo c’è un parcheggio dove lasciare l’auto. A questo punto, sarà possibile iniziare il sentiero dei contrabbandieri vero e proprio. L’avventura parte da un sentiero che, dal punto panoramico, porta verso il lago. Arriveremo su una vecchia strada ormai chiusa al traffico, percorrendo alcuni tornanti, tramite il sentiero denominato “tracciolino“. Cammineremo per circa 10 minuti e utilizzeremo un’attrezzatura da alpinismo che ci sarà fornita da una guida (è preferibile prenotare in anticipo una visita guidata). La prima parte del sentiero è caratterizzata da delle reti che proteggono la strada e sarà necessario tenersi attentamente ai cavi metallici. Alla fine di questo primo tragitto, ci sarà una leggera crepa che dovremo superare con una spaccata. Una scala a pioli ci farà, poi, scendere per farci ritornare su un tratto di sentiero seguito da una zona doe la cengia è interrotta e dovremo lavorare di braccia (o utilizzare delle staffe).

Il rientro e i passi dei contrabbandieri

La parte difficile del sentiero dei contrabbandieri termina qui, dando inizio al rientro. Finita la via, seguiremo a destra il bivio per Pregasina e cominceremo a salire, passando per un sentiero lungo il canale. Continueremo su questa strada per circa mezz’ora, prima di arrivare vicino a un traliccio. Proseguiremo per una tranquilla discesa che ci riporterà al parcheggio da dove siamo partiti. L’itinerario ripercorre perfettamente i passi che i contrabbandieri hanno seguito per molti anni. Facendo estrema attenzione a dove ci fermiamo, potremo vivere un’esperienza che ci lascerà con gli occhi carichi di meraviglia, perché avremo l’opportunità di ammirare l’intero panorama a strapiombo sul lago. Si tratta di un’occasione unica per  vivere un’avventura indimenticabile.

La dedica a Massimiliano Torti e il progetto dell’Impero Austroungarico

Il sentiero dei contrabbandieri è denominato anche sentiero Torti. La ragione risiede nel fatto che Massimiliano Torti, un alpinista facente parte della SAT del Lago di Garda, perse tragicamente la vita in un’escursione sul Monte Bianco. Oltretutto, prima che scoppiasse la Prima Guerra Mondiale, l’Impero Austroungarico costruì il sentiero come traccia che doveva servire a costruire una strada che collegava Riva del Garda a Limone. Con l’inizio della guerra, il progetto venne abbandonato e il sentiero fu usato come punto di collegamento per il contrabbando tra Stati. Gli alpinisti di Riva del Garda, poi, lo riscoprirono nella metà degli anni ’80 e, nel 2000, fu deciso di dedicare il percorso a Massimiliano Torti. Percorrendo questo sentiero, dunque, si rivivono anni di storia, che aleggia nell’aria come un fantasma buono che cerca di narrarci il suo meraviglioso passato.

Informazioni utili

È importante specificare che questo percorso è praticabile esclusivamente se si è muniti di apposita attrezzatura da alpinismo, ossia casco, corde, piccozze e staffe. Anche l’abbigliamento dovrà essere rigorosamente tecnico.

Antonia Festa
Antonia Festa

Giornalista pubblicista e giurista, con la passione per il teatro e il trekking. Col mio lavoro mi impegno a esplorare e analizzare a fondo e in maniera trasversale le dinamiche sociali e intellettuali della nostra epoca, per una comunicazione efficace e coinvolgente, che consenta a tutti di avere libero accesso anche alle notizie più tecniche e complesse.

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