150 caverne naturali: queste grotte in Liguria sono uno spettacolo unico al mondo

Emma Valenti  | 27 Ago 2023
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Siamo oggi al caldo, nelle nostre case, con il comfort della modernità che ci avvolge. Mentre prendiamo un drink dal frigo, un pensiero sfiora la mente: non è sempre stato così. E allora prepariamo le valigie, provando la curiosità che proverebbe Indiana Jones in un’avventura. Ecco che siamo in Liguria e diventiamo degli esploratori. Siamo nelle Grotte di Toirano, in visita alle case dei nostri antenati. In queste caverne rimaniamo meravigliati davanti alle prime tracce che l’essere umano ci ha lasciato.

La scoperta delle Grotte di Toirano

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Ogni scoperta ha una sua storia unica ed affascinante. Oggi ci mettiamo le scarpe di quei ragazzi di Toirano che nel 1.950, aprirono un varco in quella grotta da sempre conosciuta, ma mai completamente esplorata. Quell’apertura nella cosiddetta Grotta della Bàsura diede la possibilità al pubblico, a partire dall’1 gennaio 1.953, di avere una visione completa di queste spettacolari grotte. Ecco che, dal fondo di quella parte sino ad allora inesplorata, i resti dell’Orso delle Caverne riemergono sotto gli occhi curiosi di appassionati ed esperti. Dall’apertura di quel primo varco, le esplorazioni non si fermarono. L’antro di Cibele fece la sua comparsa nel 1.960, inevitabilmente seguito dalla Grotta Inferiore di Santa Lucia. Dal 1.967 l’immensità di queste grotte è esplorabile nella sua interezza grazie al traforo del tunnel. Da quel momento in poi, tutti gli ambienti interni sono collegati e si possono ammirare completamente, in un percorso a senso unico.

Chi era l’orso delle caverne?

Molto tempo fa, il famoso Ursus spelaeus era re delle grotte di quasi tutta Europa, e le Grotte di Toirano non fanno eccezione. Questo esemplare di plantigrado è ormai estinto. Tuttavia, sappiamo che queste caverne erano i luoghi da lui prediletti per ritirarsi in un rilassante e lungo letargo. Nella Sala dei Misteri troviamo un vero e proprio cimitero di orsi, ove vediamo ancora ciò che rimane delle loro ossa. La maggior parte dei resti appartengono ai cuccioli, e solo una minoranza agli adulti. Questo cimitero si compone di almeno 57 cuccioli, 63 individui al di sotto dei quattro anni e, infine, solo 19 orsi in età adulta.  Riusciamo a stimare, tramite delle datazioni radiometriche, che il re delle caverne sia vissuto in un periodo che va dai 50.000 ai 24.000 anni fa. La Sala dei Misteri rappresenta una delle tante stanze che ci affascina, spingendoci a porre sempre domande diverse ed espandere le nostre conoscenze.

Le tracce lasciate dai nostri antenati

Circa 14.400 anni fa, i nostri predecessori passarono in queste grotte, lasciandoci delle orme (letteralmente) a testimoniare per sempre la loro esistenza. Questo segno tuttavia non è indelebile, e purtroppo la grande scoperta del 1.950 cancellò irrevocabilmente molte di queste tracce…ma ci rimangono ancora decine di prove. Nel cosiddetto Corridoio delle Impronte, ci troviamo davanti a piedini di varie dimensioni, ginocchia, mani…ecco che camminiamo accanto ai nostri antenati. Le tracce di tre adulti e due bambini si manifestano davanti ai nostri occhi a ricordarci quanto è antica la specie umana. Addentrandoci in questi angoli, le Grotte di Toirano ci raccontano che un bambino aveva un piedino di 13.50 cm (87 cm di altezza, con meno di quattro anni), mentre l’altro era più grande, con una misura del piede di 17.73 cm (115 cm di altezza, di sette anni circa). L’ultimo era decisamente il più cresciuto con dei piedi di 21.5 cm (135 cm di altezza, probabilmente sugli undici anni). Gli adulti avevano invece un’altezza di 148 cm e 167 cm, con dei piedi di 22.8 e 25.7 cm.

La straordinaria conformazione delle Grotte di Toirano

Tra stalattiti e stalagmiti, non riusciamo a staccare i nostri occhi dalle forme particolarissime che ammiriamo tutto intorno a noi. L’acqua porta a termine la sua magia, erodendo la roccia e andando a creare tutte le delicatissime conformazioni che ammiriamo al giorno d’oggi. In realtà, questo tipo di grotte sono sempre in evoluzione, poiché cambiano continuamente a causa del costante lavoro che svolge l’acqua. Quest’ultima, ricca di calcare, esce dal soffitto depositandosi sul soffitto stesso a formare le stalattiti, e depositandosi sul pavimento a formare le stalagmiti. Ecco che quando i due fenomeni si incontrano, viene formata una colonna. Quando l’acqua scorre sul soffitto, invece, forma delle caratteristiche e sottili lamelle andando a creare le concrezioni a drappo. Un’altra meraviglia è caratterizzata dalle coralloidi, meravigliose formazioni che assomigliano a coralli, create dall’acqua che, in maniera capillare, si deposita ed evapora. Infine ammiriamo una sorta di struttura a nuvola, ossia le concrezioni mammellari, dette anche “nuvole di grotta”, formate dalle stalattiti coniche che restano a contatto con l’acqua calcarea per un periodo di tempo troppo lungo.

Informazioni utili

È fortemente consigliato effettuare questi tour con una guida, innanzitutto per essere sicuri di rispettare pienamente la delicatezza del posto, ed in secondo luogo una persona esperta saprà raccontarci al meglio la storia di fronte ai nostri occhi.

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Emma Valenti
Emma Valenti

Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.



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