Bussola, mappe e altimetri: gli strumenti utili per ogni escursionista

Redazione  | 12 Mag 2017

Il trekking presuppone preparazione e conoscenza del territorio che si va a percorrere. Ecco perché bussola e altimetro possono aiutarci a fare un’escursione con consapevolezza e in tutta sicurezza.

Sono strumenti capaci di fornirvi indicazioni sulla vostra posizione, sulle condizioni del terreno che vi circonda e, perché no, addirittura sul vostro stato di salute (pensiamo ad app capaci di registrare il battito cardiaco, il consumo di calorie ecc.). Nell’articolo di oggi proveremo ad analizzare alcuni di questi oggetti a disposizione del trekker, provando a fare chiarezza sulla loro funzione.

Bussola: l’utility per eccellenza di ogni buon escursionista

La bussola può essere un valido aiuto durante un’escursione: ecco come utilizzarla al meglio

Impossibile non iniziare questa breve rassegna dalla bussola: un oggetto con una storia millenaria, utilizzato sin dai tempi degli Etruschi.

La bussola è uno strumento di orientamento che ci permette di individuare una direzione rispetto ad un riferimento noto. Generalmente è distinta in due tipologie: la prima è la cosiddetta “bussola magnetica“, che indica la direzione mediante uno o più aghi che puntano verso il Polo Nord magnetico per via dell’influenza del campo magnetico terrestre.

La seconda è la cosiddetta “girobussola” che invece sfrutta il moto di rotazione della Terra attorno al proprio asse e punta verso il Polo Nord geografico. Per chiarezza va spiegato che il nord magnetico non coincide necessariamente con il nord geografico e che la differenza tra le due direzioni (nota come “declinazione magnetica”) varia da paese a paese.

Una bussola ci è utile soltanto se confrontata ad una mappa geografica e queste ultime vengono sempre stampate con il NORD verso l’alto, il SUD verso il basso, l’OVEST a sinistra e l’EST a destra.

Grazie all’aiuto della bussola potremo orientare la nostra cartina nella giusta direzione e valutare al meglio il percorso da seguire per raggiungere la meta che abbiamo in mente. Al contrario, senza una cartina la bussola rischia di essere praticamente inutile.

Altimetro: una escursione in quota merita sempre attenzione 

L’altimetro è spesso integrato in molti orologi analogici o smartwatch disponibili sul mercato

Un altro amico fedele del trekker è l’altimetro, capace di darci informazioni sull’altezza del suolo su cui ci troviamo. Anche in questo caso esistono due tipologie principali di altimetro e la prima si chiama altimetro aneroide o barometrico: sfrutta il principio secondo il quale la pressione atmosferica diminuisce man mano che aumenta l’altitudine e ci permette di valutare l’altezza a cui ci troviamo rispetto al livello del mare.

Il secondo tipo è invece il cosiddetto “radioaltimetro“, un particolare tipo di dispositivo radar realizzato per misurare la distanza verticale: viene montato spesso e volentieri sui velivoli e calcola l’altezza trasmettendo un impulso di onde elettromagnetiche verso il basso e rilevando poi le onde radio riflesse dal suolo con un antenna (l’altitudine viene calcolata misurando la differenza di tempo passato tra invio e ricezione dell’impulso).

Conoscere la propria altitudine può sembrare un vezzo, ma non lo è affatto, soprattutto nel momento in cui ci si trova ad alta quota: una variazione di altezza comporta infatti una variazione di pressione e, ad esempio, una variazione dell’ossigeno nell’area che respiriamo.

Un corretto utilizzo dell’altimetro ci permette inoltre di ottenere tante altre informazioni, tra cui quelle relative alle condizioni di mutamento atmosferico: se tariamo l’altimetro di notte ed alla mattina lo troviamo ad un’altitudine maggiore significa che siamo dinnanzi ad instabilità atmosferica; se al contrario lo troviamo ad un’altitudine minore significa che la pressione atmosferica è in aumento e quindi le condizioni sono stabili.

Redazione
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